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NBA, chi è Khaman Maluach, il talento 17enne del Sud Sudan già in top 5 al Draft 2025

NBA
©Getty

È stato il giocatore più giovane in campo ai Mondiali della scorsa estate, il terzo più giovane di sempre. Andrà a giocare a Duke, insieme a Cooper Flagg. E già oggi gli scout NBA lo vedono alle primissime posizioni del Draft 2025. Nella partita di Londra contro Team USA ha messo in mostra sprazzi assoluti del suo talento ma è la sua storia personale quella che ha conquistato tutti: ve la raccontiamo fin dagli inizi

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Di sé lui dice: “Sono nato in Sud Sudan, sono cresciuto in Uganda, son diventato un giocatore di pallacanestro in Senegal”. Khaman Maluach non ha neppure 18 anni (è nato il 14 settembre 2006), è alto 2.18, ha un’apertura di braccia di 223 centimetri e da fermo, con le braccia alzate, arriva a 295 (a 10 cm dal ferro!). Come spesso accade ai ragazzi africani, il primo amore è stato il calcio: “Non fossi cresciuto così tanto oggi sarei un portiere”, dice. Invece è cresciuto, eccome se è cresciuto – in centimetri ma anche in coordinazione, tecnica, movimenti. “È dieci volte più forte di quanto lo fosse Joel Embiid alla sua stessa età”. Sembra un’iperbole, ma a pronunciare queste parole è Joe Touomou, l'uomo che proprio Embiid ha allenato da ragazzino e che tre anni fa ha iniziato a prendersi cura anche di Maluach alla NBA Acadamy Africa. Lì, a Saly, in Senegal, il giovane talento del Sud Sudan ha iniziato a sgrezzare un potenziale che fa salivare gli scout NBA, che già oggi mettono il nome di Maluach in top 5 (o appena fuori: 6° per ESPN) per il Draft 2025, quello in cui probabilmente farà il suo ingresso nella NBA. Già, la NBA: “Fino a 4 anni fa conoscevo solo i nomi di Michael Jordan e LeBron James, ma nient’altro. Poi ho iniziato a divorare gli highlights di Giannis [Antetokounmpo], Durant, Joel Embiid. In particolare Giannis, nel suo anno da MVP: mi ci potevo rivedere, penso di poter essere quel tipo di giocatore”, ha raccontato lui. Ora ci ha aggiunto i video di Holmgren e Wembanyama, ultima generazione di fenomeni, ma per essere a quel livello (ovviamente) manca ancora tanto lavoro. Ha già iniziato a farlo, con Jasper Bibbs, trainer anche di Donovan Mitchell e Zion Williamson, e in dodici mesi ha guadagnato 5 chili e mezzo di muscoli. Muscoli che però non devono limitare la sua super mobilità, oggi forse la sua dote più intrigante, che gli permette di marcare anche avversari più piccoli sul perimetro, o di correre il campo e andare a concludere come ha dimostrato in paio di occasioni anche contro LeBron James e compagni. Poi c’è una protezione al ferro già di altissimo livello, mani morbide (il jumper segnato in faccia a Embiid) e buon raggio di tiro (basti vedere la tripla a segno contro Anthony Davis dall'angolo). 

A Duke insieme a Cooper Flagg, come Luol Deng

L’anno prossimo andrà a Duke, la stessa università che ha visto sbocciare il talento di Luol Deng, oggi presidente della federazione di pallacanestro del Sud Sudan. E se in nazionale Maluach gioca con il n°6, ai Blue Devils prenderà il n°9, proprio il numero indossato da Deng durante tutta la sua carriera NBA, durata 15 anni, che l’ha visto anche essere un All-Star. Sarà un All-Star quasi certo Cooper Flagg, probabilissima prima scelta assoluta al prossimo Draft e prossimo compagno di Maluach a Duke: “Ci siamo già incontrati all’Hoop Summit lo scorso aprile”, racconta lui. Lo rivedrà presto a Durham, North Carolina, dove c’è il campus di Duke: lontano da Rumbek, Sud Sudan, dove è nato, e dove il padre aveva qualche capo di bestiame. “Io con gli animali non ci ho mai avuto a che fare, ma da grande mi piacerebbe avere un ranch”, confida. Guarda avanti, Maluach, brucia i tempi. Lo ha sempre fatto. Il più giovane giocatore in campo ai Mondiali la scorsa estate. Il terzo più giovane di sempre. In attesa di compiere 18 anni. A settembre. E poi spiccare il volo per un futuro di grandezza.

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