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WNBA Finals, Minnesota furiosa: "Ce l'hanno rubata come nel 2016". LeBron: "Non era fallo"

NBA

La decisiva gara-5 delle finali WNBA che ha dato il titolo alle Liberty è stata contrassegnata dalle polemiche per un fallo fischiato su Breanna Stewart a 5.2 secondi dalla fine, dando alla superstar della squadra di casa i due tiri liberi che hanno forzato il supplementare poi vinto da New York. Un fischio dubbio che non è stato cambiato neanche dopo il challenge chiamato dall’allenatrice delle Minnesota Lynx Cheryl Reeve, furiosa dopo il match: "Ce l'hanno rubata". Su Twitter anche LeBron James ha detto la sua

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New York e Minnesota hanno dato vita a una splendida serie finale per il titolo WNBA, con una gara-5 in cui c'è stato di tutto: tensione, emozione, giocate eccezionali, errori, ma soprattutto polemiche. A farla da padrone è soprattutto l'episodio che di fatto ha determinato il supplementare, poi vinto dalle Liberty per conquistare il primo titolo della loro storia. Ripercorriamo i fatti: sotto di due lunghezze a 6 secondi dalla fine, le Liberty hanno messo la palla nelle mani della loro stella Breanna Stewart, la quale ha ricevuto il pallone (commettendo una evidente violazione di passi, non ravvisata dagli arbitri) e poi ha attaccato il centro dell'area, trovando il contatto con il corpo della giocatrice delle Lynx Alanna Smith, che ha poi abbassato le braccia nel tentativo di stoppare l'avversaria. Gli arbitri hanno quindi fischiato fallo contro l'ala delle Lynx, dando a Stewart due tiri liberi (in una serata in cui le Liberty hanno tirato 23 volte dalla lunetta contro le 8 delle avversarie) che sono valse il pareggio a 5.2 secondi dalla fine. Una giocata che ha fatto imbestialire l'allenatrice Cheryl Reeve, il cui challenge non è stato accolto dalla terna arbitrale dopo la revisione al replay (nel quale, per regolamento, non hanno potuto ratificare la violazione di passi), indicando la "posizione difensiva illegale" di Smith come la motivazione del fallo.

Reeve: "Ce l'hanno rubata, al contrario non avrebbero mai fischiato"

L'allenatrice di Cecilia Zandalasini si è presentata come una furia in conferenza stampa, scagliandosi contro gli arbitri. "So che i titoli saranno tutti su 'Reeve si lamenta per i falli' e vi dico: fatelo. Scrivete tutto. Perché questa sera ce l'hanno rubata". "Arbitrare non è così difficile: basta fischiare la stessa cosa su entrambi i lati del campo. Per tre partite in questa serie ci siamo lamentati della stessa identica cosa, e anche la mia collega delle Liberty lo ha fatto dopo gara-4. "Il contatto, a essere veramente generosi, è marginale. Lo stesso identico fallo dall'altra parte sarebbe stato considerato come marginale e non ci sarebbe stato fallo. Garantito. Quando si rivede un'azione, ci dovrebbe essere una terza parte che decide e non quelli in campo. Quella chiamata ha deciso la partita ed è dura da digerire, come nel 2016 quando mancarono una violazione di 24 secondi [nella decisiva gara-5 contro le Los Angeles Sparks a 1:12 dalla fine, ndr]. Fa schifo e fa male. Entrambe le squadre si giocavano il titolo: avrebbero dovuto lasciare che le giocatrici decidessero la partita. Le Liberty hanno tirato col 30% dal campo, la differenza è stata tutta nei tiri liberi".

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LeBron dice la sua: "Non era fallo, lasciate che si decida in campo"

La partita decisiva è stata seguitissima negli Stati Uniti, con diversi VIP presenti a bordo campo (da Spike Lee a Carmelo Anthony) e tanti altri sintonizzati davanti alla tv, a partire da LeBron James. Il Re ha detto la sua sull'episodio più controverso della serata: "Mi dispiace, ma non era fallo! Lasciate che i dannati giocatori decidano il risultato di una partita così combattuta e tirata". Anche lui, quindi, è d'accordo con l'allenatrice delle Lynx, che di sicuro faticherà a digerire il risultato di questa notte.