Nella sconfitta dei Minnesota Timberwolves in gara-4 contro OKC spicca in negativo la prestazione di Julius Randle, autore di soli 5 punti in 28 minuti di cui zero nella ripresa. Il lungo dei T’Wolves, grande protagonista dei playoff fino a questo momento, rimane a sedere nel quarto periodo e firma la sua peggior serata di questi playoff, facendo ancora peggio di quanto già fatto in gara-2 contro i Thunder
Fino allo scorso anno, la carriera di Julius Randle ha vissuto una strana e continua oscillazione: tanto bene faceva negli anni dispari e tanto faceva male negli anni pari, vedendo cambiare le proprie medie da un anno all’altro anche di 4 o 5 punti segnati, passando da giocatore degno dell’All-Star Game a uno che faceva infuriare i propri tifosi. Nella scorsa stagione Randle ha messo fine a questo su e giù firmando un’annata da All-Star con 24 punti di media per i New York Knicks nel 2023-24, ma evidentemente c’è qualcosa che ancora non torna con i numeri pari. Dopo essere stato assoluto protagonista delle prime due serie contro Lakers e Warriors, sia in gara-2 che in gara-4 della serie contro Oklahoma City Randle è sparito dal campo: nella sconfitta di quattro giorni fa ha chiuso con 6 punti, 5 rimbalzi, 5 assist e 4 palle perse tirando 2/11 dal campo; questa notte, se possibile, ha fatto anche peggio, realizzando solo 5 punti (di cui nessuno nella ripresa) con 7 rimbalzi, 3 assist e 5 palle perse, segnando solo uno dei 7 tiri tentati con 0/3 dall’arco in 28 minuti. Una prestazione così terribile da costringere coach Chris Finch a metterlo in panchina nel quarto periodo, togliendolo dal campo a 8 minuti dalla fine e non reinserendolo più fino ai secondi finali quando contava solo recuperare i rimbalzi o per effettuare le rimesse (peraltro male). Un’assenza a cui i T’Wolves hanno provato a fare fronte grazie al grande contributo della panchina, ma senza riuscire a trovare la vittoria del 2-2 nella serie nel finale punto a punto. "La panchina è andata molto bene, perciò l’ho cavalcata il più possibile" ha detto coach Chris Finch, evitando di parlare direttamente del suo numero 30. "Hanno creato buoni tiri e li hanno segnati con alte percentuali, perciò ho preferito chiudere con loro".
Randle si prende la colpa: "Sono rimasto troppo a guardare"
Dopo la partita Randle non si è sottratto dalle sue responsabilità, specialmente nella metà campo offensiva: "Sono rimasto troppo spesso fermo a guardare, sono io a dover trovare un modo per essere coinvolto nelle azioni offensive" ha detto. "Il mio primo tiro della ripresa è arrivato a 20 secondi dalla fine del terzo quarto. Devo trovare io il modo di essere in condizione di attaccare invece di stare fermo ad aspettare o ad andare a rimbalzo". Già dalla prossima partita (nella notte tra mercoledì e giovedì in diretta alle 2.30 su Sky Sport) ci sarà bisogno di tutt'altro Randle per riportare la serie a Minneapolis.