Petrucci: niente faide, una sola città italiana per il 2020
OlimpiadiIl presidente del Coni interviene sulla volontà di candidarsi ai Giochi successivi a quelli di Rio espressa sia da Roma che da Venezia: "Solo una potrà proseguire e la scelta sarà del Coni". GUARDA LE FOTO. VAI ALLO SPECIALE OLIMPIADI
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Rio de Janeiro festeggia e altre due città italiane hanno già anticipato che correranno per aggiudicarsi l'organizzazione delle Olimpiadi del 2020: Venezia e Roma. "Dev'essere una città a candidarsi, non una regione. La candidatura di una regione per il Cio, e per il Coni,è improponibile". Gianni Petrucci, presidente del Coni, giudica "in maniera molto positiva" il fatto che Roma e Venezia siano scese in campo per le Olimpiadi del 2020, ma alla fine - avverte in un'intervista al Corriere della Sera - "solo una potrà proseguire e la scelta sarà del Coni".
Anche perché, spiega Petrucci, "la base di partenza deve essere come una roccia: è evidente che per una candidatura credibile serviranno l'appoggio del governo e dell'opposizione". Insomma, per Petrucci "le faide interne" sono in assoluto il nemico da evitare: "Non dovremo dare l'idea - dice - che siamo divisi, gli stranieri ne approfitterebbero: al contrario, dovremo esaltare i lati buoni della scelta".
Il presidente del Coni ha già pronta una scaletta operativa: "Sentirò prima i cinque membri italiani del Cio, quindi consulterò la giunta e il consiglio nazionale del Coni. Dopodiché il governo e le sue varie figure: dovrà diventare, assieme al sindaco della città, l'attore e il portabandiera del progetto".
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Anche perché, spiega Petrucci, "la base di partenza deve essere come una roccia: è evidente che per una candidatura credibile serviranno l'appoggio del governo e dell'opposizione". Insomma, per Petrucci "le faide interne" sono in assoluto il nemico da evitare: "Non dovremo dare l'idea - dice - che siamo divisi, gli stranieri ne approfitterebbero: al contrario, dovremo esaltare i lati buoni della scelta".
Il presidente del Coni ha già pronta una scaletta operativa: "Sentirò prima i cinque membri italiani del Cio, quindi consulterò la giunta e il consiglio nazionale del Coni. Dopodiché il governo e le sue varie figure: dovrà diventare, assieme al sindaco della città, l'attore e il portabandiera del progetto".
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