Quel mal di pancia iraniano un po' razzista

Olimpiadi
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La scusa penosa: il nuotatore iraniano Alirezaie non è sceso in acqua con l'israeliano Beeri per un malore. Ma chi ci crede?

Ma voi ci credete? Olimpiadi di PACHINO, dal nome del celeberrimo pomodoro, alla Federnuoto iraniana. Un lancio di ortaggi strameritato.

E' stato un mal di pancia, insorto 30 minuti prima della gara, ad impedire al nuotatore iraniano Mohammad Alirezaie di scendere in vasca ieri a Pechino  in una batteria dei 100 rana alla quale era presente anche un atleta israeliano, Tom Beeri. Lo ha detto il presidente della Federazione nuoto iraniana, Vahid Moradi, in una nota affidata all'agenzia ufficiale Irna, smentendo così che  l'atleta non sia stato fatto gareggiare per non dover competere con il nuotatore dello Stato ebraico.

Moradi ha detto che l'atleta è stato colto da dolori al ventre e nausea solo mezz'ora prima della competizione ed è stato ricoverato in ospedale per una appendicite, previa comunicazione al Comitato olimpico internazionale. Ma la portavoce del Cio, Giselle Davies, rispondendo a una domanda in  proposito ha detto di non avere alcuna informazione,  sottolineando che se risultasse confermato che Alirezaie ha  rinunciato alla gara per non competere con l'israeliano, nei  suoi confronti sarebbero stati presi "seri provvedimenti".

Un quotidiano riformista iraniano, Etemad, ha scritto oggi  che in realtà la decisione di non far gareggiare Alirezaie è stata presa in linea con la politica del regime di Teheran di  non far competere i propri atleti con quelli di Israele, del  quale l'Iran non riconosce il diritto all'esistenza. "Ora i dirigenti olimpici nazionali - ha sottolineato Etemad  - dovranno inventare una buona scusa per giustificare l'assenza  del nostro atleta, altrimenti rischiamo la squalifica".
(Ansa, ore 14:09)