Dopo la brutta sconfitta subita per mano dei New Orleans Pelicans, Paul George non ha nascosto un po’ di frustrazione per il ruolo decisamente più interno che sta ricoprendo in questa stagione. "Sono abituato a correre e a battagliare sui blocchi, giocare da centro sinceramente mi annoia. So che devo sfruttare i miei mezzi per chiudere il pitturato, ma mi piace di più giocare da esterno"
Arrivato a 34 anni di età, Paul George rimane un giocatore di alto livello, seppur senza riuscire ad avere l’impatto che ha avuto in passato. Nella sua nuova esperienza ai Philadelphia 76ers, in particolare, sta ricoprendo con continuità il ruolo di 4, ma spesso complici le frequenti assenze di Joel Embiid è stato chiamato a giocare anche da 5. Dopo la brutta sconfitta interna subita per mano dei New Orleans Pelicans, George in conferenza stampa non ha nascosto la sua frustrazione per il ruolo che gli viene richiesto. "È diverso: sono abituato a correre e darmi da fare e a inseguire, combattendo sui blocchi. A essere sincero, mi annoia. Giocare da 5 proprio non fa per me. Ma devo sfruttare la mia capacità di chiudere il pitturato, aiutando a togliere linee di passaggio e di penetrazione, combattendo con i lunghi che è quello che Nick [Nurse] vuole. Ma mi piace molto di più inseguire i piccoli e occuparmi delle ali". Un messaggio neanche troppo velato al suo allenatore, per quanto le statistiche di Basketball-Reference non diano sostegno alle sue lamentele: secondo il sito di statistiche avanzate infatti George ha disputato da “5” solamente il 3% dei suoi minuti quest’anno, molto meno dell’11% accumulato in quel ruolo un anno fa per gli L.A. Clippers. Al netto che nella pallacanestro contemporanea è difficile trovare una divisione netta tra i ruoli, rimane comunque un fatto: George si sta trasformando in un giocatore più interno che perimetrale, ma non è quello che vorrebbe per la terza parte della sua carriera.