Era uno dei protagonisti più attesi della sfida tra Suns e Clippers, perché per la prima volta dopo la burrascosa fine della sua avventura in Arizona Bradley Beal tornava a Phoenix. E l’assenza di James Harden apriva all’ex di serata le porte del quintetto dei Clippers, ma la guardia ha finito per giocare una partita poco meno che disastrosa
GREEN BRILLA AL DEBUTTO E PHOENIX TRAVOLGE I CLIPPERS: HIGHLIGHTS E RACCONTO DELLA PARTITA
L’occasione, per Bradley Beal, sembrava davvero di quelle ideali. I suoi Clippers, protagonisti fin qui di un avvio di stagione molto faticoso, si presentavano a Phoenix senza Kawhi Leonard e soprattutto senza James Harden, assenza quest’ultima che apriva al grande ex di serata le porte dello starting five di coach Ty Lue e quindi la possibilità di prendersi una rivincita contro la squadra che era stata sua nei due anni precedenti. E, dopo la fine burrascosa della sua avventura in Arizona, arrivata con una risoluzione consensuale del contratto che aveva poi reso il giocatore di fatto free agent, era immaginabile che Beal avrebbe provato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il campo, però, ha detto tutt’altro.
Beal e un’altra serata da dimenticare
Il boxscore di Beal nella partita persa nettamente dai suoi Clippers contro i Suns per 115-102 è abbastanza impietoso: 5 punti in poco meno di 20 minuti giocati, con un pessimo 2/14 al tiro e un plus/minus complessivo di -23. Non che la squadra, apparsa ancora troppo molle e crollata fisicamente nella seconda metà di gara, gli abbia dato una gran mano, ma l’ex di serata è sembrato in condizioni fisiche rivedibili e soprattutto ha confermato di soffrire dell’incapacità di scegliere i tiri migliori, ritrovandosi spesso a forzare anche contro una difesa di Phoenix non proprio impenetrabile. Per Beal, però, si presenta subito una possibilità di riscatto, perché Clippers e Suns si incontreranno di nuovo sabato notte, questa volta all’Intuit Dome di Los Angeles.