L’estate, in casa Bucks, è stata a dir poco movimentata, con il clamoroso taglio di Damian Lillard e la firma di Myles Turner, reduce dalle Finals giocate con Indiana. I tanti cambiamenti apportati al roster, però, non hanno fatto che rafforzare la convinzione di Bobby Portis, tra i veterani in squadra dal 2020, che crede in Milwaukee come candidata al titolo e vede negli infortuni l’unico possibile ostacolo
Del roster con cui i Bucks vincevano il secondo titolo della loro storia nel 2021, a quattro anni di distanza rimangono tre giocatori: Giannis Antetokounmpo, totem attorno a cui gira il presente e il futuro della franchigia, Pat Connaughton, da diverse settimane sul mercato e dato da molti in partenza, e Bobby Portis. E proprio l’ex Chicago e Washington in tutti questi anni ha in qualche modo rappresentato l’anima dello spogliatoio di Milwaukee, nel bene e nel male. Ora, in procinto di iniziare la sua sesta stagione in Wisconsin, Portis dimostra una fiducia nei destini della squadra poco condivisa dagli addetti ai lavori.
Portis, Giannis, gli infortuni e il titolo 2026
Parlando con ‘ESPN’, Portis si è prima di tutto espresso sulle voci che vorrebbero Antetokounmpo indeciso se restare o meno a Milwaukee: “Io e Giannis parliamo ogni giorno, è il mio compagno del cuore e tutto ciò che posso dire è che ha i Bucks nel sangue”. E con il greco in squadra, secondo Portis, i Bucks possono tornare su quella vetta raggiunta dopo la vittoria alle Finals contro Phoenix. “Cos’ha in meno questa squadra rispetto a quella del 2021? Non possiamo ripetere quell’impresa? L’unica cosa che può impedircelo sono gli infortuni”.