Ieri notte i Nuggets hanno vinto sul campo di New Orleans, un risultato quasi scontato vista la distanza che separa le due squadre al momento. A tenere banco, però, è stato soprattutto il duello tra Nikola Jokic e il rookie dei Pelicans Derik Queen. E dopo la partita il tre volte MVP ha avuto parole d’elogio per il giovane avversario, che parrebbe assomigliargli non poco
Allo Smoothie King Center di New Orleans il risultato della partita, nonostante lo sforzo profuso dai padroni di casa contro i Nuggets, non è mai sembrato davvero in bilico. E la vittoria 125-118 degli ospiti, come d’abitudine ormai da qualche anno, ha compreso una tripla doppia di Nikola Jokic. Il serbo, senza nemmeno dover mettere le marce alte, ha chiuso con 28 punti, 12 assist e 11 rimbalzi, faticando solo quando di fronte a sé si è trovato un avversario mai incontrato prima. A operare nominalmente da centro per i Pelicans, infatti, c’era Derik Queen, rookie per cui lo scorso giugno New Orleans aveva messo in piedi una trade alquanto spericolata con Atlanta in modo da poterlo scegliere con la 13^ chiamata al Draft. E l’ex Maryland non è riuscito ad andare in tripla doppia, fermandosi a 30 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, e tantomeno è riuscito a trascinare i suoi alla vittoria, ma si è comunque meritato i complimenti dell’illustre collega.
Jokic e Queen: fatti (quasi) con lo stesso stampo
“Davvero bravo, ha dei movimenti eccellenti” ha commentato Jokic a proposito dell’impressione generata dal confronto con Queen, “ha uno stile di gioco poco ortodosso, fuori dagli schemi, mi fa piacere vedere giovani che si distinguono dal resto della loro generazione”. Una generazione di lunghi, quella a cui appartiene il rookie dei Pelicans, che quasi per forza ha modellato il proprio gioco attorno a quello di Jokic. “Io credo di essere un po’ più altro (Queen concede in effetti a Jokic circa 10 centimetri), ma lo stile è simile, ha ottimi fondamentali”. Queen, che già ai tempi del college si era guadagnato il soprannome di ‘Baby Jokic’, potrebbe quindi forse raccogliere l’eredità del serbo, anche se a modo suo: “Ci sono molte similitudini tra noi due, ma non voglio che diciate che mi assomiglia perché ha tutto il talento per scrivere la sua carriera e la sua storia indipendentemente dai paragoni con me”.