Nella notte gli Oklahoma City Thunder hanno battuto nettamente i San Antonio Spurs, nel primo incontro stagionale tra Chet Holmgren e Victor Wembanyama, rispettivamente secondo e primo nella classifica del rookie dell’anno della passata stagione. Holmgren ha vinto nettamente lo scontro diretto contro il francese decisamente appannato, ma nel post-gara ha minimizzato l’accaduto: "La NBA è un business, cercano di far venire le persone a vedere le partite. Per come la vedo io è tutta pubblicità"
Come ogni sport, anche la NBA è sempre a caccia di nuove rivalità con cui far crescere l’interesse attorno al suo prodotto. Da questo punto di vista, Victor Wembanyama e Chet Holmgren rappresentano un’occasione imperdibile: giocano nello stesso ruolo, sono entrambi lunghissimi, sanno fare mille cose diverse con il pallone in mano e difensivamente sono già in grado di cambiare i destini delle loro squadre. Non a caso lo scorso anno hanno chiuso rispettivamente al primo e al secondo posto nella classifica del premio di rookie dell’anno, e se ci aggiungete il precedente storico di una finale mondiale under-19 nel 2021, ecco a voi fornita una nuova rivalità. L’immediata vigilia della prima sfida stagionale tra i San Antonio Spurs di Wemby e gli Oklahoma City Thunder di Chet è stata poi accesa dalla dichiarazione del giornalista di ESPN Michael C. Wright, secondo il quale Wembanyama ha specificatamente evitato di citare Holmgren per nome da quando è arrivato a San Antonio, e che i due non si piacciono pur rispettandosi a vicenda. Per la verità le parole di Wright sembrano un po’ forzate, visto che Wembanyama si è limitato a dare risposte diplomatiche prima della partita, senza cercare lo scontro: “Spero di tornare a vincere, è sempre bello sfidare Oklahoma City, ho visto tutte le loro partite”.
Holmgren: "È tutta pubblicità, la NBA deve vendere un prodotto"
Una volta scesi in campo la sfida in realtà non c’è stata. I Thunder di Holmgren hanno stravinto la partita, toccando il +19 già nel secondo quarto e svuotando le panchine a fine partita, con gli Spurs incapaci di trovare il fondo della retina complice la serataccia di Wembanyama. Il lungo francese ha segnato appena 6 punti con 1/5 al tiro, riuscendo a malapena a raccogliere 8 rimbalzi con 3 stoppate nei 27 minuti in cui è rimasto in campo, senza più rientrare negli ultimi 7 minuti di gara. Holmgren, invece, ha continuato il suo grande inizio di stagione segnando 19 punti (solo uno in meno di Lu Dort, miglior realizzatore di OKC) con 7/10 al tiro, 3/3 da tre, 5 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e 2 stoppate, con l’unico neo rappresentato dalle 5 palle perse in poco meno di 28 minuti. Una vittoria netta, che però non è stata festeggiata per nulla dal numero 7 di OKC dopo la partita, minimizzando quanto accaduto: “La NBA è un business" ha detto Holmgren. "E la lega è costruita attorno ai giocatori. L’obiettivo è convincere la gente a venire a guardare le partite. E questo è uno dei modi in cui lo fanno: pubblicizzando i giocatori. Quindi, per me tutto questo è solo una forma di pubblicità". La penseranno così anche a San Antonio, che non hanno mandato nessuno a parlare con la stampa dopo la partita (solo coach Gregg Popovich ha rilasciato una dichiarazione di due minuti senza ricevere domande)? Il prossimo appuntamento con Chet vs Wemby è fissato per il 20 novembre a campi invertiti — sempre che la si possa chiamare rivalità.