Il Coni sul 2020: "No a candidature sfornate come pizze"

Olimpiadi
Torino 2006, l'utima Olimpiae made in Italy: il Coni prende oggi posizione sul 2020
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Dieci punti per fare ordine e chiarezza sulla metodologia della candidatura olimpica. La giunta ha dato il via libera alla stretta per evitare che, per la corsa ai Giochi del 2020, si moltiplichino le candidature italiane. LO SPECIALE OLIMPIADI

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Dieci punti per fare ordine e chiarezza sulla metodologia della candidatura olimpica. La giunta del Coni ha dato il via libera alla stretta già annunciata per evitare che, per la corsa ai Giochi del 2020,  "si sfornino candidature come pizze", come aveva detto il presidente Gianni Petrucci.

E lo ha ribadito al termine della riunione al Foro Italico presentando il decalogo che detta "le condizioni in base alle quali una città può definirsi candidata" ha spiegato Petrucci, sottolineando che la delibera della Giunta è stata unanime nel voler mettere nero su bianco i  criteri. Proprio per fare ulteriore chiarezza Petrucci ha aggiunto:  "Le due candidature ufficiali, quelle fatte per bene con i sindaci Alemanno e Cacciari, sono Venezia e Roma. Delle altre due (Bari e Palermo ndr) ne prendiamo atto dai giornali".

Tutti i divieti ufficiali -
Tra i 10 criteri stabili dal Coni, a cui dovranno attenersi le città che intendono candidarsi per le Olimpiadi 2020, c'è l'assoluto divieto di utilizzare i cerchi olimpici e ogni simbologia legata ai Giochi Olimpici se non è stata ottenuta la preventiva autorizzazione del CIO, attraverso il Comitato Olimpico Nazionale (art. 14 Carta Olimpica). E` fatto assoluto divieto di definirsi Città richiedente ("applicant City") fin quando il Comitato Olimpico Nazionale non ha approvato tale richiesta. Il Coni non prenderà in esame richieste di candidature da parte di Autorità di enti territoriali o di altri soggetti che non abbiano la legale rappresentanza della città. Il Comitato olimpico nazionale ribadisce che solo una città potrà essere proposta. La Giunta Nazionale, in caso di pluralità di presentazione di richieste, farà precedere la fase di scelta definitiva del Consiglio Nazionale da una fase di minuziosa pre-selezione.

Le città presentate dai singoli Comitati Nazionali Olimpici al CIO ("applicant City") diventeranno "Città candidate" solo in base ad una decisione del Comitato Esecutivo del CIO che, a quel punto, le proporrà per la votazione della Sessione del CIO. La Giunta ha nominato un Comitato ristretto, composto delle più elevate rappresentanze istituzionali del Coni (Presidente, Vicepresidenti e Segretario Generale), dai membri italiani del CIO e da un Rappresentante degli Atleti per l`istruzione tecnica delle proposte pervenute.

La candidatura di Palermo - "Siamo d'accordo con il  presidente Petrucci: la città prescelta deve avere credibilità internazionale. E Palermo, capitale del Mediterraneo, ce l'ha  certamente, così come l'hanno Roma e Venezia. Nelle prossime ore il presidente Lombardo e io, in sintonia con le altre amministrazioni, invieremo una lettera al Coni formalizzando la candidatura ufficiale,  così come ha fatto ieri il sindaco Alemanno, che integreremo con i criteri fissati oggi dalla giunta del Coni". Lo ha detto l'assessore siciliano al Turismo e Sport, Nino Strano.