La stagione si è conclusa con la brusca e per molti versi imbarazzante sconfitta 4-0 subita da Minnesota al primo turno dei playoff, e ora cominciano a emergere tutte le problematiche che hanno caratterizzato l'annata dei Suns. Al centro delle polemiche ci sarebbe Kevin Durant, insoddisfato della sua situazione a Phoenix, che per un mese non avrebbe nemmeno rivolto la parola all'ormai ex allenatore Frank Vogel. Il futuro di KD, quindi, appare più che mai incerto
Gara-4 della disastrosa serie di primo turno persa contro Minnesota si era conclusa da poche ore, quando le prime notizie non proprio positive hanno cominciato a filtrare dallo spogliatoio dei Suns. Non che il clima assai lontano dall'ideale fosse un segreto, perché i risultati di una chimica di squadra quasi del tutto assente erano risultati palesi sul parquet. Le indiscrezioni allora riportate da Shams Charania, però, parlavano addirittura di giocatori senza alcuna fiducia nell'allenatore e in particolare di un Kevin Durant parecchio scontento del suo ruolo nell'attacco di Phoenix. Nel frattempo Frank Vogel è stato licenziato senza troppe cerimonie e al suo posto è stato assunto Mike Budenholzer, campione NBA con Milwaukee nel 2021 e reduce da una stagione ai box. Le voci rivenienti dallo spogliatoio dei Suns, però, non hanno smesso di diffondersi, anzi. Nell'ultima puntata di "First Take", Stephen A. Smith è infatti sceso ancor più nel dettaglio: "Kevin Durant è un problema a Phoenix, magari non lo si nota perché le sue statistiche personali rimangono buone, ma tutti sanno che è così". "Durant non è felice ai Suns" ha quindi aggiunto Smith, "si dice che nel corso della stagione abbia fatto un mese senza rivolgere la parola a Vogel, non si è integrato con i compagni e continua a vivere in un mondo tutto suo". La problematica tra KD e il resto della squadra, insomma, non sarebbe stata passeggera e ora resta da capire se il cambio in panchina basterà a convincere l'ex Warriors e Nets della bontà del progetto avviato in Arizona nel febbraio del 2023 con il suo arrivo. Al momento, tuttavia, considerati anche i precedenti a livello di gestione dei rapporti tra Durant e le franchigie in cui ha militato, il futuro del due volte MVP delle Finals rimane più che mai incerto.