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NBA, Paul George e i fischi dei tifosi dei Clippers: "Non capisco, è una cosa stupida"

NBA

Nella notte Paul George ha sfidato per la prima volta da ex i Clippers, e i tifosi sugli spalti del nuovissimo Intuit Dome lo hanno prima accolto con gli applausi durante il video-tributo dedicatogli e poi lo hanno contestato durante la partita. L’ala ora ai Sixers non l’ha presa bene e ha confessato di non capire i motivi dei fischi del pubblico di Los Angeles 

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La serata del ritorno da ex in casa dei Clippers, peraltro nuovissima, non era cominciata bene per Paul George. Prima della partita, sul parquet dell’Intuit Dome l’ala ora ai Sixers aveva abbracciato diversi ex compagni, primo tra tutti James Harden, e si era intrattenuto a lungo con il suo ex allenatore Ty Lue. Non solo, per celebrare i cinque anni trascorsi da George a Los Angeles sugli schermi del palazzetto era partito il classico video tributo, ormai tradizione in tutte le arene NBA all’arrivo di un ex di una certa importanza. Solo che i tifosi dei Clippers avevano accompagnato la visione del video con qualche applauso poco convinto, ricevendo in cambio un cenno da parte di George, e molti fischi di disapprovazione. Un’atmosfera tutt’altro amichevole, insomma, che è addirittura peggiorata dopo la prima palla a due.

George, l’addio in estate e i tifosi dei Clippers

Per George, che alla vigilia del suo ritorno a Los Angeles aveva chiarito di non serbare alcun rancore verso la sua ex squadra, le cose sono ulteriormente peggiorate con l’avvio della partita. I tifosi dei Clippers, che già l’avevano contestato all’annuncio dei quintetti, hanno continuato a fischiarlo praticamente ogni volta che toccava palla. Una fetta del pubblico, in buona parte localizzato in quello che nel nuovo Intuit Dome è stato rinominato come “The Wall”, ha poi voltato le spalle al campo mostrando la scritta: “PG: pensa prima di parlare”. I tifosi dei Clippers, a quanto pare, non hanno dimenticato le parole spese da George al momento dell’addio e del trasferimento a Philadelphia, quando aveva definito la sua ormai ex squadra come “la squadra B di Los Angeles”. 

Un rapporto forse rovinato per sempre

Non che il risultato, con il 110-98 in favore dei padroni di casa, abbia aiutato George a superare l’amarezza di una serata del tutto spiacevole. I Sixers, che durante la partita hanno anche perso Tyrese Maxey per infortunio, hanno raccolto la sesta sconfitte nelle prime sette partite della loro regular season e il grande ex non ha nascosto la sua delusione nel dopo partita. “Voglio dire, è una cosa stupida” ha dichiarato Georgenel commentare i fischi dei suoi ex tifosi, “ero un free agent, non ho chiesto di essere scambiato o cose del genere: ho fatto ciò che ritenevo giusto per me”. George ha quindi chiuso provano almeno a recuperare un minimo il rapporto con l’ambiente dei Clippers: “Ho sentito anche degli applausi e quelli sono i tifosi per cui ho giocato quanto ero qui. Le contestazioni, invece, non le ho proprio capite”.