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Mercato NBA, LeBron James insieme a Steph Curry? Rich Paul ha fermato tutto

NBA

I Giochi Olimpici vinti assieme hanno fatto nascere la voglia di vedere LeBron James e Steph Curry nella stessa squadra anche in NBA. Uno scenario che sarebbe potuto accadere lo scorso febbraio, se l’agente di James Rich Paul non gli avesse fortemente sconsigliato di cambiare squadra e unirsi ai Golden State Warriors, bloccando sul nascere la trattativa nata tra i proprietari delle due franchigie

L'oro di Parigi 2024 rimarrà nella storia per aver visto nella stessa squadra due dei giocatori più importanti degli ultimi 15 anni di pallacanestro, vale a dire LeBron James e Steph Curry. Insieme a Kevin Durant sono riusciti a portare Team USA al quinto oro olimpico consecutivo, in quella che potrebbe rimanere l’unica occasione in cui i due sono stati compagni di squadra dopo essersi affrontati ben 52 volte in carriera (23 in regular season e 28 ai playoff, più una al torneo play-in). Vederli con la stessa maglia anche in NBA, a questo punto della carriera, sembra piuttosto improbabile, anche se nel recentissimo passato l’argomento è stato affrontato non tanto dai protagonisti, ma dai loro proprietari. Alla scorsa deadline del mercato di febbraio, infatti, Joe Lacob (proprietario dei Golden State Warriors) e Jeanie Buss (proprietaria dei Los Angeles Lakers) avevano intavolato il discorso di un possibile scambio, tanto da riportare la possibilità direttamente a James e al suo agente Rich Paul.

Secondo quanto scritto dal giornalista Marc Stein, però, è stato proprio Paul a fermare ogni discorso: "Diverse fonti della lega sostengono che i colloqui riportati tra le squadre all'epoca non sono mai andati troppo in profondità in gran parte perché l'agente di James Rich Paul si è opposto fortemente all'idea che James passasse dalla California del sud alla California del nord", ha scritto Stein. "Le fonti dicono che Paul ha implorato entrambe le squadre di rinunciare all’idea — nonostante alcuni dialoghi tra Joe Lacob e Jeanie Buss e la determinazione di Draymond Green nel fare pressioni su James per spingere per il trasferimento nella Bay Area — in gran parte perché voleva isolare James da potenziali contraccolpi sul cambio di squadra per la quarta volta nella sua carriera”. Un discorso per proteggere la sua “legacy”, insomma, per quanto ormai il posto di LeBron James nella storia del gioco sia al di sopra di ogni sospetto. Sarebbe stato affascinante, ma per il momento il sogno di vedere James e Curry insieme su un campo NBA è destinato a rimanere tale.

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