Olimpiadi 2016, Madrid alla battaglia guidata dal Re
OlimpiadiPartita la spedizione spagnola per Copenaghen. Con Re Juan Carlos e la regina Sofia anche il sindaco Gallardon, il primo ministro Zapatero e il leader dell'opposizione Rajoy. Attesi anche Rafa Nadal e Pau Gasol. LO SPECIALE OLIMPIADI
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L'APPELLO DI OBAMA AL CIO PER CHICAGO 2016
Il re Juan Carlos contro Obama, Sofia di Grecia contro Michelle: la "guerra è aperta" e non ci saranno esclusioni di colpi ad effetto per aggiudicarsi a Copenaghen i contesissimi Giochi Olimpici del 2016. Ma, mentre Obama incassa critiche in casa per la difesa della candidatura di Chicago, ritenuta dai media inopportuna nella congiuntura di grave crisi economica, in Spagna è stata salutata con entusiasmo da 'conquistadores' la partenza della delegazione ufficiale che difenderà Madrid nella capitale danese, decollata a mezzogiorno su due airbus di Iberia dall'aeroporto di Barajas.
Una delegazione bipartisan - Quattrocento persone, di cui 200 giornalisti, con in testa i reali, il premier José Luis Rodriguez Zapatero, il sindaco di Madrid, Alberto Gallardon, Juan Antonio Samaranch junior - unico membro del Cio e che punta a ripetere il miracolo paterno di Barcellona '92 - ai quali si spera possano aggiungersi nelle ultime ore il pivot Pau Gasol, 'ostaggio' dei Lakers, e il tennista Rafa Nadal, ancora afflitto da problemi fisici. Nel pomeriggio, partirà col premier alla volta di Copenaghen anche il leader del PP all'opposizione, Mariano Rajoy, per completare la scena del sostegno senza crepe dell'intero Paese.
Il Re, un "peso massimo" - Se quattro anni fa, a Singapore, fu la regina Sofia a perorare la candidatura madrilena per i Giochi del 2012 - poi assegnati a Londra – sarà ora Juan Carlos, il peso massimo della diplomazia iberica, a prendere venerdì la parola davanti ai membri del Cio per convincerli della bontà della scelta di Madrid e del marchio Spagna nello sport.
Tutti i dubbi del Cio - 'Tengo una corazonada', ho un presentimento, è lo slogan che accompagna la candidatura e che da settimane dilaga su radio e tv. Un presentimento "ragionato", per il sottosegretario allo sport, Jaime Lissavetzy, che assicura che le pecche riscontrate dai rapporti di valutazione del Coi, "pure questioni formali", sono state corrette. Quella principale riguarda i dubbi della commissione che la legislazione spagnola rispetti i requisiti previsti dal codice mondiale antidoping. E, poi, a giocare contro Madrid, c'è la regola non scritta della rotazione fra città europee e non: dopo Londra 2012, per il 2016 non tocca al vecchio continente.
I punti di forza di Madrid - Ma dalla sua, Madrid ha numerosi punti di forza sui quali Gallardon ha costruito il suo sogno olimpico: la maggior parte delle sedi olimpiche è già edificata e, ad eccezione dei campi di competizione per il tiro e la vela, sono tutte in un raggio di dieci chilometri. La sicurezza riscontrata dalla commissione è "eccellente" e l'85% dei madrileni appoggia la candidatura, come ha dimostrato l'enorme mobilitazione di domenica scorsa in Plaza Cibeles, dove centinaia di migliaia di persone hanno dato vita alla mano con le cinque dita colorate, simbolo di Madrid '16.
Un'Olimpiade eco-sostenibile - Il progetto della capitale è quello di un'Olimpiade verde e sostenibile, senza auto private, che servirà a riequilibrare la capitale. Si articolerà in tre zone: la Zona Nucleo, il cuore con il Villaggio Olimpica, la Zona Centro, con lo stadio Bernabeu, il Palazzo dello sport Felipe II e il circuito di ciclismo urbano; e la Zona Rio, il polmone verde vicino al fiume Manzanares. Fra i vantaggi, la vicinanza delle installazioni olimpiche, tutte collegate dalla moderna rete della metropolitana, dei treni di prossimità e all'Anello Verde ciclabile. L'energia necessaria al Villaggio Olimpico sarà al 100% prodotta da fonti rinnovabili. Una candidatura, la seconda in cinque anni, sulla quale il sindaco Alberto Ruiz-Gallardon, del Partito Popolare, si gioca anche il suo credito politico, dopo la tremenda batosta di Singapore e l'impegno di ulteriori 34 milioni di euro, in gran parte fondi statali, per rafforzare il progetto di Madrid Olimpica. A differenza di 4 anni fa, Gallardon, su consiglio di Samaranch senior, il potente presidente onorario del Coi, ha fatto il giro dei cinque continenti per conoscere, e convincere, tutti i 106 membri del Coi che a Copenaghen sceglieranno la sede dei Giochi del 2016. Per il suo terzo mandato a sindaco, che si deciderà nelle urne nel 2011, con un debito comunale consolidato di 7 miliardi di euro e senza la consolazione delle Olimpiadi, sarebbe sicuramente lui a perdere la partita.
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L'APPELLO DI OBAMA AL CIO PER CHICAGO 2016
Il re Juan Carlos contro Obama, Sofia di Grecia contro Michelle: la "guerra è aperta" e non ci saranno esclusioni di colpi ad effetto per aggiudicarsi a Copenaghen i contesissimi Giochi Olimpici del 2016. Ma, mentre Obama incassa critiche in casa per la difesa della candidatura di Chicago, ritenuta dai media inopportuna nella congiuntura di grave crisi economica, in Spagna è stata salutata con entusiasmo da 'conquistadores' la partenza della delegazione ufficiale che difenderà Madrid nella capitale danese, decollata a mezzogiorno su due airbus di Iberia dall'aeroporto di Barajas.
Una delegazione bipartisan - Quattrocento persone, di cui 200 giornalisti, con in testa i reali, il premier José Luis Rodriguez Zapatero, il sindaco di Madrid, Alberto Gallardon, Juan Antonio Samaranch junior - unico membro del Cio e che punta a ripetere il miracolo paterno di Barcellona '92 - ai quali si spera possano aggiungersi nelle ultime ore il pivot Pau Gasol, 'ostaggio' dei Lakers, e il tennista Rafa Nadal, ancora afflitto da problemi fisici. Nel pomeriggio, partirà col premier alla volta di Copenaghen anche il leader del PP all'opposizione, Mariano Rajoy, per completare la scena del sostegno senza crepe dell'intero Paese.
Il Re, un "peso massimo" - Se quattro anni fa, a Singapore, fu la regina Sofia a perorare la candidatura madrilena per i Giochi del 2012 - poi assegnati a Londra – sarà ora Juan Carlos, il peso massimo della diplomazia iberica, a prendere venerdì la parola davanti ai membri del Cio per convincerli della bontà della scelta di Madrid e del marchio Spagna nello sport.
Tutti i dubbi del Cio - 'Tengo una corazonada', ho un presentimento, è lo slogan che accompagna la candidatura e che da settimane dilaga su radio e tv. Un presentimento "ragionato", per il sottosegretario allo sport, Jaime Lissavetzy, che assicura che le pecche riscontrate dai rapporti di valutazione del Coi, "pure questioni formali", sono state corrette. Quella principale riguarda i dubbi della commissione che la legislazione spagnola rispetti i requisiti previsti dal codice mondiale antidoping. E, poi, a giocare contro Madrid, c'è la regola non scritta della rotazione fra città europee e non: dopo Londra 2012, per il 2016 non tocca al vecchio continente.
I punti di forza di Madrid - Ma dalla sua, Madrid ha numerosi punti di forza sui quali Gallardon ha costruito il suo sogno olimpico: la maggior parte delle sedi olimpiche è già edificata e, ad eccezione dei campi di competizione per il tiro e la vela, sono tutte in un raggio di dieci chilometri. La sicurezza riscontrata dalla commissione è "eccellente" e l'85% dei madrileni appoggia la candidatura, come ha dimostrato l'enorme mobilitazione di domenica scorsa in Plaza Cibeles, dove centinaia di migliaia di persone hanno dato vita alla mano con le cinque dita colorate, simbolo di Madrid '16.
Un'Olimpiade eco-sostenibile - Il progetto della capitale è quello di un'Olimpiade verde e sostenibile, senza auto private, che servirà a riequilibrare la capitale. Si articolerà in tre zone: la Zona Nucleo, il cuore con il Villaggio Olimpica, la Zona Centro, con lo stadio Bernabeu, il Palazzo dello sport Felipe II e il circuito di ciclismo urbano; e la Zona Rio, il polmone verde vicino al fiume Manzanares. Fra i vantaggi, la vicinanza delle installazioni olimpiche, tutte collegate dalla moderna rete della metropolitana, dei treni di prossimità e all'Anello Verde ciclabile. L'energia necessaria al Villaggio Olimpico sarà al 100% prodotta da fonti rinnovabili. Una candidatura, la seconda in cinque anni, sulla quale il sindaco Alberto Ruiz-Gallardon, del Partito Popolare, si gioca anche il suo credito politico, dopo la tremenda batosta di Singapore e l'impegno di ulteriori 34 milioni di euro, in gran parte fondi statali, per rafforzare il progetto di Madrid Olimpica. A differenza di 4 anni fa, Gallardon, su consiglio di Samaranch senior, il potente presidente onorario del Coi, ha fatto il giro dei cinque continenti per conoscere, e convincere, tutti i 106 membri del Coi che a Copenaghen sceglieranno la sede dei Giochi del 2016. Per il suo terzo mandato a sindaco, che si deciderà nelle urne nel 2011, con un debito comunale consolidato di 7 miliardi di euro e senza la consolazione delle Olimpiadi, sarebbe sicuramente lui a perdere la partita.