Azzurri a fondo, il gigante maschile la penultima chance
OlimpiadiIn gara anche il principe Hubertus von Hohenlohe, 51 anni, per il Messico. Stasera il quartetto azzurro prova ad agguantare tra i pali larghi la medaglia sinora mancata all'Italia nello sci alpino. Le previsioni di Mario Cotelli. LE FOTO DI GIORNATA
L'ANALISI E LE PREVISIONI DI MARIO COTELLI
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La caccia alla prima medaglia nello sci continua stasera con il gigante maschile. Nella gara che apre il programma delle discipline tecniche, gli azzurri vanno infatti ancora all'assalto del podio sulle nevi di Whistler Mountain. "Spero di rivedere nei ragazzi del gigante lo stesso spirito dei loro compagni che hanno preso parte al supergigante", dice il direttore tecnico, Claudio Ravetto. "La pista non è pendente ma la neve è bella dura. Mi dispiacerebbe enormemente uscire da questa Olimpiade senza medaglie, sarei già contento di vedere nei miei atleti l'atteggiamento di aggressività che sono capaci di mettere in pratica", aggiunge.
Qui Blardone - Ci si aspetta molto, naturalmente, da Massimiliano Blardone. "Quest'anno ho fatto scelte importanti per arrivare al top della forma per l'Olimpiade, lavorando serenamente e portando avanti il mio programma. Ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità, l'atteggiamento è quello giusto e mi sento carico", dice l'atleta di Domodossola. "Sarà una gara con distacchi minimi perché tanti atleti sono in grado di salire sul podio e andranno fortissimo, senza risparmiarsi. La soddisfazione di vincere una medaglia è qualcosa di indescrivibile, siamo qui per attaccare al massimo. Il fatto che l'Italia non abbia ancora preso una medaglia nello sci non mi preoccupa, andiamo avanti per la nostra strada", aggiunge.
Qui Simoncelli - Punta in alto anche Davide Simoncelli. "La settimana scorsa sono caduto a Nakiska duarnte un allenamento prendendo una botta al ginocchio ma adesso è passato tutto. La forma è ottima, non vedo l'ora di cominciare. Sono fiducioso, il fatto di non avere conquistato mai podi fra Olimpiadi e Mondiali deve servirmi soltanto da stimolo anziché procurarmi tensione", afferma il 30enne di Rovereto. "A Torino quattro anni fa andò male, scendo in pista con l'intenzione di fare un bel risultato, in questa stagione sono riuscito a rimanere lontano dai dolori alla schiena come forse mai in questi ultimi anni, spero di raccogliere il frutto del mio lavoro", aggiunge ripensando ai Giochi del 2006.
Qui Moelgg (Manfred) - Manfred Moelgg è sbarcato in Canada prima di tutti gli altri azzurri. "A differenza dei miei compagni sono arrivato da più di due settimane. E' stata lunga aspettare tutto questo tempo per gareggiare, però allo stesso tempo ho potuto lavorare bene sia in slalom che in igante. Arrivo con un buono stato di forma, vedremo in pista chi sarà il migliore", dice l'atleta delle Fiamme Gialle. "L'Olimpiade è un appuntamento diverso dalla Coppa del mondo, anche se le gare ono sempre quelle, per l'atmosfera e la tensione che si vive", dice Moelgg, che ha già preso confidenza con la pista in supercombinata. "Devo dire che la parte centrale che molti dicono sia facile, invece non lo è. Qui in gigante due anni fa andai bene, posso fare un bel piazzamento sia fra le porte larghe che fra le porte strette". A completare il quartetto c'è Alexander Ploner. "Mi sono allenato tanto per raggiungere questo traguardo, mi ero prefissato di essere al massimo per il giorno della gara, poi l'hanno spostata di due giorni e non so come saranno le cose stasera... -dice con ironia-. Scherzi a parte, torno a correre in un'Olimpiade a otto anni di distanza dalla prima volta, spero di non sbagliare come ho fatto a Salt Lake City".
E qui Messico, in slalom a 51 anni - Ma iniziano stasera i Giochi di Vancouver anche per il Messico, che schiererà al via del gigante maschile il principe Hubertus von Hohenlohe. Unico rappresentante del paese centroamericano, von Hohenlohe disputerà anche lo slalom di sabato. Per lui, che debuttò nel 1984 ai Giochi di Sarajevo, si tratta della quinta partecipazione alle Olimpiadi dopo le quattro presenze di fila dal 1984 al 1994: grande appassionato di calcio e simpatizzante della Juventus, si qualificò anche quattro anni fa a Torino, ma il Messico rinunciò alla partecipazione. Von Hohenlohe con i suoi 51 anni è anche il 'nonno olimpico' di Vancouver, l'atleta più anziano di questa edizione dei Giochi. E' il figlio di Ira von Furstenberg e del principe Alfons di Hohenlohe. E' stato il fondatore della federazione messicana di sci, cantante e fotografo. "Sono uno sciatore serio", sottolinea all'agenzia tedesca Dpa, ricordando il suo discreto passato da atleta vero negli anni Ottanta. "Ci sono due tipi di gare, quella dei professionisti e quella degli amatori", dice il principe messicano, assicurando poi che questa sarà la sua ultima partecipazione alle Olimpiadi. Complimenti vivissimi.
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La caccia alla prima medaglia nello sci continua stasera con il gigante maschile. Nella gara che apre il programma delle discipline tecniche, gli azzurri vanno infatti ancora all'assalto del podio sulle nevi di Whistler Mountain. "Spero di rivedere nei ragazzi del gigante lo stesso spirito dei loro compagni che hanno preso parte al supergigante", dice il direttore tecnico, Claudio Ravetto. "La pista non è pendente ma la neve è bella dura. Mi dispiacerebbe enormemente uscire da questa Olimpiade senza medaglie, sarei già contento di vedere nei miei atleti l'atteggiamento di aggressività che sono capaci di mettere in pratica", aggiunge.
Qui Blardone - Ci si aspetta molto, naturalmente, da Massimiliano Blardone. "Quest'anno ho fatto scelte importanti per arrivare al top della forma per l'Olimpiade, lavorando serenamente e portando avanti il mio programma. Ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità, l'atteggiamento è quello giusto e mi sento carico", dice l'atleta di Domodossola. "Sarà una gara con distacchi minimi perché tanti atleti sono in grado di salire sul podio e andranno fortissimo, senza risparmiarsi. La soddisfazione di vincere una medaglia è qualcosa di indescrivibile, siamo qui per attaccare al massimo. Il fatto che l'Italia non abbia ancora preso una medaglia nello sci non mi preoccupa, andiamo avanti per la nostra strada", aggiunge.
Qui Simoncelli - Punta in alto anche Davide Simoncelli. "La settimana scorsa sono caduto a Nakiska duarnte un allenamento prendendo una botta al ginocchio ma adesso è passato tutto. La forma è ottima, non vedo l'ora di cominciare. Sono fiducioso, il fatto di non avere conquistato mai podi fra Olimpiadi e Mondiali deve servirmi soltanto da stimolo anziché procurarmi tensione", afferma il 30enne di Rovereto. "A Torino quattro anni fa andò male, scendo in pista con l'intenzione di fare un bel risultato, in questa stagione sono riuscito a rimanere lontano dai dolori alla schiena come forse mai in questi ultimi anni, spero di raccogliere il frutto del mio lavoro", aggiunge ripensando ai Giochi del 2006.
Qui Moelgg (Manfred) - Manfred Moelgg è sbarcato in Canada prima di tutti gli altri azzurri. "A differenza dei miei compagni sono arrivato da più di due settimane. E' stata lunga aspettare tutto questo tempo per gareggiare, però allo stesso tempo ho potuto lavorare bene sia in slalom che in igante. Arrivo con un buono stato di forma, vedremo in pista chi sarà il migliore", dice l'atleta delle Fiamme Gialle. "L'Olimpiade è un appuntamento diverso dalla Coppa del mondo, anche se le gare ono sempre quelle, per l'atmosfera e la tensione che si vive", dice Moelgg, che ha già preso confidenza con la pista in supercombinata. "Devo dire che la parte centrale che molti dicono sia facile, invece non lo è. Qui in gigante due anni fa andai bene, posso fare un bel piazzamento sia fra le porte larghe che fra le porte strette". A completare il quartetto c'è Alexander Ploner. "Mi sono allenato tanto per raggiungere questo traguardo, mi ero prefissato di essere al massimo per il giorno della gara, poi l'hanno spostata di due giorni e non so come saranno le cose stasera... -dice con ironia-. Scherzi a parte, torno a correre in un'Olimpiade a otto anni di distanza dalla prima volta, spero di non sbagliare come ho fatto a Salt Lake City".
E qui Messico, in slalom a 51 anni - Ma iniziano stasera i Giochi di Vancouver anche per il Messico, che schiererà al via del gigante maschile il principe Hubertus von Hohenlohe. Unico rappresentante del paese centroamericano, von Hohenlohe disputerà anche lo slalom di sabato. Per lui, che debuttò nel 1984 ai Giochi di Sarajevo, si tratta della quinta partecipazione alle Olimpiadi dopo le quattro presenze di fila dal 1984 al 1994: grande appassionato di calcio e simpatizzante della Juventus, si qualificò anche quattro anni fa a Torino, ma il Messico rinunciò alla partecipazione. Von Hohenlohe con i suoi 51 anni è anche il 'nonno olimpico' di Vancouver, l'atleta più anziano di questa edizione dei Giochi. E' il figlio di Ira von Furstenberg e del principe Alfons di Hohenlohe. E' stato il fondatore della federazione messicana di sci, cantante e fotografo. "Sono uno sciatore serio", sottolinea all'agenzia tedesca Dpa, ricordando il suo discreto passato da atleta vero negli anni Ottanta. "Ci sono due tipi di gare, quella dei professionisti e quella degli amatori", dice il principe messicano, assicurando poi che questa sarà la sua ultima partecipazione alle Olimpiadi. Complimenti vivissimi.