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NBA, Golden State: Curry, Green e Thompson sono destinati a rimanere insieme?

NBA

La stagione degli Warriors è stata a dir poco deludente e all'orizzonte si delinea la fine ormai quasi certa di una dinastia con pochi precedenti. Il nucleo di Golden State, però, a dispetto delle voci di mercato che vorrebbero Klay Thompson tentato dal cambiare maglia e Draymond Green possibile pedina di scambio per eventuali trade, potrebbe rimanere intatto. Per provare un ultimo, disperato assalto al titolo o, più probabilmente, per chiudere la carriera insieme

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Steph, Draymond, Klay. Ormai, quando tra appassionati e addetti ai lavori ci si riferisce al trio di veterani di Golden State, si usano i nomi propri tanta è la familiarità nell’evocare uno vicino all’altro Curry, Green e Thompson. E d’altronde i tre giocano uno a fianco all’altro da ormai 12 anni, un’eternità nella NBA contemporanea, e naturalmente insieme hanno scritto alcuni dei capitoli più significativi della storia del gioco. Dopo 6 finali e 4 titoli portati a casa nell’arco di 7 anni, però, secondo molti la loro parabola sarebbe arrivata alla fine. L’ultima stagione degli Warriors, in questo senso, ha fornito indicazioni abbastanza chiare. Se da un lato Curry ha dimostrato, pur con qualche pausa durante la regular season, di poter essere ancora un giocatore di primissimo livello, dall’altro Green e Thompson, seppur in maniera molto diversa uno dall’altro, hanno messo in mostra un calo evidente nelle loro prestazioni sul parquet. Ragionevole quindi pensare che, nell’ottica di provare a tornare competitivi dopo una stagione in cui sulla Baia non si sono nemmeno raggiunti i playoff, il trio per come lo conosciamo sia arrivato al termine della sua corsa. Anche perché laddove Curry rimane ovviamente intoccabileThompson sta per affrontare un’estate da free agent e Green potrebbe avere ancora un certo valore nel quadro di possibili trade. Tutti gli indizi porterebbero insomma a una dolorosa separazione, che però non pare affatto scontata.

Un finale non ancora deciso

Nel corso della stagione Golden State ha prolungato il contratto a coach Steve Kerr, la cui scadenza è ora perfettamente allineata a quella dell’accordo che lega Curry alla franchigia, ovvero al termine della stagione 2025-26. Logico quindi ipotizzare che gli Warriorsvogliano provare a trarre il meglio dalle prossime due stagioni e, considerati i segnali di debolezza raccolti nell’arco della scorsa regular season, per farlo potrebbero decidere di cambiare in modo deciso la struttura del roster. Non solo, da molte parti si adombra la volontà da parte dei proprietari di alleggerire il monte stipendi, oggi come oggi ancora il più alto di tutta la NBA e costosissimo anche in termini di luxury tax. All’incrocio di queste esigenze per molti versi antitetiche una all’altra si trova prima di tutto il prolungamento del contratto in scadenza di Thompson, sulle cui cifre non si è finora trovato alcun accordo e che potrebbe portare “l’altro Splash Brother” a sondare l’interesse da parte di altre squadre. Il contratto di Green arriva invece fino al 2026 (con player option per la stagione 2026-27), ma le intemperanze della scorsa stagione potrebbero spingere Golden State a valutarne l’appetibilità sul mercato. Secondo Eric Pincus di “Bleacher Report”, tuttavia, il destino del trio non sarebbe ancora segnato. Un po’ per riconoscenza nei confronti del nucleo storico che ha reso leggendaria la squadra e un po’ per l’assenza di alternative concrete, Golden State potrebbe decidere di tenere insieme Curry, Green e Thompson, con l’idea di costruirgli attorno la squadra più competitiva possibile e soprattutto concedergli la possibilità di chiudere la carriera avendo indossato una sola maglia.

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