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NBA, Naz Reid cuore d'oro: la sua lotta per salvare un fan di 7 anni dalla leucemia

NBA
©Getty

L'ala dei Timberwolves ha perso nel 2022 per un tumore l'uomo, una sorta di figura paterna, che lo aveva guidato nel suo viaggio verso la NBA. Per questo ora si impegna perché chi oggi ha bisogno di un trapianto di midollo possa sperare in un destino diverso. Come il suo giovane tifoso Cayden Addison 

Tre nomi, tre generazioni, tre storie. Si parte da Rudy Roundtree, si passa da Naz Reid, si finisce con Cayden Addison. Se solo il secondo vi dice qualcosa, è normale. Naz Reid ormai è diventato "un nome", anche nella NBA, dopo aver vinto il premio di sesto uomo dell'anno al termine dell'ultima stagione e aver recitato da protagonista con i suoi Minnesota Timberwolves, arrivati a un passo dalle finali NBA. A Minneapolis, senza neppure troppo scherzare, per raccontare la popolarità di Reid dicono che potrebbe tranquillamente correre per la poltrona di sindaco - non senza chance di vincerla. I tifosi lo adorano, il suo è diventato un nome di culto, pochi giocatori sono così amati dai fan dei T'Wolves. Merito delle sue prestazioni in campo, certo (13.5 punti e oltre 5 rimbalzi a sera, più del 41% da tre), ma anche di una personalità alla mano, di un sorriso contagioso e di un grande cuore. La fama mondiale e il grande successo non è sempre stati nel suo oroscopo, fin dall'inizio. Naz Reid infatti in NBA ci è arrivato pur senza essere mai stato scelto al Draft. Il primo anno ha giocato 30 partite, senza arrivare in doppia cifra per punti. Non sempre lui stesso ha creduto di poter diventare il giocatore che è diventato. Ma qualcuno sì. E quel qualcuno è stato Rudy Roundtree. A lui oltre un decennio fa Anashia, la madre di Naz, affida il figlio quando capisce di non potersene prendere cura come vorrebbe. Roundtree diventa per lui una figura paterna, un amico, un allenatore, un compagno che lo segue ovunque, spronandolo a diventare il miglior giocatore possibile. Fino a quando non si ammala. Tumore, la diagnosi. Può salvarsi (forse) solo con un trapianto di cellule. Che però non arriva in tempo. E così il 29 aprile 2022 - il giorno di gara-6 di playoff tra Minnesota e Memphis - Rudy muore, a 60 anni. Con Reid al suo fianco, lontano dalla squadra (eliminata dai Grizzlies). 

L'impegno con l'associazione dei donatori di midollo

Per questo la lotta contro una rara forma di leucemia di Cayden Addison, che di anni ne ha solo 7, è diventata una battaglia personale anche per Reid. Perché anche Cayden, come Rudy, avrebbe bisogno di un trapianto, e per questo l'ala dei T'Wolves ha iniziato a sostenere l'operato del National Marrow Donor Program (NMDP), che conta 7 milioni di iscritti nei suoi registri ma raggiunge altri 34 milioni potenziali donatori sparsi in tutto il mondo. Reid ha ospitato Cayden, suo grande tifoso, a un allenamento dei Timberwolves, ma quello che la star di Minnesota vuole fare è sensibilizzare il più possibile l'opionione pubblica sulla malattia, per provare a salvare Cayden (che si sottopone regolarmente a chemioterapie dall'età di 3 anni) e chi come lui è costretto a combattere una battaglia davvero difficile. Il 21 settembre, fra meno di un mese, è la giornata mondiale dei donatori di midollo, e Reid sarà tra i testimonial di un evento a Minneapolis, mentre altri sono in programma a Los Angeles e New York. Vuole provare a coinvolgere altre celebrità, vuole che la storia di Cayden abbia una conclusione diversa da quella di Rudy. Ed è un motivo in più per fare il tifo per il n°11 dei Timberwolves. 

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