Nella notte i suoi Warriors hanno perso gara-4 tra le mura amiche del Chase Center e ora, sotto 1-3 contro i T’Wolves, rischiano di venire eliminati mercoledì notte sul campo avversario. Steph Curry, uscito nel 2° quarto di gara-1 senza più poter rientrare nella serie, non potrà però aiutare i suoi nemmeno in gara-5, e senza la sua presenza l’efficacia dell’attacco di Golden State crolla in maniera drastica
La seconda brutta notizia nella serata degli Warriors arriva dopo la sirena finale che sancisce la vittoria 117-110 di Minnesota in gara-4, ed è forse ancora più grave del colpo della seconda sconfitta casalinga consecutiva che porta la serie sul 3-1 in favore di Anthony Edwards e compagni. Perché la speranza di poter recuperare lo svantaggio accumulato nei confronti dei T’Wolves passa senza alcun dubbio dal recupero di Steph Curry, uscito nel 2° quarto di gara-1 per uno strappo muscolare e grande assente da lì in poi. A far capire l’aria che tirava tra i Dubs ci aveva già pensato Draymond Green, che in conferenza stampa, di fronte alla domanda relativa al possibile ritorno in campo del compagno in gara-5, aveva risposto: “Se sarà in grado di giocare, giocherà, ma no gli chiederemo di fare Superman”. E poco dopo è arrivata la conferma del diretto interessato, che è anzi stato ancora più netto: “Anche se volessi fare Superman, non potrei”.
Golden State e il problema dell’attacco
Quello della fluidità dell’attacco in assenza di Curry è un problema che gli Warriors si portano dietro ormai da un decennio abbondante, ovvero da quando nella metà campo avversaria la squadra ha iniziato a gravitare in tutto e per tutto attorno alle caratteristiche uniche di un giocatore mai visto prima. E la stagione in corso non ha fatto che confermare il calo drastico subito dall’efficacia della manovra offensiva di Golden State quando Steph non è sul parquet. Durante la regular season, il differenziale in termini di offensive rating è stato di -13.4, discrepanza aumentata notevolmente ai playoff, dove senza la loro stella i Dubs viaggiano a 97.6 di media contro i 115.7 tenuti quando Curry gioca. La sua assenza, ormai quasi scontata, anche in gara-5 sembra quindi spegnere quasi ogni speranza per la truppa di Steve Kerr, a cui servirà un autentico miracolo al Target Center di Minneapolis per provare almeno ad allungare la serie. Il tutto in attesa del possibile rientro, magari già per l’eventuale gara-6, del giocatore che fino a poco tempo fa era paragonato a Batman e a cui ora Golden State chiede di provare a interpretare il ruolo di un altro supereroe della DC Comics.