Chi esce vincente dal Draft NBA 2024: tutte le scelte, squadra per squadra. LE PAGELLE
Si dice sempre che il Draft non è una scienza esatta. E non può esserlo. Ma all'indomani della selezione dei 58 nuovi giocatori NBA il "gioco" più intrigrante è quello di stabilire chi è uscito rinforzato (e chi no) dalle scelte effettuate. Ecco le pagelle delle 30 squadre (anzi 29, i Nets non hanno avuto pick al Draft), valutando l'impatto di ogni singola scelta
- Per la prima volta nella storia della lega, il Draft NBA si è svolto su due giorni separati. Il primo giro (le prime 30 chiamate) il 26 giugno, il secondo giro (con le restanti 28 - a Suns e Sixers erano state tolte le loro scelte) il 27. A bocce ferme si cerca di capire chi ha condotto il Draft migliore e chi invece ha magari perso un'occasione. Di seguito le pagelle, squadra per squadra
- La scelta di Zaccharie Risacher alla 1 era attesa, anche se forse ad Atlanta potevano avere più coraggio e cercare ulteriori asset cedendola. Alla 43 Atlanta va a prendersi Nikola Djurisic che potrebbe essere anche lasciato in Europa: arriva in cambio di A.J. Griffin che era stata una scelta al primo giro effettuata però dal front office precedente
- Baylor Scheierman era il giocatore da prendere alla numero 30: aver messo le mani su un talento del genere giustifica la decisione di non cedere la scelta per ottenere in cambio ulteriori asset. Alla 54 Anton Watson è una scelta che ha senso: ha segnato col 41% da tre punti, potrà fare molto bene nell'affiliata G League dei Celtics visto che sarà difficile per chiunque entrerà nelle rotazioni dei campioni NBA in carica
- Vero che Tidjane Salaune era nel mirino anche dei San Antonio Spurs alla n°8, ma forse alla 6 si poteva prendere qualcuno di un po' più pronto rispetto a un totale progetto come il francese. Dimostrazione che la nuova dirigenza pensa sul lungo periodo e non sull'immediato. KJ Simpson è giocatore che segna da tre punti ma non è detto che faccia la squadra, anche se a Colorado è stato il migliore nonostante in squadra avesse Cody Williams e Tristan Da Silva. Del gruppo lui era il top scorer, a quasi 20 punti di media
- Matas Buzelis alla n°11 era scelta irrinunciabile, essendo anche un prodotto di casa. Bravi a resistere alla tentazione di prendere Terrence Shannon Jr. che non voleva la lotteria (anche perché è il giocatore più vecchio del Draft). Il lituano è quindi stato scelta quasi obbligata, ma comunque giusta: ora in casa Bulls restano da risolvere tutte le altre questioni sul tavolo
- Jaylon Tyson alla 20 tra le ali rimaste a disposizione era la migliore: resta un giocatore non particolarmente creativo, che al college aveva tantissimo la palla tra le mani e non è detto che in un ruolo minore possa avere lo stesso tipo di efficacia. Il tiro entra, ma dal punto di vista stilistico è veramente brutto
- La scelta di Melvin Ajinca alla 51 - il cugino dell'Alexis Ajinca visto per 7 stagioni in NBA - è un esterno che ha già esperienza da professionista. Molto probabilmente nel suo oroscopo po' di G League
- Scelgono di salire dalla n°28 alla n°22 per prendere DaRon Holmes II, il giocatore che avevano messo nel minimo e che pensavano di non riuscire a ottenere alla 28. Si tratta di un giocatore che teoricamente può inserirsi bene sia al fianco di Aaron Godwin che al fianco di Nikola Jokic. Idealmente dovrebbe essere il loro Naz Reid: che lo diventi però non è assolutamente scontato ma resta una scelta valida a quel punto del Draft. Talento certo, soprattutto se gli entra il tiro (a Dayton ha tenuto il 39% da tre)
- Voto dettato dal fatto che aggiungono un altro non tiratore al fianco di Cade Cunningham. Il potenziale atletico è molto alto ma con Cunningham aiuterebbe di più avere giocatori capaci di apririgli il campo (e invece Ivey, Ausar Thompson, Stewart, Duren e ora anche Holland sono tutti giocatori che non fanno del tiro perimetrale il loro punto di forza). Bene invece Klintman alla 37: già professionista (ha giocato in Australia lo scorso anno) ha un un discreto tiro da tre punti, rimane grezzo e tutto da costruire anche dal punto di vista fisico
- Prima hanno ceduto la scelta n°52 per Lindy Waters per poi riacquisitarla dai New York Knicks per scegliere Quinten Post, che sinceramente in molti pensavano che potesse anche andare "undrafted". Motivo per cui tutto il movimento fatto per mettere le mani su Post non sembra giustificabile
- Prendono il giocatore che gli mancava in Reed Sheppard, tiratore vero, tassello che mancava nella ricostruzione in corso in Texas. Ai Rockets hanno abbastanza difensori sul punto d'attacco per poterlo nascondere difensivamente e trarne invece i benefici nella metà campo offensiva. Buona anche la mossa di sacrificare la n°44 per andare a prendere AJ Griffin che ad Atlanta non ha mai funzionato ma resta un giocatore che dal perimetro fa canestro e solo due anni fa era stato scelto al primo giro alla 19
- Indiana pesca tre giocatori molto buoni al secondo giro. Johnny Furphy poteva andare anche al primo giro (si parlava di lui alla n° 18): è un progetto di esterno con tiro e dimensioni molto interessante. Poi, con la n°49 e la n°50 prendono due talenti come Newton e Freeman che potrebbero far comodo subito, perché hanno già 23 anni. Non è detto che replichino il successo di un giocatore come Andrew Nembhard ma sono giocatori che in teoria possono dare il loro contributo immediatamente
- Cam Christie alla n°46 è un grandissimo colpo: anche per lui si parlava di fine primo giro/inizio secondo nelle previsioni pre-Draft; invece i Clips lo prendono alla metà del secondo giro. Porta un'iniezione di talento per le sue doti di tiratore abbinate ai centimetri (proprio come fratello il Max, che gioca ai Lakers). Da costruire fisicamente ma ha solamente 18 anni
- Dalton Knecht alla n°17 sembra essere la cosiddetta "steal of the Draft ": vero che ha 23 anni e una serie di infortuni alle spalle, però sa fare canestro, dote gradita a LeBron James. In difesa va un po' nascosto ma intanto aggiunge un tiratore al roster di JJ Redick. Di Bronny James si è detto già di tutto: la realtà è che la stagione a Southern California è sostanzialmente ingiudicabile (anche per via dello stop dopo l'arresto cardiaco). Le valutazioni extra cestistiche legate a papà LeBron hanno sicuramente influito
- Una volta fallito l'assalto a Clingan giusta la scommessa su Zach Edey alla n°9. È il giocatore che a Memphis hanno sempre voluto, il 5 di grandi dimensioni utile per portare blocchi granitici a Morant e farlo scatenare nel pitturato. Pitturato dove la produzione di Edey al college è stata al di sopra di ogni sospetto. In ottica playoff c'è il rischio che non possa essere schierabile, anche se al suo fianco c'è un super difensore come Jalen Jackson Jr.. Jaylen Wells alla n°39 e Cam Spencer alla n°53 portano tiro da tre punti con alte percentuali
- Condivisibile la scelta di Kel'el Ware alla n°15 ma forse a quel punto del Draft Dalton Knecht o Jared McCain (scelti infatti alla 17 e alla 16) potevano essere soluzioni migliori. Gli Heat cercavano un lungo e forse lo hanno scelto chiudendo un po' gli occhi, senza vedere che cosa stava succedendo al Draft (Yves Missy poteva avere più senso). Penn Larsson porta tiro alla causa degli Heat, visto il suo 43% da tre punti
- Nel Wisconsin arrivano due giocatori molto giovani come AJ Johnson e Tyler Smith che hanno bisogno di tempo per svilupparsi, ma Doc Rivers non è esattamente l'allenatore che concede tempo alle matricole. All'orizzonte quindi tantissima G League, e alla n°23 e 33 si poteva provare a a ottenere due giocatori più pronti a dare un contributo immediato alla rotazione
- Minnesota entra prepotentemente in lottery per andare a prendersi Rob Dillingham: mossa coraggiosa perché ha voluto dire rinunciare a due dei pochi asset che avevano a disposizione per andare a prendersi un giocatore che almeno dal punto di vista delle caratteristiche mancava loro, ovvero una guardia magari sottodimensionata ma con tanti punti nelle mani in uscita dalla panchina. Terrence Shannon Jr. (n°27) al college ha prodotto tantissimo di fisicità: non è detto che funzioni anche al piano di sopra
- Yves Missy era il giocatore nel in mirino: sono riusciti a prenderlo con la n°21, mentre alla n°47 Antonio Reeves potrebbe rivelarsi una buonissima presa perché è un giocatore pronto ad avere impatto che potrebbe anche entrare subito in rotazione. Bravi a non cedere nessun asset, uscendo così dal Draft sicuramente rafforzati
- I Knicks al primo giro scelgono un prospetto come Pacome Dadiet che sicuramente non vedrà il campo nell'immediato ma che rimane abbastanza giovane da poter pensare di inserirsi in rotazione nelle prossime stagioni. Al secondo giro arrivano invece tre giocatori che potenzialmente sono pronti subito, perfetti per entrare nelle grazie di Thibodeau: Tyler Kolek, Kevin McCullar Jr. e Ariel Hukporti sono rispettivamente una guardia, un'ala e un centro che qualche minuto della panchina possono trovarlo. Sempre che Thibodeau utilizzi la sua panchina...
- Fosse stato sano Nikola Topic (sostituto naturale di Josh Giddey, appena ceduto) sarebbe stato scelto sicuramente prima della n°12. Dillon Jones alla n°26 resta invece una scelta abbastanza incomprensibile, trattandosi di un prospetto che probabilmente sarebbe rimasto disponibile anche al 2° giro. All'opposto Ajay Mitchell con la n°38 è scelta molto "nelle corde" dei Thunder: giocatore che tira, che palleggia e che sa passare il pallone
- Tristan Da Silva è un giocatore "medio", da cui attendersi un rendimento "medio": se va bene fa il sesto, settimo uomo della rotazione, quello che non fa niente di sbagliato ma neanche nulla di eccellente. Vero che la rotazione delle ali dietro a Banchero e Wagner non è lunghissima e quindi Da Silva è giocatore che il cui contributo può subito servire (anche perché ha 23 anni già compiuti)
- Jared McCain era (con Knecht) il miglior giocatore a disposizione a quel punto del Draft, difensivamente più efficace del prodotto di Tennessee anche se magari non dello stesso livello come tiratore. Resta pericoloso dalla distanza, specialmente in transizione al fianco di Maxey (McCain ha tirato col 57% da tre punti in transizione a Duke!). Adem Bona potrebbe far da subito il cambio di Joel Embiid con caratteristiche in pratica opposte: grande intensità, tanto voglia, molta energia. Alla n° 41 è scelta molto intrigante
- Ottengono (scendendo dalla n°22 alla n°26) il giocatore che volevano, Ryan Dunn che difensivamente può sistemare tante cose. Peccato che in attacco sia molto indietro a meno che il tiro magicamente non torni a entrare. Oso Ighodaro alla n°40 è una bella scelta: potenzialmente potrebbe dare più contributo rispetto a quanto fatto nell'ultima stagione da Drew Eubanks. Ha bisogno di qualcuno che lo azioni dal pick and roll, quando riceve sa concludere ma anche passare la palla molto bene
- Per la scelta di Donovan Clingan alla n°7 i Blazers devono ringraziare chi l'ha fatto arrivare fino a loro (senza dover cedere delle scelte per poter salire a prenderselo). Per andare a prendere Deni Avdija hanno sacrificato tanto, cedendo la scelta n°14, una futura prima scelta e due future seconde. Tanto, probabilmente troppo: il voto si abbassa in virtù di questa decisione
- Devin Carter è esattamente il giocatore che serviva ai Kings, visto che Davion Mitchell non era più così efficace in quel tipo di ruolo, ovvero come guardia capace di aggredire sul punto d'attacco e marcare tutti quanti. Carter è sicuramente un giocatore migliore rispetto a Mitchell e anche a Keon Ellis, il che rende la scelta di Sacramento assolutamente giustificabile
- Stephen Castle è scelta tanto attesa quanto perfetta per i texani, perché aggiunge un giocatore vincente che può integrarsi benissimo con Victor Wimanyama (anche se il tiro è da costruire). Juan Nunez è forse il miglior passatore del Draft ma può anche esserne il peggiore atleta: tutto da vedere il possibile impatto della scelta n°36, non è neanche detto che arrivi a San Antonio già quest'anno. Harrison Ingram alla n°48 porta tiro da fuori: da tre punti ha viaggiato con il 38%
- Ja'Kobe Walter è un giocatore tutto da costruire dal punto di vista difensivo e che non ha tantissime skills con la palla in mano se non quella di tirare dalla lunga distanza: alla 19 è una scelta che ci può stare ma si poteva forse scegliere qualcosa prospetto più intrigante. Sicuramente intrigante è Mogbo alla 31 mentre Jamal Shead alla 45 è forse il miglior difensore sulla palla degli esterni di tutto il Draft - solo che è alto 1,80. Con Ulrich Chomche alla 37 hann preso un giocatore di grande atletismo
- Cody Williams è un progetto a lungo termine ma i Jazz hanno il lusso di poterlo aspettare. Isaiah Collier è un discreto enigma, mentre Kai Filipowski è un lungo che potenzialmente può fare la riserva da 5 anche da subito, anche se devono capire cosa vogliono fare con Walker Kessler. Se Kessler non dovesse partire da titolare per Filipowski non ci sarebbe tutto questo spazio in rotazione
- Alex Sarr alla 2 era il giocatore che volevano e che sono riusciti a raggiungere. Bub Carrington alla 14 preso (preso per Deni Avdija) considerando tutti gli altri asset arrivati è un giocatore interessantissimo di per sé e che si inserisce bene nel roster degli Wizards che vogliono ricostruire: L'ultimo è Kyshawn George, anche lui bravissimo con la palla in mano, atleticamente tutto ricostruire ma agli Wizards al momento serve talento prima di tutto