Il centro di Philadelphia ha la peggio dopo un contatto su un pallone vagante con Jonathan Kuminga a 4 minuti dalla fine della partita. Prima le smorfie di dolore, mentre si tocca il ginocchio sinistro, poi la scelta obbligata di abbandonare il campo: "Ora possimo solo aspettare", dice Nick Nurse. Embiid sarà sottoposto a una risonanza magnetica per valutare l'entità dell'infortunio
Non è stata una serata facile, quella sul parquet dei Golden State Warriors, per Joel Embiid. In forse fino all'ultimo, l'MVP NBA in carica stringe i denti e scende in campo ma - dopo essere sembrato distante dai suoi normali standard (14 punti con 5/18 al tiro, dice il boxscore) - è costretto ad abbandonare i compagni dopo un contatto a terra con Jonathan Kuminga. Con poco più di 4 minuti ancora da giocare, il numero doppio 0 degli Warriors, nel tentativo di recuperare un pallone, "atterra" col peso del suo corpo sul ginocchio sinistro di Embiid, lo stesso che lo aveva tenuto lontano dai parquet nelle ultime due gare. "Ma l'infortunio di oggi - ha spiegato coach Nurse - non ha niente a che vedere con il dolore che lo ha fermato in precedenza". Il violento contatto con Kuminga, però, che potrebbe aver causato una iperestensione del suo ginocchio sinistro del centro di Philadelphia, non lascia per niente tranquilli i Sixers, tanto che Embiid è atteso a una risonanza magnetica per avere un'idea più chiara dei danni subiti.
"Ora dobbiamo solo aspettare", ha dichiarato Nurse. Anche nella prima metà di gennaio Embiid aveva saltato tre gare in fila perché il suo ginocchio sinistro si era gonfiato in maniera preoccupante, e ora l'ennesimo infortunio nella zona incriminata tiene con il fiato sospeso tutti.