L'ex proprietario dei Dallas Mavericks non condanna, in sé, la scelta di cedere Doncic, ma fissa quello che a suo avviso avrebbe dovuto essere il prezzo minimo: Anthony Davis e Max Christie sì, ma anche quattro prime scelte non protette ai Draft futuri. E poi dice: "Oggi ai Mavs non c'è nessuno che comunichi in maniera chiara"
Al momento della cessione di Luka Doncic da Dallas ai Lakers, era tornata di grande attualità una frase pronunciata da Mark Cuban nel 2020: "Se dovessi scegliere tra mia moglie e tenere Luka ai Mavs, mi vedreste in fila all'ufficio del mio avvocato implorandolo per il divorzio". Insomma, le idee di Cuban (sempre presentate in maniera pittoresca) sul fenomeno sloveno di Dallas erano chiare, ma ora che la società non dipende più dalle sue decisioni - la famiglia Adelson nella proprietà, Nico Harrison nel ruolo di GM - le cose sono andate diversamente. E Mark Cuban per la prima volta esprime compiutamente la sua opinione sulla trade che ha scioccato tutti i tifosi dei Mavs e la lega in generale: "Dallas può scegliere di scambiare Luka: ma allora devi ottenere una contropartita migliore. Non voglio mancare di rispetto a Anthony Davis - aggiunge l'ex proprietario dei Mavs - ma sono fortemente convinto che se oltre a Davis e Max Christie in Texas ottengono anche 4 prime scelte non protette, allora dello scambio si parlerebbe in maniera diversa". Interessante l'incipit della sua dichiarazione, che evidentemente apre all'idea che nessun giocatore - neppure Doncic - sia al riparo dai movimenti di mercato. Ma Cuban lo avrebbe scambiato, il campione sloveno? "Non voglio rispondere, a questo punto non importa", la sua risposta che lascia lo scenario avvolto nel mistero.
Ma Cuban da un lato sembra comprensivo con l'azzardata scelta del nuovo management: "Ci sono passato anch'io: Steve Nash se n'è andato da Dallas e poi (a Phoenix) ha vinto due volte il premio di MVP. La buona notizia, però, è che anche noi in quegli anni siamo arrivati alle Finals e abbiamo vinto un titolo". Come a dire: saranno i risultati a stabilire se Nico Harrison e i Mavs avranno fatto bene a cedere Doncic. Poi Cuban introduce un'altra variabile da non sottovalutare - "Ai miei tempi non c'erano i social network: non era lo stesso" - e pare tendere un ramo d'ulivo a Harrison e soci: "Tutti fanno errori". Mano tesa che però sembra ritirare subito con un'osservazione finale: "Il vero problema dei Mavs oggi mi pare sia che non c'è realmente nessuno capace di comunicare le proprie decisioni in maniera chiara". E detto da un uomo di comunicazione e business come Mark Cuban, questa è un'osservazione da non sottovalutare.
