Kostner settima dopo il corto. Forfait di Fabris nei 10000

Olimpiadi
La Kostner durante il programma corto
CANADA VANCOUVER 2010 OLYMPIC GAMES

La campionessa d'Europa delude ancora di fronte a un appuntamento che conta ed è lontana dalle medaglie. Un'indispozione mette fuori causa il veneto, trionfa Lee Seung-Hoon. Nella staffetta donne di biathlon vince la Russia, italiane 11esime. LO SPECIALE

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Pattinaggio di figura donne -
Carolina Kostner non  lascia il segno, e per l'Italia si chiude un'altra giornata  senza gloria. La stella del pattinaggio ha esordito ai Giochi di Vancouver con il programma corto che le è valso però solo il  settimo posto: qualche errore, una mano per terra, e per i  giudici del Pacific Coliseum di Vancouver l'esibizione sulle  note di Chopin non vale piu' di 63.02. Parecchio indietro alle  favoritissime che vengono dall'oriente: praticamente  inavvicinabile la coreana che si allena in Canada, campionessa  del mondo in carica Yu Na Kim che ha stracciato tutte chiudendo  in testa con 78.50, che vale già più di mezza medaglia d'oro, seguita dalla giapponese Mao Asada (73.78). Sul podio virtuale  la canadese Joannie Rochette (71.36), scesa in pista con la  morte nel cuore per la scomparsa improvvisa della mamma due  giorni fa. La campionessa di casa è stata perfetta e tra gli applausi  del pubblico è scoppiata in lacrime alla fine del suo  esercizio. La Kostner, nonostante il settimo posto provvisorio,  ci crede: "Adesso partiamo all'attacco, bisogna crederci fino  in fondo. Tutto è ancora aperto, siamo alle Olimpiadi e le  emozioni le vivono anche la coreana e la giapponese".

Pattinaggio maschile
- Stavolta rinuncia: dopo due gare andate storte, Enrico Fabris non si presenta al via. Il campione di Torino, il re dei pattini capace di vincere due ori ai Giochi di casa, a Vancouver è sempre più un mistero; ora è un malessere notturno, nausea e vomito, a bloccare le gambe dell'azzurro. Così, insieme allo staff della velocità, ha deciso di non gareggiare sui 10.000 metri, distanza faticosa e che con ogni probabilità non lo avrebbe portato lontano. Dopo i due flop nelle specialità in cui invece puntava a medaglia sicura (è finito settimo nei 5000 e decimo sui 1500, perdendo così la corona olimpica) si pensava anche di non fargli fare la nuova gara individuale, per preservarlo in vista della staffetta, che pure quattro anni fa valse il titolo a cinque cerchi.

Ma alla vigilia, dopo l'allenamento, era stato lo stesso Fabris a ripetere che era tutto a posto: "Mi sono allenato bene e proverò a fare una bella gara. Bisogna starci con la testa e col cuore fino alla fine". Poi forse lo stress, o semplice malessere occasionale, e la gara salta. Tagliano corto anche quelli del suo staff, compreso il ct Maurizio Marchetto: "Aveva nausea e vomito, cosa volete che dica...". Acque agitate insomma, perché nessuno si sarebbe mai aspettato un'Olimpiade così, dopo i successi di Torino. Adesso resta la prova ad inseguimento a squadre (venerdì le qualificazioni e sabato la finale), e per sperare ci si può appellare ai miracoli. "Ci mancherebbe, mancano dei giorni" chiude Marchetto. Resta il mistero, perché Fabris, malessere del giorno a parte, anche nelle due gare disputate non è mai stato della partita. Per la cronaca il sudcoreano Lee Seung-Hoon ha vinto la medaglia d'oro dopo la squalifica dell'olandese Sven Kramer, oro nei 5.000 metri, per non aver rispettato la traiettoria. Il russo Ivan Skobrev ha conquistato l'argento, mentre il bronzo è andato all'olandese Bob de Jongh.

Biathlon donne -
La Russia ha vinto, come nel 2006, il titolo olimpico della staffetta donne di biathlon, precedendo la Francia e la Germania. L'Italia ha chiuso la prova all'undicesimo posto.

Sky Cross Freestyle - La canadese Ashleigh McIvor ha vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi invernali di Vancouver nel freestyle skicross donne precedendo la norvegese Hedda Berntsen e la francese Marion Josserand.

Combinata nordica a squadre
- L'Austria ha vinto la medaglia d'oro nella combinata nordica a squadre alle Olimpiadi invernali di Vancouver. Argento agli Stati Uniti, mentre il bronzo è andato alla Germania.