Short track. Arianna Fontana vuole una medaglia
OlimpiadiCon il bronzo conquistato nella staffetta 3000m ai Giochi di Torino 2006 è diventata l'atleta italiana più giovane ad aver vinto una medaglia alle Olimpiadi invernali. La valtellinese a Vancouver teme le cinesi e tifa Confortola nei 1.500. LO SPECIALE
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Con il bronzo conquistato nella staffetta 3000m ai Giochi di Torino 2006 è diventata l'atleta italiana più giovane ad aver vinto una medaglia olimpica alle Olimpiadi invernali. Arianna Fontana, classe 1990, però, non sente questo titolo come un peso e arriva determinata sulla pista di short track di Vancouver. Da Torino, sono passati quattro anni e Arianna è cresciuta, non soltanto anagraficamente. Capelli cortissimi e sguardo furbetto di chi la sa lunga e alle Olimpiadi vuole dare il massimo. Ai recenti campionati europei di short track a Dresda ha conquistato la medaglia d'argento. A Vancouver vuole che vada decisamente meglio. Assieme ai compagni di squadra è qui da circa una settimana e il ghiaccio canadese lo conosce già bene, ma non è convinta. "E' lo stesso ghiaccio del pattinaggio di figura e io ho qualche difficoltà perché pattino molto di forza, invece in questi giorni ho dovuto provare ad essere un po' più fluida", ha detto la Fontana.
Più che nella sua gara dove teme molto le cinesi, preferisce "puntare" sulla prima medaglia dei suoi compagni, quella dei 1500 maschili che si disputerà nella notte tra sabato e domenica (01.30 del 14 gennaio). "Sul primo gradino del podio ci vedo il coreano Ho-suk Lee, che è davvero forte, mentre al secondo lo statunitense Celski, sono i due favoriti". Per il bronzo Arianna è indecisa, forse per scaramanzia, ma alla fine si sbilancia. "Sul terzo gradino voglio mettere uno dei nostri, direi Yuri (Confortola, ndr)". Nello short track, come in tutti gli sport, oltre alla capacità di concentrazione, la fortuna conta molto. "Beh a me è capitato di essere più sfortunata in realtà - ha detto la Fontana, ma poi mi sono ripresa. In ogni caso la fortuna incide soprattutto nella staffetta. Quando le altre cadono e magari sono le piu' forti allora e' fatta. Ma può anche capitare il contrario..."
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Con il bronzo conquistato nella staffetta 3000m ai Giochi di Torino 2006 è diventata l'atleta italiana più giovane ad aver vinto una medaglia olimpica alle Olimpiadi invernali. Arianna Fontana, classe 1990, però, non sente questo titolo come un peso e arriva determinata sulla pista di short track di Vancouver. Da Torino, sono passati quattro anni e Arianna è cresciuta, non soltanto anagraficamente. Capelli cortissimi e sguardo furbetto di chi la sa lunga e alle Olimpiadi vuole dare il massimo. Ai recenti campionati europei di short track a Dresda ha conquistato la medaglia d'argento. A Vancouver vuole che vada decisamente meglio. Assieme ai compagni di squadra è qui da circa una settimana e il ghiaccio canadese lo conosce già bene, ma non è convinta. "E' lo stesso ghiaccio del pattinaggio di figura e io ho qualche difficoltà perché pattino molto di forza, invece in questi giorni ho dovuto provare ad essere un po' più fluida", ha detto la Fontana.
Più che nella sua gara dove teme molto le cinesi, preferisce "puntare" sulla prima medaglia dei suoi compagni, quella dei 1500 maschili che si disputerà nella notte tra sabato e domenica (01.30 del 14 gennaio). "Sul primo gradino del podio ci vedo il coreano Ho-suk Lee, che è davvero forte, mentre al secondo lo statunitense Celski, sono i due favoriti". Per il bronzo Arianna è indecisa, forse per scaramanzia, ma alla fine si sbilancia. "Sul terzo gradino voglio mettere uno dei nostri, direi Yuri (Confortola, ndr)". Nello short track, come in tutti gli sport, oltre alla capacità di concentrazione, la fortuna conta molto. "Beh a me è capitato di essere più sfortunata in realtà - ha detto la Fontana, ma poi mi sono ripresa. In ogni caso la fortuna incide soprattutto nella staffetta. Quando le altre cadono e magari sono le piu' forti allora e' fatta. Ma può anche capitare il contrario..."