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Andy Murray si ritira, Isaiah Thomas lo ringrazia: "Hai cambiato la mia vita"

NBA
©Getty

Il tennista Andy Murray ha annunciato il suo ritiro dal professionismo dopo le Olimpiadi di Parigi, fermandosi dopo i tantissimi problemi di infortuni avuti in carriera. Isaiah Thomas lo ha ringraziato pubblicamente sui social per avergli cambiato la vita: "Mi ha consigliato la stessa operazione all’anca a cui si è sottoposto lui, gli sarò grato per sempre"

A vederli da lontano, si fa un po’ di fatica a trovare dei punti di contatto tra Andy Murray ed Isaiah Thomas. Uno è un tennista alto e dinoccolato nato a Glasgow, capace di raggiungere la vetta del mondo del tennis in un’era in cui giravano leggende del calibro di Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic, formando insieme a loro i cosiddetti “Big Four”; l’altro è un playmaker di 1.75 nato a Tacoma, nello stato di Washington, che ha vissuto alcune spettacolari stagioni in NBA prima di subire un brutto infortunio all’anca che ha fatto deragliare la sua carriera. È proprio l’anca, però, a rappresentare l’anello di congiunzione tra i due insospettabili amici: dopo l’annuncio di Murray, che si ritirerà a 37 anni a seguito dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 (lui che in carriera vanta anche due ori nel 2012 e nel 2016), il playmaker che ha concluso l’ultima stagione ai Phoenix Suns ha utilizzato i social per ringraziarlo pubblicamente. "Ha cambiato la mia vita dicendomi di andare a fare la stessa operazione all’anca a cui si è sottoposto lui. Gli sarò grato per sempre" ha scritto IT su Twitter. Il riferimento è al cosiddetto “resurfacing“ operato dal chirurgo Prem N. Ramkumar a Long Beach, California, che sul suo sito vanta tra i propri clienti proprio Murray e Thomas oltre altri sportivi come gli ex NBA Tiago Splitter e John Starks, il giocatore di baseball Colby Lewis, quello di hockey Ed Jovanovski e lo schermidore Artur Akhmatkhuzin. Con il “resurfacing” vengono di fatto ricoperte solo le parti terminali dell’anca invece di procedere alla sostituzione della testa e e del collo dell’osso intaccando anche il femore, permettendo ad atleti professionisti di tornare alla loro attività come successo sia a Murray che a Thomas, uniti dal destino con i loro problemi fisici e ora, a quanto pare, amici per sempre.