Oro al bolognese nella lotta greco-romana categoria 84 kg. Napolitano: "Che bella presa, medaglia meritata"
Strepitoso oro - Sesto oro per l'Italia. Lo ha conquistato Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana, categoria 84 kg, battendo in finale l'ungherese Zoltan Fodor. Nel primo turno il 26enne finanziere di Castel San Pietro ha battuto il francese Melonin Noumonvi per 3-1, poi si è superato nei quarti, dove ha sconfitto 2-1 Aleksey Mishin, campione uscente. In semifinale Minguzzi ha sconfitto 3-1 lo svedese Ara Abrahamian.
Le prime parole - "Il mio sport è il mio lavoro, ma è anche il mio sogno. Non ci credo ancora, ma sognando tanto i sogni si avverano". E' un Andrea Minguzzi veramente sognante quello che commenta con queste parole l'oro olimpico conquistato nella categoria 84 Kg della lotta greco-romana. Dopo aver dedicato questo successo a mamma Celestina e a papà Massimo che è stato il suo primo allenatore, Minguzzi ha spiegato che la finale con l'ungherese Fodor sapeva "che sarebbe stata durissima. Ma ho stretto i denti, perchè questo sport è così. Ero in formissima - ha aggiunto - e con i sacrifici arrivano i risultati".
La telefonata di Napolitano - "Ho visto il combattimento, che bella presa quella per l'oro". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha detto ad Andrea Minguzzi, oro nella lotta greco romana ai Giochi, in una telefnata in diretta durante la premiazione Coni a casa Italia. "Mi ha fatto tanti complimenti - ha raccontato ancora l'azzurro - e mi ha detto che ci vedremo presto".
Grande tradizione - La lotta grecoromana torna a tingersi d'azzurro ai giochi olimpici: dopo Enrico Porro (1908), Giovanni Gozzi ('32), Pietro Lombardi ('48) e Vincenzo Maenza ('84 e '88), a scrivere il suo nome nell'albo d'oro della storia dei cinque cerchi questa volta è Andrea Minguzzi. Figlio d'arte, il padre Massimo è stato anch'egli lottatore negli anni '70, l'azzurro è nato a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, l'1 febbraio 1982. E proprio il padre è stato il suo primo allenatore (come anche per la sorella di Andrea, Valentina) nella palestra dell'U.S. "Placci" Bubano.
Il passaggio al Club Atletico Cisa di Faenza ne ha segnato il salto di qualità, infatti in questo club l'azzurro è cresciuto grazie agli insegnamenti di 'Pollicino' Maenza, due volte campione olimpico (nell'84 a Los Angeles e nell'88 a Seul, ma anche argento a Barcellona '92), che al termine della sua attività agonistica è diventato suo allenatore. Minguzzi ha al suo attivo otto titoli italiani e diversi trofei internazionali, ma soprattutto ad arricchire il suo palmares ci sono le due medaglie di bronzo alle ultime due edizioni dei campionati europei, nel 2007 a Sofia e nel 2008 a Tampere. Dal 2004 è tesserato con le Fiamme oro, il Gruppo sportivo della Polizia di Stato, sotto la guida tecnica di Mauro Massaro e Marco Papucci.
Le prime parole - "Il mio sport è il mio lavoro, ma è anche il mio sogno. Non ci credo ancora, ma sognando tanto i sogni si avverano". E' un Andrea Minguzzi veramente sognante quello che commenta con queste parole l'oro olimpico conquistato nella categoria 84 Kg della lotta greco-romana. Dopo aver dedicato questo successo a mamma Celestina e a papà Massimo che è stato il suo primo allenatore, Minguzzi ha spiegato che la finale con l'ungherese Fodor sapeva "che sarebbe stata durissima. Ma ho stretto i denti, perchè questo sport è così. Ero in formissima - ha aggiunto - e con i sacrifici arrivano i risultati".
La telefonata di Napolitano - "Ho visto il combattimento, che bella presa quella per l'oro". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha detto ad Andrea Minguzzi, oro nella lotta greco romana ai Giochi, in una telefnata in diretta durante la premiazione Coni a casa Italia. "Mi ha fatto tanti complimenti - ha raccontato ancora l'azzurro - e mi ha detto che ci vedremo presto".
Grande tradizione - La lotta grecoromana torna a tingersi d'azzurro ai giochi olimpici: dopo Enrico Porro (1908), Giovanni Gozzi ('32), Pietro Lombardi ('48) e Vincenzo Maenza ('84 e '88), a scrivere il suo nome nell'albo d'oro della storia dei cinque cerchi questa volta è Andrea Minguzzi. Figlio d'arte, il padre Massimo è stato anch'egli lottatore negli anni '70, l'azzurro è nato a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, l'1 febbraio 1982. E proprio il padre è stato il suo primo allenatore (come anche per la sorella di Andrea, Valentina) nella palestra dell'U.S. "Placci" Bubano.
Il passaggio al Club Atletico Cisa di Faenza ne ha segnato il salto di qualità, infatti in questo club l'azzurro è cresciuto grazie agli insegnamenti di 'Pollicino' Maenza, due volte campione olimpico (nell'84 a Los Angeles e nell'88 a Seul, ma anche argento a Barcellona '92), che al termine della sua attività agonistica è diventato suo allenatore. Minguzzi ha al suo attivo otto titoli italiani e diversi trofei internazionali, ma soprattutto ad arricchire il suo palmares ci sono le due medaglie di bronzo alle ultime due edizioni dei campionati europei, nel 2007 a Sofia e nel 2008 a Tampere. Dal 2004 è tesserato con le Fiamme oro, il Gruppo sportivo della Polizia di Stato, sotto la guida tecnica di Mauro Massaro e Marco Papucci.