Fede, Scozzoli e Greg: gli azzurri a caccia della medaglia

Olimpiadi
Federica Pellegrini è l'atleta di punta della nazionale italia di nuoto alle Olimpiadi di Londra
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La Pellegrini, il ranista e Paltrinieri sono gli atleti più accreditati a portare l'Italia del nuoto sul podio alle Olimpiadi di Londra. Le staffette maschili e gli uomini della velocità le possibile sorprese

di Luigi Vaccariello

Le Olimpiadi per un nuotatore sono un evento unico. Per molti rappresentano l’appuntamento più importante della carriera. Vincere una medaglia poi equivale a qualcosa di straordinario. Per Federica Pellegrini i giochi di Londra, i terzi della sua carriera, saranno quelli più importanti e probabilmente più difficili. Perché vincere è complicato, confermarsi, a distanza di quattro anni poi, lo è molto di più. La veneta guiderà i 33 atleti della spedizione azzurra all’Aquatics Centre. Saranno 8 giorni di gara intensi. L’Italnuoto che viene dalle 18 medaglie degli ultimi Europei di Debrecen punta a un bottino decisamente meno ricco, ma non per questo meno prestigioso, anzi. Riuscire a tornare da Londra con 4 medaglie sarebbe di suo già un risultato straordinario, farlo con 6 sarebbe quasi storico. Solo a Sidney, nel 2000, infatti, gli azzurri sono riusciti a portare a casa più di due medaglie.

Le sicurezze dell’Italnuoto -
In Australia a fare la voce grossa furono Massimiliano Rosolino e Domenico Fioravanti. Alle tre medaglie del napoletano (un oro, un argento e un bronzo), che commenterà i giochi per Sky, si aggiunsero infatti le due d’oro del ranista lombardo e il bronzo di Rummolo sempre nei 200 rana. A Londra il nuoto italiano invece punta forte su Federica Pellegrini (200 e 400 sl), Fabio Scozzoli (100 rana) e sulla grande sorpresa degli Europei di Debrecen: il 17enne Gregorio Paltrinieri (1.500 sl). Sono questi gli azzurri con maggiori chance da podio. La campionessa veneta, oro nelle due distanze ai Mondiali di Roma e Shanghai, ha visto nell’ultimo anno crescere in maniera esponenziale il numero delle pretendenti al suo scettro. Non solo la predestinata Missy Franklin e l’olandese Heemskerk, ma anche Muffat, Schmitt, Sjostrom, Palmer e Adlington. Ci vorrà probabilmente la miglior Federica di sempre per firmare una doppietta d’oro che avrebbe quasi dell’irripetibile. Fabio Scozzoli a Londra cerca la conferma definitiva, quella che dopo europei e mondiali ancora gli manca: quella olimpica. L’azzurro, dopo la drammatica scomparsa di Dale Oen, è con il giapponese Kitajima e il sudafricano Van der Burgh uno dei tre più seri pretendenti all’oro nei 100 rana. Merita un discorso a parte Gregorio Paltrinieri. Il futuro del mezzofondo azzurro passa per questo 17enne emiliano che, a differenza di tanti suoi colleghi, ama nuotare in mare. Il 14’48’’92 che gli è valso l’oro nei 1.500 agli Europei è il terzo miglior tempo mondiale dell’anno. Meglio di lui nel 2012 sono riusciti a fare solo il cinese Sun e il coreano Park: Greg, come tutti lo chiamano, ha più di una possibilità di andare a medaglia.

Possibile sorprese azzurre – Le potenziali quattro medaglie azzurre potrebbero però aumentare. Le speranze italiane ruotano tutte intorno alle staffette 4x100 sl e mista e alla vena dei nostri velocisti. I problemi alla schiena avuti nell’ultimo anno hanno fatto scendere le quotazione di Luca Dotto - argento nei 50 e finalista nei 100 sl a Shanghai -, ma non per questo il veneto può essere considerato del tutto fuori dai giochi. Chi invece sembra aver ritrovato la vena dei bei tempi è Filippo Magnini. L’oro europeo ha ridato nuova linfa al due volte campione del mondo a cui, guarda caso, manca solo una medaglia olimpica. La concorrenza nei 100 stile è tutt’altro che di secondo piano, ma in caso di finale leggermente meno veloce il pesarese potrebbe dire la sua. Le staffette arrivano ai blocchi, a Londra, con il quarto tempo: il podio potrebbe essere poi non così tanto lontano.