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NBA, Aaron Gordon gioca gara-7 su una gamba sola: "Incredibile"

NBA
©Getty

Nonostante uno stiramento di secondo grado al bicipite femorale della gamba destra, Aaron Gordon è sceso in campo in gara-7 contro gli Oklahoma City Thunder provando in qualche modo a dare il suo contributo. Alla fine i suoi 8 punti e 11 rimbalzi non sono serviti a evitare l’eliminazione dei suoi Denver Nuggets, ma si è guadagnato l’ammirazione di tutti: "È stato incredibile, in tanti non sarebbero nemmeno riusciti a fare su e giù dal campo" ha detto il suo coach Adelman. E Jokic ha rivelato un retroscena curioso

Normalmente un infortunio come uno stiramento di secondo grado al bicipite femorale richiede diverse settimane di stop, per non dire anche di un mese. Con soli due giorni a disposizione per essere in campo per gara-7, però, Aaron Gordon ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità e anche di più per essere presente e dare una mano ai suoi Denver Nuggets nell’ultima sfida della serie contro gli Oklahoma City Thunder. E pur evidentemente meno esplosivo rispetto ai suoi standard, quantomeno nel primo tempo Gordon non ha per niente sfigurato: alla fine ha chiuso con 8 punti e 11 rimbalzi con 2/4 al tiro, 1/3 da tre e 3/3 ai liberi, anche se i suoi problemi sono emersi soprattutto nel trattamento del pallone (4 palle perse in una serata da 22 di squadra per i Nuggets) e in un fallo flagrant di tipo 1 dopo aver colpito sul volto Shai Gilgeous-Alexander. Pur con i suoi errori, dopo il match tutti si sono spesi in parole di elogio per il numero 32: "È incredibile. Non so quante persone avrebbero anche solo tentato di correre su e giù con un infortunio come il suo. Davvero una delle cose più incredibili che io abbia mai visto" ha detto il suo allenatore David Adelman. "Gli avevo detto di non giocare" ha rivelato invece Nikola Jokic. "Si poteva fare ancora più male di così. Era evidente che faceva fatica a muoversi, ma è sceso in campo per combattere con noi. Non puoi fare altro che apprezzare uno sforzo del genere".

Gordon: "Spero che Adelman rimanga, dateci due giorni di riposo"

Dopo il match Gordon ha spiegato così le sue condizioni: "Non potevo sprintare, cercavo di giocare come quelli più anziani. Ogni volta che provavo uno scatto ho peggiorato un po’ la situazione. Ho dato tutto quello che avevo. Sapevo che rischi c’erano, sfortunatamente gli infortuni fanno parte del gioco. Volevo solo esserci per la mia squadra: non avevo alcun dubbio nella mia testa che avrei giocato oggi, anche se la risonanza magnetica ha dato un risultato peggiore rispetto a quello che mi aspettavo". La decisione è stata presa insieme allo staff medico e al coach David Adelman, per il quale Gordon ha espresso parole di grande apprezzamento: "Lo adoro, spero che rimanga il prossimo anno e diventi il nostro allenatore a tempo pieno, con una off-season piena e un training camp per instaurare la sua filosofia. L’ho già avuto a Orlando, l’ho avuto qui: per noi è eccellente". Come ultima cosa, Gordon ha lanciato un messaggio alla lega in termini di calendario: "Sarebbe molto meglio se ci fossero un paio di giorni tra le partite di playoff invece di giocare un giorno sì e uno no. Capisco che se fai bene prima puoi guadagnarti dei giorni di riposo vincendo in fretta, ma con due giorni di pausa il prodotto sarebbe di gran lunga migliore e il livello di pallacanestro sarebbe più alto, con meno blowout".

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