NBA, inimitabile Wemby: il rookie dell'anno festeggia il premio discutendo di scienza

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Per celebrare il premio di rookie dell'anno vinto dalla loro stella gli Spurs hanno scelto un planetario nel campus del San Antonio College. E dopo le consuete riflessioni sulla sua prima stagione in NBA, Victor Wembanyama non si è affatto tirato indietro quando le domande hanno preso una deriva decisamente scientifica. Il francese si è quindi trovato a spiegare con evidente entusiasmo il concetto di materia oscura

Che Victor Wembanyama non fosse un giocatore come tutti gli altri lo si era capito da tempo, tanto che la stessa Nike gli ha cucito addosso una campagna pubblicitaria in cui il francese viene definito "l'alieno". E, in effetti, quanto fatto vedere in campo dall'ex Metropolitans 92 nella sua prima stagione in NBA non ha precedenti, tanto che gli Spurs stessi, per celebrare il premio di rookie dell'anno vinto all'unanimità dalla loro giovane stella, hanno scelto una location alquanto insolita. La conferenza stampa di presentazione e consegna del premio, infatti, si è tenuta allo Scobee Planetarium, centro scientifico e planetario con sede all'interno del San Antonio College. E oltre al consueto numero di giornalisti, il pubblico era costituito per la maggior parte da studenti delle scuole elementari cittadine. Dopo aver sciorinato i ringraziamenti di rito e aver brevemente accennato al futuro ("Questo premio è solo l'inizio, voglio continuare a migliorare"), anche a quello a breve termine ("L'estate sarà impegnativa, ma giocare le Olimpiadi a Parigi mi emoziona"), la conversazione è scivolata su argomenti più inerenti allo Scobee Planetarium che alla NBA. E a Wemby la cosa non è affatto dispiaciuta.

Victor, la scienza e la fantascienza

"La materia oscura è come una massa che non riusciamo a vedere, ma sappiamo che esiste per via dell'influenza che esercita sulle galassie" ha risposto con grande entusiasmo Wembanyama quando gli è stato chiesto della sua fascinazione per la scienza e per l'argomento della materia oscura in particolare. "Rimane un grande mistero: non possiamo vederla, non possiamo osservarla ma possiamo notarne l'influenza. Questa è la materia oscura, una cosa che fa molto fantascienza" ha quindi concluso il rookie degli Spurs con somma soddisfazione, sua e del pubblico di giovani curiosi di fronte a lui. L'unico a rimanere leggermente deluso dalla risposta di Wemby è stato, scherzosamente, Jeff McDonald, reporter che segue la squadra per il "San Antonio-Express News". "Ci sono rimasto male quando ho saputo che l'intervento di Victor davanti agli alunni delle elementari non riguardava una recensione del nuovo disco dei Pearl Jam" ha scritto McDonald su X, giocando sul titolo ("Dark Matter", per l'appunto materia oscura) dell'ultimo album della leggendaria band di Seattle

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