Il campano conquista uno storico secondo posto alla sua prima Olimpiade nel taekwondo. In finale viene battuto dall'iraniano Saei dopo essere stato in vantaggio 4-2
Forse non se l'aspettava nemmeno lui, forse non ci ha creduto fino a quel Golden Kick che lo ha portato ad alzare le braccia e a volare verso la semifinale olimpica: Mauro Sarmiento è riuscito a battere l'imbattibile. Dopo il successo agli ottavi di finale sull'ivoriano Konan, infatti, il tabellone ha accoppiato l'azzurro con il campionissimo statunitense Steven Lopez, quattro volte iridato, due volte oro olimpico e reduce da cinque anni senza una sola sconfitta, praticamente l'icona del taekwondo.
La cavalcata del 25enne napoletano è inarrestabile. In semifinale, infatti, Mauro riesce a battere anche il baby-fenomeno britannico Aaron Cook, classe 1991. Un match equilibrato, teso ma che l'atleta italiano controlla dall'inizio riuscendo a non andare mai in svantaggio. Si arriva al terzo e decisivo round, ancora in perfetta parità (3-3): in due atleti si studiano, con il giovane britannico che riesce a rispondere colpo su colpo agli attacchi dell'azzurro. A una manciata di secondi dalla fine, e con lo spettro del Golden Kick (5-5), arriva però l'affondo vincente di Mauro.
Impresa già strepitosa che sfiora la leggenda in finale. Sarmiento arriva alla sfida con il favorito iraniano Saei con la carica giusta e nel primo round si porta in vantaggio per 4-2. Nella seconda ripresa, però, Saei dà fondo a tutta la sua esperienza e, grazie anche ad alcuni colpi di Sarmiento non convalidati dai giudici, riesce prima a riportarsi in parità per poi trovare i due colpi vincenti negli ultimi due minuti di gara. Mauro non riesce a reagire e subisce il ritmo dell'avversario che vince l'incontro per 6-4.
La cavalcata del 25enne napoletano è inarrestabile. In semifinale, infatti, Mauro riesce a battere anche il baby-fenomeno britannico Aaron Cook, classe 1991. Un match equilibrato, teso ma che l'atleta italiano controlla dall'inizio riuscendo a non andare mai in svantaggio. Si arriva al terzo e decisivo round, ancora in perfetta parità (3-3): in due atleti si studiano, con il giovane britannico che riesce a rispondere colpo su colpo agli attacchi dell'azzurro. A una manciata di secondi dalla fine, e con lo spettro del Golden Kick (5-5), arriva però l'affondo vincente di Mauro.
Impresa già strepitosa che sfiora la leggenda in finale. Sarmiento arriva alla sfida con il favorito iraniano Saei con la carica giusta e nel primo round si porta in vantaggio per 4-2. Nella seconda ripresa, però, Saei dà fondo a tutta la sua esperienza e, grazie anche ad alcuni colpi di Sarmiento non convalidati dai giudici, riesce prima a riportarsi in parità per poi trovare i due colpi vincenti negli ultimi due minuti di gara. Mauro non riesce a reagire e subisce il ritmo dell'avversario che vince l'incontro per 6-4.