La seconda chance di Hayes-Davis e la reale distanza fra NBA ed Eurolega

Le immagini risalgono alla fine dello scorso maggio e hanno come sfondo la Etihad Arena di Abu Dhabi, per la prima volta casa delle Final Four di Eurolega. La finalissima che assegna il trofeo più ambito del basket continentale è come da tradizione tiratissima e solo nel 4° quarto il Fenerbahce riesce a staccare il Monaco, tornando sul tetto d’Europa dopo otto anni e tante delusioni patite quando il traguardo sembrava vicinissimo. Il ponte tra il primo e il secondo successo europeo del club è rappresentato dalla presenza e dal ruolo chiave di un azzurro, Gigi Datome nel 2017 e Nicolò Melli nel 2025, ma il grande protagonista per i turchi questa volta è un altro. A dominare l’atto finale della stagione dell’Eurolega con la doppia doppia sfiorata da 23 punti e 9 rimbalzi che gli vale anche il premio di MVP delle Final Four è Nigel Hayes-Davis, ormai un veterano della competizione. Il lungo americano è infatti in Europa ormai dal lontano 2018 e si è costruito una carriera solidissima dopo essere stato snobbato al Draft dell’anno precedente e aver tentato invano di trovare un posto facendo la spola tra New York, Los Angeles, sponda Lakers, Toronto e Sacramento. Quello che forse nemmeno Hayes-Davis può immaginare mentre festeggia l’impresa con i compagni e con coach Sarunas Jasikevicius, è che di lì a non molto di fronte a lui si apriranno le porte verso un clamoroso ritorno in America. HAYES E LA CHIAMATA DI PHOENIX La notizia è fresca, anzi freschissima, essendo arrivata nella notte, la prima dopo l’apertura del mercato dei free agent in NBA: i Suns hanno offerto a Hayes-Davis un contratto annuale. I dettagli economici dell’accordo non sono ancora stati resi noti, ma pare certo che il contratto proposto da Phoenix all’ormai ex Fenerbahce sia completamente garantito e quindi privo di quelle clausole spesso presenti quando si tratta di giocatori in arrivo dall’Europa e la cui presenza a roster è soggetta non tanto e non solo alle prestazioni dei giocatori stessi, quanto alle esigenze economiche della franchigia. Quello dei Suns, insomma, sembrerebbe proprio essere un atto concreto di fiducia verso l’MVP delle Final Four di Eurolega, che a breve dovrebbe quindi ripercorrere in senso inverso quell’attraversata dell’Atlantico che sette anni fa aveva segnato una svolta positiva nel suo percorso. Un percorso, quello di Hayes-Davis, passato anche da Kaunas e da Barcellona oltre che dalla Turchia, e culminato per l’appunto con il trionfo maturato alla Etihad Arena. Un trionfo che, almeno dal punto di vista individuale, era inatteso almeno quanto inattesa era la chiamata da parte della NBA. O meglio, in verità prima delle Final Four Hayes-Davis aveva previsto tutto in un messaggio virtuale rivolto all’idolo di sempre, Kobe Bryant, e reso pubblico solo dopo la vittoria sul Monaco, ma decisamente più difficile da pronosticare per il resto del mondo, addetti ai lavori compresi. Il giocatore, insomma, ha scommesso su sé stesso, coronando così sette stagioni giocate ai massimi livelli in Europa e segnate da una solidità e da una concretezza che evidentemente hanno suscitato l’interesse di Phoenix. Ai Suns Hayes-Davis troverà una squadra in fase di profondo rinnovamento dopo l’addio a Kevin Durant e l’arrivo in panchina dell’esordiente Jordan Ott. Il roster a disposizione dell’ex assistente a Cleveland potrebbe presentarsi molto diverso rispetto alla sua forma attuale al training camp del prossimo ottobre, ma a prescindere dagli eventuali aggiustamenti Hayes-Davis, proprio in ragione della concretezza e della solidità di cui sopra, sembra poter essere in grado di ritagliarsi uno spazio all’interno delle rotazioni. Anche perché il viaggio di ritorno dall’Europa all’America, fino a qualche anno fa ritenuto sostanzialmente irrealizzabile per i giocatori che avevano fallito i loro primi tentativi di mettersi in luce in NBA, pare essere ormai diventato una vera e propria tendenza. DALLA NBA ALL’EUROPA E RITORNO Inutile girarci intorno, fino a qualche anno fa la regola era piuttosto chiara: per i giocatori che non erano stati in grado di trovarsi un posto in NBA il viaggio verso l’Europa era di sola andata. Difficile, se non impossibile, che a qualche promessa non mantenuta fosse concessa una seconda possibilità. Le cose, però, hanno iniziato a cambiare grazie soprattutto a due fattori: da una parte la maggior apertura mentale dei dirigenti della lega, che non ritengono più necessariamente il basket giocato nel vecchio continente di categoria inferiore, e dall’altra le esigenze economiche delle singole franchigie, che possono avvantaggiarsi del differenziale enorme che ancora sussiste tra gli stipendi pagati dalle squadre di Eurolega, anche ai top player, e i corrispettivi in NBA. Così, per dire, meno di un anno fa Guerschon Yabusele, passato dai Celtics tra il 2017 e il 2019 senza lasciare grandi ricordi, portava all’incasso le ottime prestazioni con la maglia del Real Madrid e della nazionale francese firmando con Philadelphia, che ora ha lasciato da free agent per firmare un contratto da 2 anni e 12 milioni di dollari con i New York Knicks. In attesa di capire i contorni e le tempistiche del tanto chiacchierato sbarco in Europa della NBA, insomma, Hayes-Davis potrebbe diventare l’ultimo nome in ordine temporale all’interno di una lista forse destinata ad allungarsi.

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