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NBA, Davis: "Difensore dell'Anno? La narrativa spinge per farlo vincere a Wembanyama"

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In un'intervista con ESPN, Anthony Davis dei Los Angeles Lakers ha ribadito ancora una volta la sua frustrazione per non aver mai vinto il premio di Difensore dell’Anno, mettendo anche in dubbio la candidatura di Victor Wembanyama al riconoscimento. "Penso che ci sia una narrativa per farglielo vincere. Ha tipo 4 stoppate di media, ma davvero contano solo le stoppate? Ormai non si capisce più cosa sia importante"

Sono diversi anni ormai che Anthony Davis ha una faida aperta con il premio di Difensore dell'Anno. Quello di DPOY è probabilmente l'unico trofeo individuale che gli manca tolto l'MVP, finendo nella top-5 del premio quattro volte tra cui un secondo posto (nel 2019-20, alle spalle di Giannis Antetokounmpo) e nel 2017-18 (dietro Rudy Gobert e Joel Embiid). Non più tardi dello scorso aprile aveva detto "Non vincerò mai quel premio , non voglio darmelo. Sono il miglior difensore della lega, ma non piaccio alla lega", mentre a dicembre parlando con Fox Sports aveva dichiarato che "spesso i paletti con cui si decidono cambiano. Alcuni hanno vinto perché erano primi per stoppate, ma quando l'ho fatto io non ho vinto. Quindi conta la difesa individuale o quella di squadra? Quali sono i numeri che contano?". In una lunga intervista con Shams Charania di ESPN, Davis ha ribadito la sua frustrazione parlando espressamente di Victor Wembanyama, mettendo in discussione la forte candidatura del francese a DPOY. "Sento che la narrativa viene spinta per farlo vincere Wemby, giusto?", ha detto Davis a Charania. "Sta viaggiando a tipo quattro stoppate di media, una cosa del genere. Ma il discorso è sempre quello: contano solo le stoppate? Ormai non so più come funziona questo premio".

Cosa dicono i numeri sul confronto Wemby vs Davis

Come sottolineato anche in una tabella di CBS Sports, i numeri sono però inconfutabilmente dalla parte di Wembanyama. Si parte sia dai dati grezzi come le stoppate di media (4 per il francese, 2.2 per Davis) e i recuperi (unica statistica in cui AD fa meglio di Wemby: 1.3 contro 1.1) per poi passare a dati più ricercati, come i tiri contestati a partita, i palloni deviati, la percentuale concessa agli avversari al ferro e statistiche omni-comprensive quali il Defensive Win Shares, il Defensive Box Plus-Minus o, banalmente, quanto una squadra va meglio quando un giocatore è in campo rispetto a quando è fuori. Sotto tutte queste voci il risultato è inequivocabilmente dalla parte di Wembanyama, il cui impatto in campo è banalmente visibile anche a occhio nudo. Non avrà i risultati di squadra dalla sua parte, ma per una volta la polemica di Davis (che a sua volta avrebbe meritato in passato di vincere il premio) questa volta sembra davvero avere poche fondamenta.

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