NBA, estate di cambiamenti per New Orleans: Ingram può partire, spazio a Trey Murphy
L’eliminazione per 4-0 per mano degli Oklahoma City Thunder apre un’estate che, per stessa ammissione del capo della dirigenza David Griffin, può essere decisiva per i New Orleans Pelicans. Le ultime voci vedono Brandon Ingram sacrificabile sul mercato per fare spazio a Trey Murphy, sul quale la franchigia vorrebbe puntare per il futuro al fianco di Zion Williamson. Ripercorriamo la loro stagione e immaginiamoci il loro futuro
- C’è stato un momento in cui i Pelicans sembravano sul punto di esplodere e unirsi ai Timberwolves e ai Thunder come “nuovo che avanza” nella Western Conference. Pur migliorando il proprio record per il terzo anno consecutivo sotto la guida di coach Willie Green, però, New Orleans è stata eliminata nettamente per 4-0 da parte di OKC, al termine di una serie di playoff che hanno dovuto affrontare senza Zion Williamson infortunato
- I Pelicans sono indiscutibilmente migliorati, passando da 42 a 49 vittorie in regular season e agganciando l’ultimo posto disponibile per i playoff battendo i Sacramento Kings in casa (6-0 contro di loro in stagione). Nei momenti di maggiore esposizione, in particolare nelle partite contro i Lakers nell’In-Season Tournament e nel torneo play-in, però, i Pelicans sono stati battuti nettamente, facendo nascere dubbi sulla loro reale consistenza
- A cavallo dei mesi di febbraio e marzo i Pelicans hanno vinto 19 partite perdendone appena 7, rispolverando la loro versione più intrigante — quella con Zion Williamson con tanta palla in mano e il campo più aperto possibile per farlo creare. In questo lasso di tempo non sono mancati i passaggi a vuoto, ma sono sembrati poter raggiungere la loro forma più competitiva, e forse non a caso lo hanno fatto con Brandon Ingram spesso fuori dai giochi
- La pesantissima sconfitta per 133-89 subita per mano dei Lakers a Las Vegas ha avuto l’effetto di esporre in diretta tv nazionale tutti i problemi dei Pelicans e in particolare di Zion Williamson, ma gli ha anche permesso di svoltare dal punto di vista individuale — trovando la motivazione giusta per ridurre il suo peso e presentarsi in ottime condizioni, giocando 70 partite (massimo in carriera). Il problema è che lui, Ingram e McCollum non hanno funzionato (-3.2 di Net Rating) anche nella 2^ stagione più vincente di sempre
- Inevitabilmente il punto da cui ripartire è Williamson, che specialmente nella seconda metà di stagione ha cambiato marcia ed è tornato a sembrare un giocatore da All-NBA. Purtroppo il suo punto più alto — i 40 punti realizzati contro i Lakers al play-in trascinando la squadra da solo — sono coincisi con l’ennesimo infortunio muscolare, negandogli ancora una volta la possibilità di esordire ai playoff
- Tutte le squadre NBA cercando ali versatili sui due lati del campo, capaci sia di difendere multiple posizioni che di essere utili in attacco sia tirando sugli scarichi che creando in proprio. I Pelicans hanno ben due di questo tipo di giocatori in Herb Jones e Trey Murphy e da loro vorrebbero ripartire, in particolare col secondo che è eleggibile per un’estensione di contratto quest’estate. E l’idea è di promuoverlo a titolare definitivamente dopo le 23 partite in quintetto di quest’anno
- Per il quinto anno consecutivo Brandon Ingram ha messo assieme una stagione da almeno 20 punti, 4 rimbalzi e 4 assist, scalando il suo ruolo offensivo per fare maggiore spazio a Zion Williamson. Eppure i suoi giorni a New Orleans sembrano alla fine, visto che entra nel suo ultimo anno di contratto a 36 milioni di dollari e i suoi problemi di infortuni (mai più di 62 partite dopo l’anno da rookie) rendono difficile immaginarsi un’estensione da 208 milioni in 4 anni che può richiedere
- Non si può certo dire che Jonas Valanciunas non abbia fatto il suo, ma già solo il fatto che nei quarti periodi abbia giocato meno di 6 minuti di media dice molto delle idee che ha Willie Green per il ruolo di centro. Il lituano è in scadenza di contratto, ma scollinati i 30 anni è ormai un minus troppo grande in difesa per giustificarne un contratto pesante, anche perché i Pelicans sono pericolosamente vicini alla luxury tax. Arrivati a questo punto, ha quasi solo senso dalla panchina
- Quest’anno sono riusciti a evitarla, ma per evitare di pagare la luxury tax i Pelicans devono ridurre il monte salari oppure rinunciare sia a Valanciunas che a Naji Marshall, affidandosi a due prime scelte per arrotondare la rotazione. Le decisioni dei due free agent più grandi determinerà quanto spazio salariale avranno, se ne avranno, e quindi quali margini di manovra avrà tra le mani Griffin per risolvere i due problemi più pressanti: Ingram e il ruolo di centro
- Secondo quanto scritto dal giornalista Evan Sidery, la franchigia sembra decisa a utilizzare il contratto in scadenza di Ingram come pedina di scambio insieme alle scelte al Draft a disposizione per migliorare la squadra attorno a Williamson, rinnovando al tempo stesso Murphy con un contratto da 20-25 milioni all’anno. Dovessero riuscire a cederlo, la priorità numero uno è quella di trovare un centro titolare con caratteristiche compatibili a Zion
- I Pelicans possono scegliere se tenere la scelta dei Lakers alla 17 per quest’anno oppure se rimandarla all’anno successivo sperando che sia più remunerativa. Inoltre possono scambiare la propria scelta (attualmente la 23) con la 21 dei Milwaukee Bucks, risalendo così due posizioni al primo giro. Visto però il tanto talento giovane in panchina (Dyson Daniels e Jordan Hawkins su tutti), è possibile che le scelte vengano cedute
- Se una squadra vuole scegliere in questo Draft è per scegliere un lungo, visto che ce ne sono in discreta abbondanza a ogni livello del primo giro. I Pelicans aggiungerebbero così un ulteriore prospetto da far crescere dopo il fallimento dell’esperimento Jaxson Hayes, sperando che si adatti meglio alle caratteristiche di Williamson e possa dare un contributo tangibile da subito per una squadra che vuole essere protagonista nella Western Conference