Da Zoeggeler alla Kostner, ecco le star azzurre da medaglia
OlimpiadiLe nazionali della neve e del ghiaccio, una carica di 109 atleti, sono pronte a scendere in campo per cercare di fare bene. L'obiettivo è eguagliare le 11 medaglie di Torino. LO SPECIALE OLIMPIADI E LA GALLERY
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Il naso in giù, nel budello ghiacciato, per vedere se l'apertura delle danze affidata ad Armin Zoeggeler darà subito la scossa all'Italia. Il viaggio per i Giochi di Vancouver è all'inizio: le nazionali della neve e del ghiaccio, una carica di 109 atleti, sono pronte a scendere in campo per cercare di fare bene ed eguagliare, se non nel colore, almeno nel numero le 11 medaglie di Torino.
Il piccolo grande miracolo dei Giochi in casa sarà difficile da ripetere, perché stavolta il fattore campo non sarà di colore azzurro, ma tutto per il già temibile squadrone canadese. Appuntamento per il via il 12 febbraio, con la cerimonia inaugurale, e il giorno dopo sarà subito tifo per lo slittinista di Merano che a Vancouver, fresco della nona coppa del mondo conquistata, arriva per conquistare uno storico tris d'oro olimpico. Impresa difficile, ma non impossibile per il Cannibale della slitta, una delle punte di diamante della squadra che si compone di 69 uomini e 40 donne, quelle che proveranno a imitare le colleghe che negli sport estivi hanno tenuto a galla l'una e l'altra metà del cielo sportivo azzurro.
Sono 15 le discipline inserite nel programma olimpico, l'Italia è assente solo nel curling, che tanto impazzò a Torino, e nell'hockey. I numeri pendono per gli sport invernali, che contano 85 atleti, contro i 24 degli sport del ghiaccio. Le medaglie vinte nel 2006 non sono un obiettivo irrealizzabile, ma a Torino l'ago della bilancia lo spostarono i 5 pesantissimi ori. Dei campioni di allora sei saranno presenti a Vancouver: primo fra tutti il portabandiera Giorgio Di Centa, i pattinatori Enrico Fabris e Matteo Anesi, i fondisti Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi, e naturalmente Zoeggeler.
Le speranze dell'Italia si affidano ancora a questi grandi campioni, che nonostante il quadriennio sulle spalle sono riamasti al top nelle loro discipline. Un atteso bacino di medaglie resta quello dello sci nordico: e se i maschi hanno primeggiato quattro anni fa e sono pronti a bissare (in Canada Di Centa e Piller Cottrer hanno dominato la 15 km che anticipa i Giochi), stavolta, potrebbero essere le donne a scalare il podio con Arianna Follis e Marianna Longa.
La vera missione in Canada sarà però quella di far dimenticare la pessima figura dello sci alpino, che tornò a casa con zero podi: assente Giorgio Rocca, sfortunato a Torino e stavolta fuori dai Giochi ancora prima di cominciare per un infortunio, l'Italia puo' contare su diversi campioni. Max Blardone è il 'gigante' azzurro, ma a caccia del podio anche Manfred Moelgg e Giuliano Razzoli: di buon auspicio il recupero in tempo per i Giochi di Peter Fill, fermato la scorsa estate da un brutto infortunio, cugino della gigantista Denise Karbon.
E le famiglie ricorrono nello squadrone azzurro, perché c'è una Moelgg anche in quota rosa (Manuela è la sorella di Manfred), mentre la premiata ditta Fanchini ha perso Nadia, bloccata da un grave incidente durante la coppa del mondo che l'ha costretta a saltare i Giochi. A Vancouver ci sarà però sua sorella Elena. La vera novità sulle nevi di Whistler per l'Italia si chiama Federica Brignone, figlia d'arte (sua mamma è Ninna Quario leader della valanga rosa): la 19enne ha conquistato un posto tra le grandi ed è pronta a dire la sua anche da esordiente ai Giochi.
Riflettori puntati sul ghiaccio: a parte il solito Fabris sulla pista lunga, qualche buona notizia potrebbe arrivare anche dallo short track. A Torino le ragazze della staffetta vinsero il bronzo, ora si punta anche alla medaglia individuale: attesa protagonista è Arianna Fontana, sul podio a soli quindici anni nel 2006, che prova a stare dietro alle agguerrite coreane e canadesi. Tra gli uomini Nicola Rodigari volerà spinto dal titolo europeo appena conquistato. Slittino a parte, in cui il podio è atteso anche nel doppio proprio come fu a Torino, l'Italia aspetta il salto anche nel mondo a cinque cerchi di Carolina Kostner: dopo un 2009 tormentato, la pattinatrice arriva a Vancouver da campionessa europea. Dopo le tante cadute la fatina dei pattini è tornata grande e se per stare dietro alle star aggiungerà elementi al suo esercizio, le Olimpiadi non saranno solo una bella passerella.
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Il naso in giù, nel budello ghiacciato, per vedere se l'apertura delle danze affidata ad Armin Zoeggeler darà subito la scossa all'Italia. Il viaggio per i Giochi di Vancouver è all'inizio: le nazionali della neve e del ghiaccio, una carica di 109 atleti, sono pronte a scendere in campo per cercare di fare bene ed eguagliare, se non nel colore, almeno nel numero le 11 medaglie di Torino.
Il piccolo grande miracolo dei Giochi in casa sarà difficile da ripetere, perché stavolta il fattore campo non sarà di colore azzurro, ma tutto per il già temibile squadrone canadese. Appuntamento per il via il 12 febbraio, con la cerimonia inaugurale, e il giorno dopo sarà subito tifo per lo slittinista di Merano che a Vancouver, fresco della nona coppa del mondo conquistata, arriva per conquistare uno storico tris d'oro olimpico. Impresa difficile, ma non impossibile per il Cannibale della slitta, una delle punte di diamante della squadra che si compone di 69 uomini e 40 donne, quelle che proveranno a imitare le colleghe che negli sport estivi hanno tenuto a galla l'una e l'altra metà del cielo sportivo azzurro.
Sono 15 le discipline inserite nel programma olimpico, l'Italia è assente solo nel curling, che tanto impazzò a Torino, e nell'hockey. I numeri pendono per gli sport invernali, che contano 85 atleti, contro i 24 degli sport del ghiaccio. Le medaglie vinte nel 2006 non sono un obiettivo irrealizzabile, ma a Torino l'ago della bilancia lo spostarono i 5 pesantissimi ori. Dei campioni di allora sei saranno presenti a Vancouver: primo fra tutti il portabandiera Giorgio Di Centa, i pattinatori Enrico Fabris e Matteo Anesi, i fondisti Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi, e naturalmente Zoeggeler.
Le speranze dell'Italia si affidano ancora a questi grandi campioni, che nonostante il quadriennio sulle spalle sono riamasti al top nelle loro discipline. Un atteso bacino di medaglie resta quello dello sci nordico: e se i maschi hanno primeggiato quattro anni fa e sono pronti a bissare (in Canada Di Centa e Piller Cottrer hanno dominato la 15 km che anticipa i Giochi), stavolta, potrebbero essere le donne a scalare il podio con Arianna Follis e Marianna Longa.
La vera missione in Canada sarà però quella di far dimenticare la pessima figura dello sci alpino, che tornò a casa con zero podi: assente Giorgio Rocca, sfortunato a Torino e stavolta fuori dai Giochi ancora prima di cominciare per un infortunio, l'Italia puo' contare su diversi campioni. Max Blardone è il 'gigante' azzurro, ma a caccia del podio anche Manfred Moelgg e Giuliano Razzoli: di buon auspicio il recupero in tempo per i Giochi di Peter Fill, fermato la scorsa estate da un brutto infortunio, cugino della gigantista Denise Karbon.
E le famiglie ricorrono nello squadrone azzurro, perché c'è una Moelgg anche in quota rosa (Manuela è la sorella di Manfred), mentre la premiata ditta Fanchini ha perso Nadia, bloccata da un grave incidente durante la coppa del mondo che l'ha costretta a saltare i Giochi. A Vancouver ci sarà però sua sorella Elena. La vera novità sulle nevi di Whistler per l'Italia si chiama Federica Brignone, figlia d'arte (sua mamma è Ninna Quario leader della valanga rosa): la 19enne ha conquistato un posto tra le grandi ed è pronta a dire la sua anche da esordiente ai Giochi.
Riflettori puntati sul ghiaccio: a parte il solito Fabris sulla pista lunga, qualche buona notizia potrebbe arrivare anche dallo short track. A Torino le ragazze della staffetta vinsero il bronzo, ora si punta anche alla medaglia individuale: attesa protagonista è Arianna Fontana, sul podio a soli quindici anni nel 2006, che prova a stare dietro alle agguerrite coreane e canadesi. Tra gli uomini Nicola Rodigari volerà spinto dal titolo europeo appena conquistato. Slittino a parte, in cui il podio è atteso anche nel doppio proprio come fu a Torino, l'Italia aspetta il salto anche nel mondo a cinque cerchi di Carolina Kostner: dopo un 2009 tormentato, la pattinatrice arriva a Vancouver da campionessa europea. Dopo le tante cadute la fatina dei pattini è tornata grande e se per stare dietro alle star aggiungerà elementi al suo esercizio, le Olimpiadi non saranno solo una bella passerella.