Con una mossa a sorpresa, Damian Lillard ha deciso di tornare ai Portland Trail Blazers firmando un accordo per tre anni a 42 milioni di dollari complessivi. Il miglior realizzatore nella storia della franchigia ha festeggiato il ritorno a casa con un video in cui vengono passati in rassegna tutti gli armadietti dello spogliatoio, fermandosi alla fine sul suo iconico numero 0 e la scritta "Together again", di nuovo insieme. Dietro alla scelta ci sono motivazioni soprattutto familiari
Nonostante le molte offerte ricevute nel corso delle ultime settimane, Damian Lillard aveva un obiettivo in mente per il suo futuro: riavvicinarsi a casa. Per questo nell’ultimo periodo ha incontrato in diverse occasioni i Portland Trail Blazers, sia nella persona del general manager Joe Cronin che l’allenatore Chauncey Billups, trovando dall’altra parte una franchigia che non vedeva l’ora di riabbracciarlo. La prima free agency della sua carriera si conclude così con una scelta "romantica": due anni dopo lo scambio che lo ha portato ai Milwaukee Bucks, Lillard e i Blazers si sono accordati per un contratto di tre anni a 42 milioni di dollari complessivi che include una "no-trade clause" (perciò Lillard non potrà essere scambiato contro la sua volontà, l’unica della NBA insieme a LeBron James ora che quella di Bradley Beal è sparita dopo il buyout dai Suns) e una player option per la stagione 2027-28, l’ultima del suo triennale. Lillard è alle prese con il recupero dalla rottura del tendine d’Achille subita nel corso dei playoff, e proprio la possibilità di fare la riabilitazione a casa sua (pur essendo nativo di Oakland, la sua famiglia e i suoi figli sono rimasti a vivere a Portland) è stata la principale motivazione che ha spinto Lillard a cercare un accordo con la squadra di cui è miglior realizzatore a quota 19.376 punti. Pochi minuti dopo la notizia data Shams Charania di ESPN sul suo ritorno, Lillard ha pubblicato un video in cui passa in rassegna tutti gli armadietti dello spogliatoio dei Blazers, fermandosi alla fine sul suo adornato dalla sua maglia con l’iconico numero zero e la scritta "Together again", di nuovo insieme.
Come sono i cambiati i Blazers senza Lillard
Lillard ha potuto fare una scelta “di cuore” anche perché non ha di certo problemi finanziari: tra il buyout che riceverà dai Bucks e il nuovo contratto coi Blazers guadagnerà 141 milioni di dollari tra la prossima stagione (da infortunato) e quella successiva, con una player option a suo favore nel 2027 quando avrà 37 anni. Ovviamente il suo ruolo sarà diverso rispetto al passato, anche perché nell’ultimo biennio i Blazers avevano cominciato a costruire senza di lui: nella seconda metà della passata regular season hanno chiuso con un record di 22-18 grazie a una delle cinque migliori difese della lega, specialmente in transizione, soprattutto grazie alla frontline formata da Toumani Camara, Deni Avdija e Donovan Clingan. Con l’aggiunta di Jrue Holiday, acquisito dai Celtics dopo averlo ceduto a sua volta due anni fa, coach Billups dovrebbe continuare a costruire una squadra intrigante, a cui dal prossimo anno si riunirà anche un attaccante del calibro di Lillard — su cui è giusto avere riserve dal punto di vista fisico, ma che non si può discutere dal punto di vista del carisma alla guida di una squadra giovane e in crescita.