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NBA, gli Warriors alle prese con il rebus Kuminga: è sul mercato, ma deve giocare

NBA

Dopo un’estate trascorsa in estenuanti negoziazioni, la scorsa settimana Jonathan Kuminga e Golden State hanno trovato un accordo per rinnovare il contratto del giocatore congolese. Il biennale firmato, però, sembra la premessa ad una prossima cessione da parte degli Warriors, che potranno aprire a eventuali trade dal prossimo 15 gennaio. Kuminga, insomma, sarebbe sul mercato, ma per aumentare il suo valore dovrebbe trovare minuti nelle rotazioni di Steve Kerr

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Il primo passo, forse il più difficile, nella risoluzione della questione che coinvolge Jonathan Kuminga e Golden State è arrivato giusto una settimana fa con la firma sul nuovo accordo che lega il giocatore alla franchigia per i prossimi due anni in cambio di 48.5 milioni di dollari complessivi. Ora, però, inizia una nuova fase, altrettanto delicata, perché il nuovo accordo, a detta della maggior parte degli addetti ai lavori, ha semplicemente lo scopo di fare da premessa a una cessione del congolese da parte degli Warriors. I rapporti interni tra il giocatore e il suo agente e lo staff tecnico e il front office dei Dubs, già non ottimale a inizio estate, sarebbero stati ulteriormente logorati dalla lunga contrattazione degli ultimi mesi. La possibile cessione di Kuminga, però, presenta alcuni ostacoli che non sarà facile superare.

Kuminga sul mercato? Non subito

L’accordo firmato lo scorso 30 settembre impone a Golden State di poter trattare un eventuale scambio con al centro Kuminga solo dal prossimo 15 gennaio, imponendo così di fatto una convivenza forzata lunga almeno tre mesi abbondanti. Non solo, al momento il valore di mercato del giocatore è piuttosto modesto, e per provare ad alzarne le quotazioni, e quindi provare a ottenere contropartite più consistenti all’interno di una eventuale trade, gli Warriors dovrebbero trovargli uno spazio importante nelle rotazioni, sperando in prestazioni positive da parte di Kuminga. Uno spazio che non sembra facile creare all’interno di una struttura di squadra progettata senza la presenza dell’ala, che rischia viceversa di diventare una sorta di separato in casa da qui al prossimo gennaio. 

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