NBA, lo scenario dopo la free agency: quattro idee di trade che potrebbero andare in porto
Dopo le firme dei vari Paul George, Klay Thompson e LeBron James, il mercato dei free agent ha quasi esaurito tutti i nomi davvero importanti. Resta però tempo e spazio per allestire scambi che possono ancora cambiare il volto di diverse squadre. “Bleacher Report” ha ipotizzato quattro trade con al centro Warriors, Heat, Magic e Spurs, tutte alla caccia di nuove stelle
- Come ormai d’abitudine, il mercato dei free agent è durato lo spazio di qualche giorno, con i nomi più ambiti a cambiare aria oppure a rimanere dove erano. Dopo le firme di Paul George, Klay Thompson, Chris Paul e LeBron James, ora l’attenzione si sposta sulle possibili trade che potrebbero prendere corpo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. C’è insomma ancora spazio per tentare il colpo a sorpresa, soprattutto da parte delle squadre che fin qui sono rimaste immobili o quasi
- La rottura tra Zach LaVine e i Bulls sembra ormai irreparabile, solo che il valore del giocatore sul mercato è drasticamente crollato nell’ultimo anno a causa dei continui problemi fisici patiti dall’ex Minnesota. L’idea è quindi che le squadre potenzialmente interessate potrebbero portarselo a casa pagando un prezzo parecchio ridotto rispetto al teorico valore di LaVine
- Zach LaVine
- Jevon Carter
- Una prima scelta al Draft 2026 (protetta top 3)
- Andrew Wiggins,
- Moses Moody
- Gary Payton II
- Kevon Looney
- Dopo aver mancato il colpo Paul George e considerate le pretese di Utah in cambio dell’altro obiettivo Lauri Markkanen, Golden State potrebbe dare una chance a LaVine nella speranza che il pieno recupero fisico lo possa restituire alla piena forma. Accanto a Curry, un LaVine sano e motivato potrebbe tornare a fare molto bene
- Come detto, la frattura con LaVine è ormai troppo ampia e Chicago nella trade potrebbe ricevere un buon pacchetto di giocatori con cui provare a scombinare un po’ le carte in un roster che nelle ultime stagioni ha mostrato limiti evidenti
- L’avventura di Brandon Ingram a New Orleans potrebbe essere agli sgoccioli, anche perché con l’arrivo di Dejounte Murray la dirigenza sembra aver preso una direzione che non vede l’ex Lakers al centro del progetto tecnico. Ingram, però, rimane un talento offensivo di primo livello e Miami, che cerca disperatamente un upgrade nella metà campo avversaria, potrebbe accoglierlo a braccia aperte
- Brandon Ingram
- Tyler Herro
- Caleb Martin (via sign & trade)
- Una prima scelta al Draft 2029
- Se l’idea, come sembra, è davvero quella di dare al nucleo formato attorno alla coppia Butler-Adebayo un’altra chance di competere al massimo livello, qualche modifica al roster diventa obbligatoria. Ingram sarebbe un incastro eccellente dal punto di vista tattico e alzerebbe di non poco il livello di talento a diposizione di coach Erik Spoelstra
- L’ultima stagione ha confermato l’importanza sempre più relativa di Ingram per il successo di squadra, e allora disfarsene per portarsi a casa un talento come Herro e una scelta futura potrebbe diventare una mossa con parecchio senso
- La firma del veterano Kentavious Caldwell-Pope in free agency è stata un ottimo colpo, ma l’impressione è che per diventare davvero una contender Orlando abbia bisogno di un ulteriore salto di qualità nel reparto guardie. E se Atlanta decidesse davvero di liberarsi di Trae Young, i Magic potrebbero essere in prima fila
- Trae Young
- Markelle Fultz (via sign & trade)
- Wendell Carter Jr.
- Jett Howard
- Una prima scelta al Draft 2025
- Uno swap per una prima scelta al Draft 2026
- L’aggiunta di Young alla squadra che durante la scorsa stagione ha costruito il suo successo sulla solidità difensiva darebbe un’altra dimensione ai Magic, mettendo Orlando sullo stesso piano di Philadelphia e New York nella lista delle inseguitrici di Boston a Est
- Se ricostruzione dev’essere, che lo sia per davvero. Cedere Young significherebbe portarsi in casa giocatori e soprattutto scelta al Draft in grado di aiutare il processo di ricostruzione di una squadra che nella versione messa in mostra durante le ultime stagioni non è sembrata avere margini di miglioramento significativi
- Una cosa, a San Antonio, l’hanno chiara ormai da diverso tempo: attorno a Victor Wembanyama è possibile costruire una squadra in grado di riportare gli Spurs agli antichi fasti. Per accelerare il processo di crescita l’innesto di un All-Star come Lauri Markkanen sarebbe la mossa pressoché ideale
- Lauri Markkanen
- Keldon Johnson
- Malakhi Braham
- Una prima scelta al Draft 2025 (protetta top 3)
- Una prima scelta al Draft 2025 (via Atlanta Hawks)
- Uno swap su una prima scelta al Draft 2026 (via Atlanta Hawks)
- Una prima scelta al Draft 2029
- Una prima scelta al Draft 2030 (via Dallas Mavericks)
- L’aspettativa per la seconda stagione in NBA di Wembanyama è che il francese si trasformi velocemente in un All-Star se non addirittura in un potenziale All-NBA. E allora costruirgli attorno la squadra migliore possibile acquisirebbe un carattere di urgenza estrema, un’urgenza che Markkanen potrebbe facilmente placare
- Dopo le trade con al centro Donovan Mitchell e Rudy Gobert, Utah potrebbe passare all’incasso anche con Markkanen, portandosi in casa un ulteriore pacchetto di scelte future al Draft. La parabola di carriera del finlandese, d’altronde, non sembra molto in linea con quella di una squadra evidentemente all’inizio di una fase di ricostruzione