A poche settimane dall'inizio della regular season la NBA ha annunciato i premi per il mese di marzo appena concluso, indicando i migliori giocatori, allenatori e rookie delle due conference fino a questo momento (con due ex compagni di squadra come migliori giocatori). Ecco le selezioni annunciate nei primissimi giorni di aprile
- Passa in vantaggio nei confronti di Chet Holmgren (3 vittorie a 2) in virtù di un mese di marzo in cui il rookie degli Spurs si è confermato su livelli eccelsi: oltre 23 punti, 10.5 rimbalzi a partita, 3.83 stoppate e 1.17 recuperi in 12 partite. Con il suo 40+20 contro New York è diventato il primo rookie dai tempi di Shaq a mettere assieme cifre del genere
- Nella stagione non esattamente esaltante di Charlotte, si può guardare al futuro con un minimo di ottimismo per la continuità di rendimento di Miller, rookie del mese per il terzo mese su tre del 2024. Per lui 18.6 punti, 5.3 rimbalzi e 2.6 assist di media, tra cui il suo massimo in carriera da 7 triple contro Cleveland
- Dopo l'infortunio di Alperen Sengun la loro stagione sembrava finita, invece Udoka ha guidato i Rockets a un mese da 13 vittorie e 2 sconfitte, tra cui una striscia di 11 successi in fila per mettere in discussione l'ultimo posto disponibile per il torneo play-in
- Continua senza intoppi la marcia dei Celtics, che sotto la guida di Mazzulla hanno vinto 12 delle 16 partite disputate mantenendosi in vetta alla Eastern Conference. Si tratta del terzo premio in carriera per Mazzulla, pareggiando Brad Stevens e lanciandosi all'inseguimento di Doc Rivers con 6 nella storia dei Celtics
- Lo sloveno si conferma come miglior giocatore della conference anche a marzo, viaggiando a una tripla doppia da 30 punti di media (32.5 punti, 10.1 rimbalzi e 10.1 assist) per la seconda volta in carriera. Solo Oscar Robertson (5 volte) e Russell Westbrook (due) ci sono riusciti nella storia della lega
- Ad accompagnare Doncic c'è il suo ex compagno Jalen Brunson, che alla guida dei Knicks si è trasformato in una stella assoluta. Per lui quasi 29 punti di media con 5.8 assist e un record di 9-5 nel mese di marzo nonostante tanti infortuni, con il picco del suo career-high da 61 punti contro San Antonio (a un solo punto dal record di franchigia di Carmelo Anthony)
- Pareggia il conto con Chet Holmgren (2 vittorie a testa nei primi 4 mesi) in virtù di un mese di febbraio in cui il rookie degli Spurs ha messo le marce alte: oltre 21 punti e quasi 11 rimbalzi a partita, ha sfiorato le 4 stoppate (dove resta al primo posto assoluto nella lega con una media di 3.4 a gara) e si è messo a tirare da tre con il 41.3%
- Anche lui pareggia il conto con un "rivale", il rookie di Miami Jaime Jaquez che aveva vinto il riconoscimento nei primi due mesi di stagione. Dopo quello di gennaio, ora Brandon Miller bissa e si porta a casa anche quello di febbraio viaggiando oltre i 20 punti di media, con 4.5 rimbalzi e 1.8 recuperi a partita
- I suoi Warriors erano stati dati per morti, forse un po' troppo presto. A febbraio nessuno ha vinto più gare di loro (11) e sono stati in top 5 per efficienza difensiva (5°) e per Net Rating (il 3° migliore di tutta la lega)
- I successi degli Heat (8 vinte, 3 perse nel mese di febbraio) partono sempre dalla difesa, dove la squadra di coach Spoelstra è tornata a dominare. Solo Minnesota meglio di loro nel mese per efficienza difensiva, e Miami è tornata in top 5 (5°) anche per Net Rating
- Quattro mesi di NBA, quattro giocatori diversi premiati come MVP a Ovest. Dopo Jokic, Gilgeous-Alexander e Booker, stavolta è Doncic a meritarsi il premio con un febbraio chiuso sfiorando la tripla doppia di media a 33.4 punti a sera (con 10.3 assist e 9.6 rimbalzi). E i suoi Mavs hanno compilato un incoraggiante record di 8 vinte e 3 perse
- Una sconfitta sola in tutto il mese per i suoi Celtics, e Tatum a Boston è sempre più leader: oltre 27 punti di media a febbraio (8° miglior marcatore NBA nel mese), quasi 9 rimbalzi e 6.7 assist (due in più dei 4.8 stagionali, che già sono massimo in carriera). Per lui si tratta del 2° riconoscimento stagionale (aveva già vinto anche per il primo mese abbondante di stagione)
- Per la prima volta in carriera (dopo due vittorie di Holmgren nei due mesi precedenti) il francese ottiene il riconoscimento in virtù di un mese chiuso sfiorando la doppia doppia (24.0 punti e 9.6 rimbalzi) e al primo posto assoluto nella lega per stoppate (3.4 di media a gennaio)
- Anche a Est dopo due riconoscimenti andati al rookie di Miami Jaime Jaquez a gennaio è la volta di Brandon Miller, scelta n°2 all'ultimo Draft: per lui 16 punti a partita e oltre 4 rimbalzi nel mese appena concluso
- Secondo riconoscimento della stagione per l'allenatore dei Clippers, che se l'era già meritato nel mese di dicembre. Ma in 15 gare disputate da Kawhi Leonard e compagni, 12 si sono concluse con la vittoria della squadra di L.A., che ha proiettato i ragazzi di coach Lue al terzo posto a Ovest
- Un allenatore che già due volte in carriera ha vinto il titolo di coach of the year aggiunge al suo palmares anche questo titolo per aver guidato i suoi Knicks a un record di 12-4 nel mese di gennaio (terminato con 8 vittorie in fila), che ha proiettato New York alle spalle solo di Boston e Milwaukee a Est
- Undici vittorie su sedici incontri disputati per i Suns di Booker, autentico trascinatore della squadra dell'Arizona nell'ultimo mese, chiuso con 30 punti di media (e l'highlights della prestazione da 62 contro Indianapolis, con altri 46 la gara prima e 44 quella dopo) ma anche oltre 6 assist e 4 rimbalzi
- Dopo una sconfitta il primo giorno dell'anno, undici vittorie su dodici per chiudere un gennaio pirotecnico, per lui e per la squadra: Mitchell ha viaggiato a 28.6 punti di media, ma sono gli assist il dato da sottolineare maggiormente: 7.6 a partita, mai così alto in carriera. Ci ha aggiunto anche più di 5 rimbalzi a uscita
- Secondo riconoscimento in due mesi (e seconda sfida "diretta" vinta contro Wembanyama) per il lungo dei Thunder, che nell'ultimo mese del 2023 ha viaggiato a 17.4 punti, 7.7 rimbalzi e 3.5 stoppate in 13 gare disputate
- Se il mese scorso era stato una sorpresa, questa volta si tratta di una conferma: il migliore debuttante a Est è ancora il prodotto di UCLA in forza agli Heat, che ha chiuso dicembre con medie di 16.1 punti, 3.8 rimbalzi e 2.7 assist impreziosite dal career-high natalizio di 31 punti e 10 rimbalzi contro i Sixers
- La partenza di stagione difficile sembra un lontanissimo ricordo: Lue ha messo a posto i pezzi del suo roster e ora i Clippers fanno paura: a dicembre 11 vittorie e 2 sole sconfitte in 13 partite per arrivare fino al 4° posto nella Western Conference
- Gli unici a fare meglio dei Clippers a dicembre sono stati i Celtics allenati da Mazzulla, che nell'ultimo mese dell'anno hanno collezionato 12 vinte e 2 perse: è loro il miglior record di tutta la lega
- Per la point guard di OKC un mese di dicembre da 31.9 punti, 6.6 assist e 3.1 recuperi di media in 13 gare, 10 delle quali vinte dai suoi Thunder. E il leader di Oklahoma City ha chiuso il mese al terzo posto tra i migliori realizzatori NBA
- Il 13 dicembre contro i Pacers ha messo a segno il suo massimo in carriera, rifilando a Indiana la bellezza di 64 punti: nel mese ha chiuso con 32.5 punti, 11.5 rimbalzi e 6.8 assist di media, trascinando i suoi Bucks a 11 vittorie su 13 gare disputate
- Il primo round della lunga corsa al premio di Rookie dell’Anno contro Victor Wembanyama va alla matricola dei Thunder, capace di sfiorare i 18 punti e 8 rimbalzi di media con oltre due stoppate a partita e percentuali stellari dal campo
- La sorpresa di questa stagione a Est è certamente il rookie dei Miami Heat, capace di ritagliarsi da subito un ruolo cruciale nella rotazione di coach Erik Spoelstra pur essendo al suo primo anno in NBA
- Partenza lanciatissima per i T’Wolves di Finch, primi nella Western Conference con un record di 14 vittorie e sole 4 sconfitte nei primi due mesi di regular season
- I Magic di Mosley non sono in vetta all’Est ma ci sono clamorosamente vicini, forti della miglior difesa della lega che li ha catapultati ai piani alti della conference con grande sorpresa di tutti
- Il miglior giocatore del mondo, se possibile, si è ripresentato in condizioni ancora migliori rispetto a come lo avevamo lasciato lo scorso anno, caricandosi i Nuggets sulle spalle e viaggiando a medie clamorose da 29 punti, oltre 13 rimbalzi e oltre 9 assist, guidando ciascuna di queste tre categorie per punteggi totali nell’intera NBA
- Il leader dei Celtics si prende gli onori di giocatore del mese a Est, forte del miglior record della NBA (14-4) e di medie stellari, sfiorando i 28 punti con 8.8 rimbalzi e oltre 4 assist di media in campo