Olimpiadi 2016, Chicago e Tokyo eliminate a sorpresa

Olimpiadi
Michelle e Barack Obama durante la presentazione a Copenhagen (foto AP)
Denmark Olympics 2016 Bids Chicago

Clamoroso a Copenhagen. In finale ci vanno Rio de Janeiro e Madrid. La delusione e l'incredulità della città Usa, anche Michael Jordan attonito: non ci posso credere. In mattinata i discorsi di Barack e Michelle Obama. IL VIDEO E LO SPECIALE OLIMPIADI

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Chicago e Tokyo, che choc -
Due le città subito eliminate dalla corsa per l'assegnazione ai Giochi olimpici del 2016. Chicago è stata addirittura eliminata al primo turno di votazione: al primo scrutinio ci sono stati 94 voti validi su 95. Subito dopo Chicago, anche Tokyo è stata esclusa dai delegati del Cio nel secondo turno delle votazioni. Nel terzo e conclusivo turno, restavano dunque in lizza Madrid e Rio de Janeiro.

La Casa Bianca e il Comitato per Chicago - La Casa Bianca ha definito una "delusione" la mancata Scelta di Chicago come città ospitante delle Olimpiadi del 2016. Ma l'eliminazione della candidata americana non deve essere vista come un "ripudio" del presidente Obama e di Michelle da parte del Comitato Olimpico Internazionale. "Thank you", così invece il sito del  comitato organizzatore di Chicago 2016 saluta i suoi sostenitori, pochi minuti dopo l'inaspettata esclusione della windy city dalla corsa per le Olimpiadi. "Grazie a tutti i supporters di Chicago 2016 in città e in  giro nel mondo. Anche se non siamo stati abbastanza fortunati da essere scelti come sede ospitante dei Giochi- si legge nel sito  - Chicago ha vinto in molti altri modi. La città e la nazione intera, unite dietro la nostra candidatura, hanno fatto crescere il profilo di Chicago come una città di livello mondiale. Grazie anche al Comitato Olimpico Internazionale che ci ha dato l'opportunità di competere contro altre importantissime città e congratulazioni a chi ospiterà le Olimpiadi del 2016".

Doccia fredda per la città e Air Jordan - Una vera doccia fredda nei media americani, stupiti e increduli, per questa inaspettata eliminazione della candidata americana al primo round del Cio. Nella piazza di Chicago che era pronta a festeggiare, è subito piombato un silenzio irreale ed attonito."Non posso crederci, onestamente. Sapevamo che ce la giocavamo con altre ottime candidature, ma non posso crederci che siamo usciti al primo voto". Michael Jordan, stella dei Bulls di Chicago, due volte olimpionico, e grande testimonial della candidatura americana, ha commentato così, a caldo, la bocciatura del Cio. Raggiunto telefonicamente dalla Cnn, Jordan (che alla fine ha rinunciato alla trasferta danese), ha ringraziato la coppia presidenziale per il loro impegno: "Hanno fatto tutto il possibile ma non ce l'abbiamo fatta. E' un peccato, Chicago è un posto stupendo dove fare sport, c'era tutto, dalle strutture al grande clima sportivo della gente. Mi dispiace - ha concluso  - per tutte quelle persone che speravano nelle Olimpiadi per poter tornare al lavoro".

Il discorso di Michelle alla vigilia -
La First Lady degli Stati Uniti, Michelle Obama, si era spesa coi ricordi personali nella presentazione di Chicago alla sessione del Cio a Copenaghen."I miei ricordi migliori sono lo stare seduta sulle ginocchia di mio padre e fare il tifo per gli atleti migliori, come Carl Lewis. Non ho mai sognato che la fiaccola olimpica potesse essere accesa nel mio quartiere, oggi posso farlo. Le Olimpiadi porteranno lo sport nelle nostre case, perché speriamo di ospitare i Giochi. Per tutti c'è spazio nello sport, ecco perché sono qui oggi. Vi chiedo di scegliere Chicago - aveva aggiunto la moglie del presidente Barack Obama - non ve lo chiedo solo come First Lady, non solo come madre di due figli, ma anche come figlia, mio padre sarebbe stato fiero di una manifestazione simile".

Il ricordo del papà malato -
"Mio padre - ha ricordato Michelle con commozione - soffriva di sclerosi multipla, gliela diagnosticarono intorno ai 30 anni, però lui, anche sulle stampelle, non ha mai smesso di giocare con noi e di farci capire quanto fossero importanti le nostre forze fisiche. Ci ha insegnato le regole fondamentali del gioco che continuano a guidarci nella nostra vita. Mio padre era il mio eroe. Per tutti c'è posto nello sport. Questi Giochi ci daranno speranza e cambieranno il mondo. Vi chiedo di scegliere Chicago non solo come first lady degli Stati Uniti. Sogno di avere le Olimpiadi e le Paralimpiadi a Chicago. Sono nata e cresciuta nella zona Sud di Chicago. Lo sport ha unificato la nostra comunità, ha rafforzato i nostri reciproci legami. Mio padre mi ha insegnato le regole fondamentali dello sport e della vita: agire con onore, con dignità, con fair play e giustizia. Quando penso al significato dei Giochi, io penso a mio padre: penso alle persone che devono affrontare sfide difficilissime e non mollano", aggiungeva accorata. "Mio padre non ha vissuto tanto per vedere le Paralimpiadi, non è riuscito a coronare questo suo sogno e a vedere tutto quello che Chicago può offrire ai Giochi, ma anche a tutti noi. Dobbiamo creare un lascito per la nuova generazione - h  concluso la First Lady - dobbiamo creare uno strumento per unirci, creare un'era di grande impegno, perché questi Giochi ci danno speranza".

E l'appello del presidente Usa - "Credo nel movimento dello sport, sono un cittadino di Chicago e rappresento qui i cittadini americani. Non vediamo l'ora di ospitare atleti e persone di tutto il mondo sulle sponde del lago Michigan" aveva detto il presidente degli Stati Uniti. Barack Obama, presentando la candidatura della sua città, Chicago, ad ospitare le Olimpiadi  del 2016. "Siamo una nazione - ha sottolineato Obama - che ha aperto sempre le braccia ai cittadini di tutto il mondo, compreso mio padre, che veniva dal continente africano. So che la scelta  difficile, sono qui per sollecitare la vostra scelta per la mia città. Ho lavorato assieme a persone di qualsiasi classe e religione, ho scoperto che Chicago è la città più americana".

"Chicago, una storia unica" - "E' una città con una storia unica - aveva spiegato – è una città formata da tanti quartieri, che io ho imparato a chiamare casa mia. E' un posto dove l'unità è variegata e ci sono tanti eventi sportivi. Chicago è una città in cui coesistono tanti aspetti. Abbiamo insegnato al mondo a raggiungere tanti  traguardi. Con il lavoro, la disciplina, la determinazione - ha proseguito - possiamo riuscirci. Non è solo lo spirito americano, ma anche quello olimpico. Ecco perché vogliamo Chicago e vogliamo i Giochi negli Stati Uniti". E' andata in un altro modo.