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WNBA Finals, New York Liberty vincono il titolo, Zandalasini e Lynx ko tra le polemiche

WNBA
©Getty

Le New York Liberty hanno conquistato il primo titolo WNBA della loro storia, vincendo la decisiva gara-5 per 67-62 dopo un tempo supplementare. Jonquel Jones è stata nominata come MVP della serie finale, sopperendo con 17 punti alle difficoltà al tiro delle stelle Sabrina Ionescu e Breanna Stewart. Niente da fare per le Minnesota Lynx di Cecilia Zandalasini, in campo per meno di 6 minuti con un errore al tiro e zero punti segnati. L’allenatrice Cheryl Reeve si è scagliata contro l’arbitraggio: "Ce l'hanno rubata"

Una delle serie più belle e combattute di sempre non poteva che concludersi dopo un tempo supplementare. Le New York Liberty e le Minnesota Lynx hanno dato vita a una finale splendida e combattutissima, risolta solamente in gara-5 dopo cinque minuti extra e non senza una grande dose di polemiche. A spuntarla sono state le Liberty, che dopo la delusione della sconfitta in finale dello scorso anno sono riuscite a conquistare il primo titolo della loro lunghissima storia, visto che 27 anni fa erano state loro a vincere la primissima partita nella storia della neonata WNBA. Ci sono riuscite al termine di una gara di rimonta, recuperando dal -7 dell'intervallo grazie a un terzo quarto da 20-10 guidate dai 17 punti di Jonquel Jones, nominata come MVP della serie finale al termine del match. La sua prestazione e i contributi fondamentali delle tedesche Leonie Fiebich e Nyara Sabally (13 punti, e 7 rimbalzi per entrambe) hanno fatto la differenza, sopperendo alle brutte serate delle due stelle Sabrina Ionescu e Breanna Stewart. Le due superstar hanno combinato per appena 18 punti in due con un tremendo 5/34 al tiro (1/19 per Ionescu di cui 1/10 da tre, 4/15 per la superveterana Stewart), anche se entrambe sono riuscite a rendersi utili in altro modo (7 rimbalzi e 8 assist per la point guard, 15 rimbalzi senza mai uscire dal campo per l'ala). Per Stewart si tratta del terzo titolo in carriera dopo i due vinti con Seattle, mentre per Ionescu (decisiva in gara-3 con la tripla della vittoria) è la prima affermazione al suo quarto anno nella lega.

Coach delle Lynx furiose: "Ce l'hanno rubata"

Grande delusione in casa Minnesota Lynx, che nonostante l'ottimo primo tempo non sono riuscite a portare a casa il titolo, senza riuscire a sostenere lo sforzo di Napheesa Collier (22 punti) e Kayla McBride (21), le uniche due giocatrici in doppia cifra. Dopo i 16 minuti di gara-4, Cecilia Zandalasini è rimasta in campo per meno di 6 minuti, sbagliando un tiro dal campo, prendendo un rimbalzo offensivo, realizzando una stoppata, commettendo un fallo e una palla persa in uscita dalla panchina, senza poter dare il suo contributo per vincere il secondo titolo WNBA in carriera dopo quello del 2017. A farla da padrone sono state però le polemiche: l'allenatrice Cheryl Reeve ha criticato aspramente l'arbitraggio, in particolare su un episodio che si è rivelato decisivo. Avanti di due a una decina di secondi dalla fine, le Lynx hanno visto fischiare un fallo "fantasma" al centro Alanna Smith, che si era opposta con il corpo a un tentativo di penetrazione di Breanna Stewart (la quale aveva evidentemente commesso una violazione di passi ricevendo il pallone). Gli arbitri hanno sanzionato la Smith per una "posizione difensiva illegale" e hanno confermato la decisione al replay dopo il challenge chiamato dalla panchina di Minnesota, dando a Stewart i due tiri liberi (23 in tutto alla fine, contro gli 8 per le Lynx) con cui ha pareggiato la sfida a 5.2 secondi dalla fine forzando i supplementari. "Ce l'hanno rubata, potete scriverlo" ha detto coach Reeve. "Fosse stato dall'altra parte, ci avrebbero detto che il contatto era marginale. Garantito. Quella chiamata ha deciso la partita, ed è una vergogna".

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