Alla vigilia di gara-4 delle Finals tra Boston e Dallas, Matteo Soragna ha intervistato il lungo tedesco dei Mavs, che sta convivendo con un fastidioso infortunio alla spalla. Kleber ha però detto di essere fiducioso e concentrato, e di avere chiaro in testa cosa debbano fare lui e i compagni per provare ad allungare la serie stanotte in gara-5 alle 2.30 in diretta sui canali di Sky Sport e in streaming su NOW
Com'è il clima in spogliatoio, quali sono le sensazioni?
"Ovviamente il clima è buono. Certo, avremmo voluto vincere anche gara-3 in casa, ma si sa come è andata. Penso che in gara-4 abbiamo fatto un ottimo lavoro giocando con la giusta energia. Rimaniamo positivi, connessi, continuiamo a credere in noi stessi ed è così che ci avviciniamo alla prossima partita".
Comè stato per te approcciarsi alle Finals dovendo fare i conti con un infortunio alla spalla?
"Sicuramente non è stato facile. Prima di tutto dopo essere stato fermo non hai più il ritmo partita. In secondo luogo, mi sono infortunato al mio braccio di tiro, quindi devi tornare in forma, devi ritrovare il tuo ritmo e non c'è molto tempo per farlo. Ma abbiamo cercato di gestire al meglio la situazione, e penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro cercando di rientrare. Dopodiché convivi con i risultati".
Dove senti di poter incidere?
"Penso che soprattutto a livello difensivo, devo assicurarmi di giocare con la giusta energia e posizionarmi nel modo giusto in modo da poter aiutare tutti , comunicare e cercare di assicurarmi che le rotazioni siano giuste".
Ti sei trovato spesso a difendere sugli esterni di Boston, qual è stato il tuo approccio?
"Beh, ovviamente devi metterci molto orgoglioso quando giochi in difesa uno contro uno contro i più forti. Ma alla fine per le stelle, proprio come con le nostre - Luka e Kyrie - non è mai il lavoro di un solo uomo, l'intera squadra deve essere connessa e deve collaborare in difesa. Quindi sapevo di avere il sostegno dei miei compagni di squadra che mi aiutano - Derrick Jones, PJ (Washington), Gafford, Lively, chiunque sia in campo. Dovevo solo assicurarmi di contestare i tiri, far prendere all'avversario il tiro più difficile possibile, e dietro avevo l'aiuto dei miei compagni".
C'è ovviamente grande pressione, non solo sulle stelle ma anche sul 'supporting cast', come la vivi?
"Non direi che ci sia poi così tanta pressione, perché quando giochi a basket e sei competitivo c'è sempre un certo livello di pressione. Ovviamente nelle finali c'è un po' più di attenzione, ma lo abbiamo detto fin dal primo giorno, dobbiamo solo concentrarci su ciò che dobbiamo fare e continuare a giocare nel modo in cui sappiamo. E nell'ultima partita credo che abbiamo mostrato come sappiamo e come possiamo giocare. La finale non aggiunge necessariamente più pressione, ma più si va avanti più incontri squadre forti. Boston è la squadra migliore che abbiamo incontrato, è la numero uno a Est per un motivo. Quindi devi essere 'più perfetto' per tutti e 48 i minuti. Ma non direi che ci sia più pressione: dobbiamo approcciarci nello stesso modo, rimanere concentrati e provare a giocare una partita quasi perfetta".
Queste finali stanno mostrando che siete più efficaci quando giocate a ritmo alto, avete capito come conciliarlo con il vostro classico gioco a metà campo?
"Penso che dobbiamo ricordarci sempre di spingere e tenere il ritmo alto, e questo inizia con i rimbalzi. Loro tirano molto da tre e ci sono tanti rimbalzi lunghi, quindi dobbiamo assicurarci di conquistare il pallone e poi andare in attacco continuando a spingere. Dobbiamo pensare che abbiamo un roster profondo, quindi abbiamo un sacco di giocatori che possono entrare. Dobbiamo mantenere il ritmo alto e cercare di ottenere buoni tiri veloci".
Pensi che ci sia qualcosa che potete fare meglio quando attaccate contro la difesa schierata?
"Sì, e penso che l'abbiamo fatto in gara-4. Penso che prima non avessimo creato abbastanza spazio per far sì che Luka e Kyrie potessero fare il loro gioco. Quindi penso che possiamo fare un lavoro migliore su questo, loro non giocano in drop cover sul pick and roll, ma cambiano in modo da non concedere l'alley-oop come abbiamo tante volte nei primi turni. Quindi dobbiamo assicurarci che, una volta avvenuto il cambio, creiamo quello spazio tale in modo che Luka e Kyrie possano giocare, trovare i propri tiri e creare tiri per i compagni".
Come 'role player' hai pochi tocchi, come rimani in partita avendo poco il pallone?
"Penso che sia prima di tutto una questione mentalità. Devi rimanre sempre concentrato e devi essere sempre pronto, perché sai che sia Luka che Kyrie hanno la capacità di trovarti in qualsiasi momento con dei passaggi incredibili. In secondo luogo devi concentrarti sulle piccole cose che puoi sempre controllare, ovvero giocare con energia, giocare duro, difendere e parlare tranto, una cosa che ti tiene dentro il gioco".
Chi vince gli Europei di calcio?
"La Germania, ovvio".