Il primo anello della carriera di Kobe Bryant, quello delle Finals del 2000 contro gli Indiana Pacers, è stato venduto all’asta sfiorando il milione di dollari, record per un cimelio del genere. Il gioiello era stato donato da Kobe al padre "Jellybean", il quale lo ha poi ceduto alla casa d’aste nel 2013 per 173.000 dollari all’interno di una faida familiare risolta solamente in tribunale
Giocare per vincere gli anelli, si sa, era per Kobe Bryant una motivazione fortissima, forse quella che gli ha permesso di rimanere per così tanto tempo rilevante sui palcoscenici della NBA. Ancor più importante però è stata la sua famiglia, motivo per cui quando ha vinto il suo primo anello della carriera, superando gli Indiana Pacers nelle Finals del 2000, decise di regalare l’anello di campione NBA a suo padre “Jellybean”. I rapporti con i suoi genitori sono però deragliati fino a raggiungere il punto di non ritorno nel 2013, quando papà Jellybean e mamma Pam decisero di vendere l’anello assieme a altri cimeli del figlio ad una casa di aste per ricavare dei soldi, dando il via ad un’azione legale da parte di Kobe risolta solamente con un patteggiamento tra le parti e una lettera di scuse da parte dei genitori. Il pezzo pregiato di quel lotto è tornato di grande attualità, visto che l'anello del 2000 è stato rimesso sul mercato per la terza volta dalla stessa casa d’aste che lo acquistò nel 2013 per 173.000 dollari. Il prezzo, come era immaginabile, è però schizzato alle stelle: la SPC Auctions ha annunciato che l’anello è stato venduto per 760.000 dollari, che diventano 927.000 se si considera anche la parte di guadagno della casa d’aste che si è occupata della compravendita.
Si tratta di un record per un cimelio del genere, superando i 705.000 pagati per il primo degli 11 titoli di Bill Russell del 1957. Non è stata resa nota l’identità del compratore e non è chiaro se Vanessa Bryant sia riuscita a rimettere le mani su un pezzo così importante per la sua famiglia, ma secondo quanto riportato dall’L.A. Times negli ultimi 22 minuti ci sono state ben 16 puntate, facendo decollare il prezzo di vendita finale. I genitori di Kobe hanno però specificato di non avere più niente a che fare con il cimelio: “Cerchiamo pace e la possibilità di soffrire con dignità. Apprezziamo la vostra comprensione e il rispetto della privacy della nostra famiglia in questo momento” hanno comunicato al quotidiano di Los Angeles commentando la vicenda.