Fermo da oltre un mese per lo stiramento riportato al polpaccio destro in occasione di gara-4 di primo turno contro i Miami Heat, il n°8 dei Celtics si è allenato per la prima volta in gruppo e la sua presenza in campo giovedì notte nella prima gara di finale NBA sembra molto probabile. Un ritorno importantissimo per Boston, che ritroverebbe un titolare e permetterebbe a Horford di uscire dalla panchina
Era il 29 aprile, gara-4 della serie di primo turno tra i suoi Celtics e i Miami Heat. Kristaps Porzingis è costretto a uscire per uno stiramento al polpaccio destro e da allora il n°8 di Boston non ha più messo piede in campo per tutti i playoff. Non che Tatum e soci abbiano dimostrato di accusarne la mancanza: nove vittorie e una sola sconfitta anche senza il lèttone, ma il ritorno in campo di un componente fondamentale del quintetto dei Celtics in vista delle finali è una degli obiettivi di coach Mazzulla e di tutta l’organizzazione. E da Boston filtrano notizie più che positive: trascorso oltre un mese dall’infortunio, Porzingis si è allenato per la prima volta insieme ai compagni e le parole del suo allenatore fanno presagire che sarà regolarmente al via per gara-1, prevista nella notte di giovedì 6 giugno: “Sta migliorando, è in campo che sta tirando e ha partecipato anche a un paio di esercizi in allenamento. Sta progredendo bene, siamo fiduciosi”, ha dichiarato l’allenatore di Boston. Perché ritrovare Porzingis per la sfida contro Dallas vuol dire ritrovare un giocatore di 2.24 capace di infastidire con la sua verticalità la coppia Gafford-Lively, oltre che riaccogliere una minaccia offensiva capace di viaggiare oltre i 20 punti a partita in stagione, tirando il 51.6% dal campo (suo massimo in carriera) ma anche il 37.5% da tre punti, a dimostrazione della sua pericolosità tanto al ferro quanto sul perimetro.
E poi c’è la difesa: oltre 7 rimbalzi a partita, quasi 2 stoppate di media, la protezione al ferro di Porzingis è una delle chiavi dei Celtics, che non a caso hanno chiuso la stagione regolare con la seconda miglior difesa NBA dietro a Minnesota. Il suo ritorno dovrebbe permettere a coach Mazzulla di far uscire dalla panchina, nel ruolo di sesto uomo, Al Horford, fondamentale anche in questi playoff ma che – compiendo 38 anni proprio prima del via della serie finale con Dallas – potrebbe gradire un minutaggio meno impegnativo.