Dopo la sconfitta in gara-7 contro gli Oklahoma City Thunder, Nikola Jokic ha fatto il punto sulle possibilità di vittoria del titolo dei suoi Denver Nuggets per come sono costruiti adesso: "Non abbiamo vinto, perciò non possiamo vincere un altro titolo. Avevamo una chance e non ci siamo riusciti, perciò non ritengo che possiamo farcela". E alle rivali invidia una caratteristiche: "Le squadre che vincono hanno rotazioni lunghe e panchine profonde"
Nikola Jokic le ha provate veramente tutte per dare ai suoi Denver Nuggets una possibilità di uscire vincenti dalla serie contro gli Oklahoma City Thunder, forzando una gara-7 che pochi forse avrebbero pronosticato. Ma anche lui all’atto decisivo della serie ha dovuto abdicare, soffocato dalla difesa degli avversari e in particolare da un Alex Caruso che gli ha reso impossibile anche solo ricevere il pallone. Il tre volte MVP ha chiuso con 20 punti, 9 rimbalzi e 7 assist in poco meno di 37 minuti sul parquet, registrando però 5 palle perse e un plus-minus di -23, tirando appena 9 volte (con 5 canestri) e trovando buona parte dei suoi punti dalla lunetta (9/11). Dopo la partita è stato chiesto un po’ a tutti i giocatori di Denver se sentono di poter vincere un altro titolo con questo gruppo: mentre Jamal Murray è stato perentorio nel ribadire la sua fiducia nella squadra, Jokic è sembrato più titubante. "Non abbiamo vinto, perciò ovviamente non possiamo riuscire a vincere il titolo" ha detto con logica schietta. "Se avessimo potuto vincere, lo avremmo fatto. Non credo molto negli scenari tipo 'Se fosse successo questo o quello'. Avevamo un’opportunità, non abbiamo vinto, perciò non credo che possiamo farcela".
Jokic: "Le rotazioni lunghe fanno la differenza"
Uno degli aspetti che ha penalizzato Denver è sicuramente quello degli infortuni, con Michael Porter Jr. a mezzo servizio per un problema alla spalla e Aaron Gordon alle prese con uno stiramento di secondo grado in gara-7, ma soprattutto dalla mancanza di ricambi in grado di sopperire alle loro assenze. "Abbiamo giocato in una certa maniera per tantissimo tempo, perciò è difficile per un altro giocatore salire di livello contro le squadre davvero forti" ha detto Jokic. "Non possiamo chiedere a qualcuno che non ha giocato per più di 20-30 partite di entrare in campo e aspettarci che sia importante. Le squadre che vincono come Indiana, OKC e Minnesota hanno tutte rotazioni lunghe e panchine profonde: in questo momento fanno la differenza". Che sia un messaggio per la dirigenza che dovrà muoversi in estate? Lo scopriremo con le decisioni che verranno prese, a partire da quella su David Adelman come capo-allenatore a tempo pieno.
