I Raptors vagavano nell terra di mezzo della Eastern Conference ormai dall'estate del 2019, dopo la conquista del primo titolo nella storia della franchigia. La chiusura dell'era Nick Nurse prima e quindi gli scambi attraverso i quali se ne sono andati Pascal Siakam e OG Anunoby hanno aiutato Toronto a voltare finalmente pagina. I risultati nell'immediato, però, sono stati assai modesti e anche la prospettiva futura appare piena di nodi da sciogliere
- Nel giro di un anno i Raptors sono passati da 41 vittorie in regular season a 25, ma nel valutare la stagione di Toronto occorre forse andare oltre il record e la posizione in classifica. Più che l'approdo ai playoff, o quantomeno al play-in, l'obbiettivo stagionale era dare un taglio netto rispetto al passato e, tra panchina e mercato, il traguardo è stato raggiunto
- Come detto all'appello mancano ben 16 vittoire, ma i Raptors della stagione 2022-23, peraltro eliminati subito al play-in, erano tutt'altra squadra
- L'andamento dei Raptors sul campo è stato abbastanza piatto per tutta la stagione, e il momento migliore, o almeno quello più significativo, è rappresentato dalla scelta di scambiare sia OG Anunoby che Pascal Siakam, passaggio pressoché obbligato per provare a reinventarsi
- La stagione di Toronto non ha registrato dei veri e propri picchi verso il basso, forse anche perché dentro e fuori dalla squadra erano tutti preparati ad un'annata mediocre. Il momento peggiore ha purtroppo a che vedere con l'assenza prolungata dell'ultimo arrivato RJ Barrett, colpito da un grave lutto familiare
- Tra problemi fisici e qualche scivolone nell'adattarsi a una squadra per molti motivi in continua trasformazione, l'annata di Scottie Barnes è stata tutt'altro che indimenticabile. Eppure Toronto non può che ripartire da lui, anche perché le scelte di mercato effettuate durante la regular season sono sembrate da subito orientate a ricostruire i Raptors attorno alle caratteristiche tecniche e alle esigenze tattiche del rookie dell'anno 2022
- Immanuel Quickley è forse il pezzo più importante acquisito da Toronto sul mercato durante la stagione, prolungare il suo contratto dovrebbe quindi rientrare tra le priorità della dirigenza dei Raptors
- Le attenuanti a favore di Darko Rajakovic sono molte, ma nel suo primo anno da head coach il serbo non è riuscito a incidere quasi per niente sull'andamento e sull'impostazione tattica della squadra
- A febbraio 2023 i Raptors hanno speso una prima e due seconde scelte pur di riportarlo in Canada, ma Jakob Pöltl, in vero provato da diversi infortuni, fin qui non si è affatto rivelato all'altezza delle aspettative
- L'estate porterà diversi contratti in scadenza e Toronto avrà un po' di spazio salariale da spendere per nuovi innesti o, più probabilmente considerando la prospettiva a breve della squadra, per assorbire contratti pesanti e diventati "indesiderati" da altre squadre in cambio di asset futuri
- Difficile ipotizzare cosa possa aspettare i Raptors nella prossima stagione, di certo un ulteriore periodo di rodaggio per il nuovo nucleo formato da Quickley, Barrett e Barnes si renderà necessario. Difficile immaginare un progresso significativo in termini di vittorie totali, a meno di nuove, clamorose svolte sul mercato (sempre possibili quando al timone c'è Masai Ujiri)
- I Raprtors hanno il 37.2% di possibilità di scegliere in top 4 e il 29.8% dei scegliere in top 6, eventualità che a Toronto sperano si avveri perché se alla lottery dovessero finire dalla 7° posizione in giù la loro scelta passerebbe a San Antonio per via degli accordi presi nella trade per Pöltl
- Molto, come ovvio, dipenderà da quale sarà la posizione in cui potranno scegliere i Raptors se riusciranno a entrare in top 6. Dillingham e Buzelis potrebbero essere i nomi più interessanti a cui puntare