Protagonista di uno dei ritorni più clamorosi della scorsa stagione, dopo essere stato fermo per oltre un anno Steven Adams si è guadagnato sul campo la conferma da parte dei Rockets. Il centro, che sarebbe diventato free agent tra poche settimane, ha infatti firmato un contratto triennale con Houston per complessivi 39 milioni di dollari e rimarrà quindi a disposizione di coach Ime Udoka
La sorpresa, quando Steven Adams non solo è tornato in campo dopo un anno di stop completo per l’infortunio al ginocchio destro, era stata notevole. L’ex Thunder e Grizzlies, nel frattempo finito a Houston, però, non si è limitato a rimettere piede in campo, anzi. Nel corso della sua prima stagione con la maglia dei Rockets, infatti, Adams si è rivelato una pedina importante nello scacchiere tattico di coach Ime Udoka. Il quintetto con il doppio lungo, in cui il neozelandese ha giocato al fianco di Alperen Sengun, ha messo in difficoltà diversi avversari, tra cui gli Warriors, con cui poi è arrivata l’eliminazione al primo turno dei playoff al termine di una serie combattutissima e finita solo a gara-7. Ecco perché, senza grandi sorprese, i Rockets hanno deciso di confermare Adams, che in teoria sarebbe potuto diventare free agent questa estate.
Adams e i Rockets: ancora insieme
Adams, 32 anni da compiere il prossimo luglio, ha firmato con Houston un triennale che porterà nelle sue tasche 39 milioni di dollari complessivi. Veterano in NBA ormai dal 2013 e con un lungo curriculum di battaglie ad alto livello, anche ai playoff, Adams sarà quindi uno dei punti fermi dei Rockets che dopo il secondo posto nella classifica della Western Conference e l’uscita al primo turno dei playoff per mano di Golden State si presenteranno ai nastri di partenza della prossima stagione con ambizioni ancora maggiori. Ambizioni che potrebbero guidare un mercato molto ambizioso da parte della franchigia, in piena corsa per portare in Texas Kevin Durant, e che ora, dopo il rinnovo di Adams potrebbe passare anche da quello di Fred Van Vleet, altro veterano a cui Udoka non sembra proprio voler rinunciare.
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