Nella riedizione della finale olimpica di Atlanta 1996 i sudamericani superano 1-0 la Nigeria e si aggiudicano la medaglia più preziosa. E' la seconda vittoria consecutiva per la Selecciòn nel torneo di calcio ai Giochi
L’Argentina conquista il primo oro olimpico battendo di misura la Nigeria e difende il titolo conquistato ad Atene 2004. La nazionale albiceleste si prende cosi` la rivincita dopo la finale persa di Atlanta 1996. Scarso lo spettacolo nel primo tempo anche per colpa del clima, visti i 32°C di Pechino e la decisione degli organizzatori di giocare sotto il solleone di mezzogiorno. Nei primi venti minuti le due squadre si studiano: Messi invoca un rigore al 22’ quando viene toccato in area da un difensore nigeriano, ma l’arbitro lascia proseguire.
Ci prova anche Riquelme due minuti dopo su punizione ma il talento del Boca non trova la porta. Al 30’ si vede anche la formazione africana pericolosa con un diagonale di Odemwingie leggermente fuori misura. Obinna e compagni sfiorano il gol al 34’con Isaac che spreca in area dopo una caparbia azione di Odemwingie, che costringe Romero agli straordinari. In chiusura di tempo la selezione albiceleste alza il ritmo e sul siluro di Di Maria al 45’ Vanzekin risponde presente.
La ripresa si apre nel segno ancora del portiere nigeriano che compie una provvidenziale uscita di su Messi, ottimamente imbeccato da Aguero. La ‘pulce’ ci riprova due minuti dopo con un violento sinistro dal limite che Vanzekin respinge di pugno. Ma la squadra di Batista e` piu` convinta rispetto alla prima frazione e al 57’ confeziona il gol decisivo. Lancio sulla sinistra del solito Messi per Di Maria: l’ala del Benfica brucia in velocita` l’avversario e con un morbido pallonetto beffa Vanzekin.
Non si fa attendere la reazione delle ‘aquile verdi’, poco precise in zona gol: Obinna al 63’conclude con un piattone inopportuno una buona trama dei compagni. Brivido per Romero al 75’ quando un velenoso tiro di Ajilore esce di pochissimo dopo un errore in disimpegno di Mascherano. Sul capovolgimento di fronte l’Argentina ha l’occasione per chiudere la gara: Messi illumina Aguero solo davanti al portiere, ma il neo entrato James sventa il pericolo. La squadra di Siasia continua la disperata ricerca del pareggio e costruisce l’occasione piu` ghiotta all’84’: volata di Obinna sulla sinistra e tocco di Anichebe su cui Romero compie una parata d’istinto, che salva il titolo olimpico. Il secondo consecutivo dopo quello di Atene.
Ci prova anche Riquelme due minuti dopo su punizione ma il talento del Boca non trova la porta. Al 30’ si vede anche la formazione africana pericolosa con un diagonale di Odemwingie leggermente fuori misura. Obinna e compagni sfiorano il gol al 34’con Isaac che spreca in area dopo una caparbia azione di Odemwingie, che costringe Romero agli straordinari. In chiusura di tempo la selezione albiceleste alza il ritmo e sul siluro di Di Maria al 45’ Vanzekin risponde presente.
La ripresa si apre nel segno ancora del portiere nigeriano che compie una provvidenziale uscita di su Messi, ottimamente imbeccato da Aguero. La ‘pulce’ ci riprova due minuti dopo con un violento sinistro dal limite che Vanzekin respinge di pugno. Ma la squadra di Batista e` piu` convinta rispetto alla prima frazione e al 57’ confeziona il gol decisivo. Lancio sulla sinistra del solito Messi per Di Maria: l’ala del Benfica brucia in velocita` l’avversario e con un morbido pallonetto beffa Vanzekin.
Non si fa attendere la reazione delle ‘aquile verdi’, poco precise in zona gol: Obinna al 63’conclude con un piattone inopportuno una buona trama dei compagni. Brivido per Romero al 75’ quando un velenoso tiro di Ajilore esce di pochissimo dopo un errore in disimpegno di Mascherano. Sul capovolgimento di fronte l’Argentina ha l’occasione per chiudere la gara: Messi illumina Aguero solo davanti al portiere, ma il neo entrato James sventa il pericolo. La squadra di Siasia continua la disperata ricerca del pareggio e costruisce l’occasione piu` ghiotta all’84’: volata di Obinna sulla sinistra e tocco di Anichebe su cui Romero compie una parata d’istinto, che salva il titolo olimpico. Il secondo consecutivo dopo quello di Atene.