Magnifica Pellegrini: un oro da record nei 200 stile libero

Olimpiadi
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Il riscatto di Federica dopo la delusione nei 400 stile libero: "Questa medaglia la deidco a me stessa perché non ho perso la speranza". GUARDA LE FOTO DELL'IMPRESA

Finalmente. La parola le passa prima in testa e poi davanti, come i titoli di coda del film più bello della sua vita: Federica Pellegrini è la campionessa olimpica dei 200 stile libero, prima italiana a vincere in piscina ai Giochi. Lo fa alla sua maniera esuberante, lei che vive senza mezze misure, con il record del mondo: 1'54"82. Stavolta non ci sono bioritmi mattutini che tengano. Il suo è un trionfo vero, tanto più visto che arriva a due giorni dalla batosta dei 400 stile, in cui da favorita si è ritrovata fuori dal podio.

Infrange una regola, una specie di maledizione. Di più: un tabù. Dopo Novella Calligaris che più di trenta anni fa aveva aperto la strada con un argento, al primo tentativo ad Atene era arrivato un secondo posto, l'oro sfumato di un soffio. A quella delusione di bimba si è aggiunto il flop all'esordio delle Olimpiadi cinesi: una miscela esplosiva per la leonessa della vasca, che ha tirato fuori tutta la grinta, confezionando il miracolo azzurro. "La dedico a me che non ho mai mollato - dice soddisfatta - Non ho perso la speranza dopo i 400 sl, devo ancora realizzare quello che ho fatto, ma la medaglia c'è. E questo è l'importante".

Dopo una gara entusiasmante, che sugli spalti ha acceso il tifo pro-Italy anche della stella del basket Nba, Kobe Bryant ("E' grande, la voglio conoscere" dirà dopo il gigante dei Los Angeles Lakers), vinta all'ultima bracciata sotto l'assalto della rivale di turno, Sara Isakovic (la slovena credeva addirittura di aver vinto, ma ha chiuso con 15 centesimi di ritardo, davanti alla cinese Pang) l'azzura è scoppiata in un pianto liberatorio. Si è messa le mani sugli occhi, e picchiato un pugno nell'acqua. Prima di aprirsi di nuovo in un sorriso senza fine. "Mi sono vista rimontare tante volte, ma stavolta ho detto no, volevo fare di più della passata Olimpiade" dice soddisfatta. E sul podio è commossa, ma stempera l'emozione cercando la claque, accompagnando le note dell'inno di Mameli, quando il ritmo si fa marcetta, con il battito delle mani. E il Cubo la segue, non solo dallo spicchio della little Italy, fidanzato azzurro Luca Marin in prima fila: tutti in piedi, tanti tricolori a sventolare e poi il giro d'onore, con la medaglia tra i denti.

"Stavolta ho seguito l'istinto - racconta con l'oro stretto tra le mani, quasi preoccupata che la favola sia solo un sogno - e la rabbia mi ha dato la spinta in più". Il primo pensiero è a se stessa e all'impresa compiuta, è corsa ad abbracciare il suo guru, il ct Alberto Castagnetti, in lacrime. Ma le prime persone che voleva sentire erano mamma e papa', che hanno seguito tutto da casa. "La prima telefonata doveva essere questa, erano commossi, mi ripetevano brava" racconta. Dopo tante rincorse, i record infranti e persi in un giorno, le medaglie sicure e buttate via, adesso è oro. "E' stata una rivincita, ma ho fatto una gara perfetta" dice la campionessa. "Finalmente" ripete. Il suo posto era lì, tra i grandi del nuoto di tutti i tempi.