I vescovi canadesi: Olimpiadi non aiutino la prostituzione

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Guerra alla prostituzione. E' quella che hanno dichiarato i vescovi canadesi in vista delle Olimpiadi di Vancouver
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E' la ferma denuncia del clero canadese apparsa sull'Osservatore Romano: "Durante importanti eventi sportivi, vengono messi in atto dei sistemi per soddisfare la domanda di sesso a pagamento. Purtroppo, questo è probabilmente anche il caso di Vancouver"

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Le Olimpiadi invernali non siano l'ennesima occasione di un rinnovato sfruttamento delle donne costrette a prostituirsi. Lo chiedono i vescovi del Canada con una ferma denuncia contro il traffico degli esseri umani ospitata oggi dall'Osservatore Romano a firma della commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale del Canada, in una lettera pastorale, nell'ambito dei preparativi per i Giochi olimpici del 2010 che si terranno a Vancouver.

"Quest'anno? si legge nella lettera? il Canada ospiterà i Giochi olimpici invernali. Molti sono impazienti di veder competere alcuni dei migliori atleti del mondo. Altri, invece, non solo a Vancouver, impegnati nella lotta contro il traffico degli esseri umani sono preoccupati perché sanno che alcuni vedono questo evento come un'opportunità per fare soldi, indipendentemente dal costo della dignità umana e dei diritti umani. Il fatto è che durante importanti eventi sportivi, vengono messi in atto dei sistemi per soddisfare la domanda di sesso a pagamento. Purtroppo, questo è probabilmente il caso dei Giochi olimpici di Vancouver. Come pastori della Chiesa cattolica in Canada? prosegue la lettera? denunciamo il traffico degli esseri umani in tutte le sue forme, siano esse destinate al lavoro forzato o allo sfruttamento sessuale. Invitiamo i fedeli a prendere coscienza di questa violazione dei diritti umani e alla banalizzazione della prostituzione. Le dimensioni del traffico di esseri umani sono allarmanti".