Schwazer marcia nella leggenda

Olimpiadi
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L'altoatesino vince l'oro nella 50 km con record olimpico davanti all'australiano Tallent e al russo Nizhegorodov e lo dedica al nonno scomparso a luglio

Alex Schwazer non ci crede ancora. L'azzurro, oro nella marcia 50 km, trattiene a stento le lacrime. L'emozione per questo ragazzo è grande, dedica la vittoria al nonno, scomparso a luglio e al quale era molto legato: "Sono molto contento,  in queste condizioni non mi batte nemmeno Superman. Stavo bene, volevo vincere me lo merito - aggiunge Schwazer - sono uno che non imbroglia e ve lo posso provare. Quest'anno è stata una stagione perfetta per me". Poi, sul braccialetto, più volte baciato nell'ultimo giro  prima di entrare nello stadio, Schwazer glissa, ancora emozionatissimo, senza rivelare chi glielo ha regalato. Dice solo: "E' una persona importante". Poi, conclude: "Oggi sono riuscito a dimostrare il mio reale valore". Degli altri due azzurri in gara nella 50 km di marcia soltanto Marco De Luca è riuscito a concludere la sua prova piazzandosi al diciannovesimo posto. Diego Cafagna e' stato invece squalificato durante il percorso.

La dedica al nonno - Ricorda il nonno scomparso e i tanti sacrifici fatti, sottolinea ancora che lui non imbroglierà mai e non nasconde per nulla l'impressionante superiorità emersa in gara. Dopo il giro di pista e le tante lacrime, Alex Schwarzer ripercorre il trionfo olimpico nella 50 km di marcia. "Oggi ho faticato, ma non tanto", dice sorridendo a Rai Sport. "Fino a tre ore di gara mi sembrava di stare a letto, non volevo neanche allungare, poi ho preso l'acqua, ho fatto 20 metri un po' più forte e ho visto che si staccavano e allora ho allungato. Tutto qua". Certo, tutto qua, perché, aggiunge l'altoatesino, "quando sei superiore è sempre facile, di tattica non bisogna neanche parlare. Io volevo aspettare un pochino a partire, so che ho il miglior finale di tutti e non avevo bisogno di andare avanti". L'emozione per l'oro lo ha accompagnato nei chilometri finali di gara. "Nell'ultimo giro non sapevo cosa fare, era talmente grande la mia gioia".

Love story con la Kostner? - "Nessuna telefonata da Vipiteno, ho perso il cellulare in aereo...". Alex, quando gli si chiede della sua vita privata, sembra un muro di gomma. Inutile provocarlo con domande sulla sua love story con Carolina Kostner, non cede facilmente alle provocazioni, è gelosissimo della sua privacy. Anche quando gli si chiede del braccialetto ripete: "E' il regalo di una bella ragazza". E' intanto festa grande a Casa Italia per l'oro del marciatore altoatesino, che ha rivelato di aver marciato "per 8.000 chilometri" in questa stagione per poter arrivare all'oro.

Schwazer si offre ai microfoni sorridente e tranquillo, la tensione della gara è ormai passata. "Ora ho voglia solo di andare in vacanza, poi tra due o tre mesi chiamerò il mio allenatore e vedremo il da farsi. La gara? Sono stato tranquillo fino al 40° chilometro, ero sicuro del mio finale. Nessuno mi faceva paura, fin dall'inizio ho capito di avere in mano la gara. Mi sono allenato tutto l'anno per questa gara". Prima di queste Olimpiadi c'erano forti timori per le condizioni atmosferiche e per lo smog. "Ma il tempo ha influito poco - continua - oggi non faceva tantgo caldo. E come inquinamento non ci siamo trovati poi così male". Qual è il suo segreto? "Allenamento, mangiare e dormire - la sua ricetta - Quest'anno ho percorso 8 mila chilometri, in macchina è troppo facile...". Incredibile Alex.